MOSCA 28/11/2000

DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CIAMPI PER L'INAUGURAZIONE DEL BUSTO DI DANTE ALIGHIERI

 





VISITA DI STATO
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
NELLA FEDERAZIONE RUSSA

DISCORSO PER L'INAUGURAZIONE
DEL BUSTO DI DANTE ALIGHIERI

Mosca, 28 novembre 2000




L'inaugurazione del busto di Dante Alighieri è un tributo al padre della lingua italiana, al simbolo della poesia. E' soprattutto grazie alla sua opera e anche alla sua intelligenza politica, se l'Italia ha potuto riconoscersi nazione, nella sua identità culturale e spirituale, molti secoli prima dell'unità politica.

La grandezza di Dante ha varcato fin dai suoi tempi i confini dell'Italia. La sua influenza è stata profonda anche in questa terra così prodiga di grandi scrittori e poeti. Molti di essi, da Puskin a Blok, da Brjusov a Mandelstam alla Achmatova, hanno trovato fonte di arricchimento nella poetica dantesca. Essa ci ricorda che le radici delle nostre culture sono permeate da una comune coscienza, cristiana ed umanistica.

Al nome di Dante il nostro Paese lega l'impegno per la diffusione della sua lingua. La continuità della lingua letteraria italiana attraverso i secoli, la stessa confidenza che gli italiani di oggi intrattengono con la lingua dei nostri poeti del Due-Trecento, esaltano un sentimento di fierezza. Quella fierezza animava lo stesso Dante quando decise di scrivere il Convivio, riflessione filosofica destinata ad esaltare la cooperazione fra cultura e istituzioni politiche, in volgare anziché in latino per dimostrare che il volgare italiano era ormai lingua anche per materie dotte e non era inferiore ai volgari d'oltralpe.
Quell'ardimento intellettuale deve continuare ad ispirarci.

Ne traggo conforto per rinnovare l'auspicio che l'italiano diventi, più diffusamente, lingua di cultura nel mondo e, nel Mediterraneo, anche strumento di comunicazione veicolare. Ringrazio la Società Dante Alighieri che si adopera per la diffusione della lingua, della letteratura e della cultura dell'Italia.

Il busto di Dante donato dall'Italia alla città di Mosca così come l'inaugurazione della statua di Pushkin da parte del Presidente Putin a Roma lo scorso giugno, ricordano che la poesia e l'arte accrescono la comprensione fra Italia e Russia, orgogliose del reciproco apporto all'identità culturale europea e in procinto di celebrare i 500 anni dell'avvio delle relazioni culturali bilaterali.