INCONTRO DEI CAPI DI STATO DELL'EUROPA CENTRALE
(Verbania - Stresa, 8-9 giugno 2001)
Conclusioni della Presidenza
L'ottavo incontro dei Capi di Stato dell'Europa centrale,
il primo a svolgersi in Italia, ha consentito d'esaminare in uno spirito
d'amicizia problemi essenziali all'identità e al futuro del nostro continente.
La memoria di un grande europeista, Konrad Adenauer, che ha frequentato questi
luoghi sul Lago Maggiore, ricorda il debito di gratitudine verso una generazione
che con coraggio e visione ideò e animò l'unità europea.
Per la prima volta, hanno preso parte all'incontro i Presidenti della Moldova,
Vladimir Voronin e della Repubblica Federale di Jugoslavia, Vojislav Kostunica.
Abbiamo affrontato quattro importanti temi: i valori di libertà e democrazia in
Europa; i Paesi della grande Europa e la Costituzione europea; la situazione nei
Balcani; l'identità culturale europea.
I Paesi dell'Europa centrale confidano nell'Unione Europea per la
realizzazione delle loro speranze e per accelerare il loro progresso
democratico, civile, economico. Questa è una responsabilità che l'Unione
Europea non può ignorare. Di ciò hanno dato assicurazione i tre Paesi -
Austria, Germania, Italia - membri dell'Unione Europea e partecipanti a questo
incontro.
Attribuisco molta importanza all'afflato europeo che ha caratterizzato i
nostri incontri ed allo sforzo, genuino e solidale, di salvaguardare gli
interessi dei popoli dell'Europa centrale.
Siamo tutti convinti dell'esigenza di uno spazio comune di
diritti, di valori, di regole per tutta l'Europa. La prosperità e il benessere
delle nostre società non saranno infatti mai pieni senza libertà e giustizia,
senza un impegno convinto contro il razzismo, la discriminazione razziale, la
xenofobia, senza il rispetto dei diritti delle minoranze La Carta dei Diritti
Fondamentali dell'Unione Europea facilita la saldatura fra le diverse realtà
europee in un sistema di valori integrato.
Il dibattito sulla Costituzione europea, oramai avviato nei
Paesi dell'Unione, suscita grande interesse anche nei Paesi dell'Europa centrale
che intendono partecipare attivamente e con contributi propri alla comune
riflessione.
Mai come di fronte alla sfida della globalizzazione, i Capi
di Stato dei Paesi dell'Europa centrale avvertono la responsabilità di
rafforzare un sentimento di appartenenza alla comune identità culturale ed
ideale europea che si alimenta delle sue diversità nazionali. Siamo eredi di un
patrimonio comune, straordinariamente ricco, che va preservato e diffuso.
Ci siamo soffermati a lungo sugli sviluppi della situazione
dei Balcani che rimangono un banco di prova della capacità europea di
assicurare stabilità di questa parte dell'Europa. Abbiamo tratto motivo di
grande soddisfazione dalla firma da parte dei Presidenti Kostunica e Mesic
avvenuta ieri a Verbania, di una importante dichiarazione congiunta che imprime
una svolta alle relazioni fra Croazia e Repubblica Federale Jugoslava, anche in
una prospettiva di rafforzamento della stabilità regionale.
Ribadiamo il nostro impegno per la sicurezza, la stabilità e
l'integrità territoriale dell'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. Esprimiamo
piena solidarietà al Presidente Trajkovski e auspichiamo che i diritti delle
minoranze trovino un giusto riconoscimento in primo luogo attraverso il dialogo
interetnico intrapreso dal governo macedone.
Rinnoviamo la nostra ferma condanna per ogni estremismo per
le suggestioni monoetniche, per le violazioni dei diritti fondamentali della
persona umana, incompatibili con la vocazione europea.
Su invito del Presidente di Slovenia Kucan cui rivolgo un
cordiale ringraziamento, il prossimo incontro dei Capi di Stato dell'Europa
centrale si terrà in Slovenia nel 2002.