INCONTRO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON I COMPONENTI DEL GRUPPO DI COLLABORAZIONE ITALIA-SPAGNA
Palazzo del Quirinale, 29 ottobre 1999
Desidero ringraziarvi per questa vostra visita. Ringraziare per le parole che mi sono state rivolte. Sia pur brevemente, vorrei dirvi alcune cose.
Credo che chi mi conosce sappia quanto sia convinto dell'importanza dell'Unione Europea. Abbiamo fatto un grosso passo avanti con l'Euro. Passo avanti che travalica di molto l'aspetto squisitamente monetario ed economico.
L'Ambasciatore di Spagna ricorderà come da Ministro del Tesoro, alcuni anni fa, all'inizio della spinta finale per l'Euro, in una colazione all'Ambasciata di Spagna sostenni l'importanza, per tutta l'Europa, che si accantonasse l'idea dell'Euro piccolo, dell'Euro mitteleuropeo. Sarebbe stato, a mio avviso, un vero errore politico. Per fortuna siamo partiti con l'Euro a Undici, nel quale il Mediterraneo è pienamente e fortemente rappresentato.
L'importanza politica e istituzionale dell'Euro è che esso ha infranto il confine della sovranità nazionale. Sono solito dire che il fatto che undici Paesi abbiano deciso di perdere la sovranità nel battere moneta per affidarla a una istituzione sovranazionale europea, è il significato politico-istituzionale fondamentale della creazione dell'Euro.
Questo apre la via a una vera Unione Europea che sempre più sia integrazione fra i nostri Paesi. I modi perché questo avvenga, i settori nei quali è bene avanzare nei prossimi mesi ed anni, sono temi aperti, anche se sono in parte delineati: la politica estera e di sicurezza; la difesa. I modi attraverso i quali farlo è forse il problema più difficile da definire.
Quindi questi vostri lavori, come parlamentari spagnoli ed italiani, sono estremamente importanti per cercare di individuare, pur nel pragmatismo di quello che sarà lo sviluppo delle successive fasi di integrazione, delle linee, anche istituzionali, che aiutino a impostare e poi a sanzionare gli ulteriori avanzamenti dell'Unione Europea. Che ormai saldamente si basa sul principio delle diversità nell'unità.
A livello di nazione, di singolo Paese, Spagna e Italia, sono ormai convinte che al loro interno è una forza la diversità delle varie regioni in uno spirito di coesione nazionale. Così all'interno dell'Europa la diversità delle varie componenti dell'Europa deve costituire punto essenziale dell'integrazione.
Vi sono i rapporti tra i nostri due Paesi, che sono ottimi da anni, al di là di quelle che possono essere le composizioni dei governi. L'Italia ha avuto ottimi rapporti con la Spagna, la maggioranza allorché come Primo Ministro del Governo spagnolo era il Presidente Gonzales e ha ottimi rapporti con la presente legislatura che vede il Presidente Aznar, Primo Ministro del Governo spagnolo.
Personalmente, da Ministro del Tesoro ho lavorato ottimamente con i Ministri del Tesoro precedenti e il Ministro del Tesoro attuale della Spagna. Ricordo con piacere che non appena arrivato in questo Palazzo, ebbi una telefonata del Re di Spagna, che era qui a Roma e che espresse il desiderio di stare a cena insieme.
E' stata l'occasione di un incontro a due estremamente simpatico ed anche costruttivo, affrontammo problemi riguardanti i nostri due Paesi, la politica europea. Toccammo anche aspetti familiari. Con questo stato d'animo mi appresto, fra un mese, ad andare in Spagna in visita ufficiale, ospite di Sua Maestà.
Nel contesto europeo l'importanza del Mediterraneo - è questo un altro punto che volevo sottolineare con voi - è fondamentale. Il grande confronto del prossimo secolo - lo ripeto da anni - sarà il confronto fra Nord e Sud che si giocherà principalmente nel Mediterraneo. Paesi, come la Spagna e l'Italia, saranno necessariamente in prima linea, anche per riaffermare quella identità culturale europea che ha nel Mediterraneo la sua culla, le sue fondamenta più importanti. Che si chiamano, Umanesimo, che si chiamano Cristianesimo.
Quindi, auguri per il vostro lavoro; grazie per la vostra visita; e Viva l'Unione Europea.