VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN CROAZIA E INCONTRO CON LA COMUNITA'
NAZIONALE ITALIANA
NEL QUARNARO ED IN ISTRIA
VISITA AL CENTRO DI RICERCHE STORICHE
Rovigno, 10 ottobre 2001
Signor Sindaco di Rovigno,
Signor Presidente del Centro di Ricerche Storiche,
Signor Presidente della Comunità degli Italiani,
Signor Presidente dell'Università Popolare di Trieste,
Vi ringrazio per la calorosa accoglienza, che avete riservato a me e a mia
moglie. Siamo estremamente lieti di compiere questa visita a Rovigno insieme con il
Presidente della Repubblica croata, Mesic.
Sento che nelle vostre parole vi è un sentimento vero, profondo: ve ne sono
molto grato.
Avverto attorno a me - in particolare in questo magnifico Centro - la vitalità
della cultura italiana e l'attrazione della sua eredità bimillenaria. La
ricchezza e varietà dei testi, qui amorevolmente raccolti e conservati,
ricordano anche alle generazioni più giovani che la cultura italiana è un
pilastro dell'Europa.
E' merito della tenacia e dell'impegno civile di rovignesi come il Professor Radossi se possiamo essere oggi ospitati dal Centro di Ricerche Storiche.
Le pagine della storia, come questa tormentata dell'Istria, vengono riempite
ed illustrate sovente dall'impegno appassionato di piccoli nuclei, saldi nei
loro convincimenti, costanti negli obiettivi, aperti alla convivenza, pronti
alla conciliazione.
Come già ricordato dal Prof. Radossi, centinaia di ricercatori e di studenti
convengono ogni anno nel vostro Centro. Nelle pubblicazioni - dall'archeologia
all'economia, dalla storia all'etnologia - che diffondete in Croazia, in Italia
ed in Europa i fili della memoria e della storia si intrecciano con i progetti
per il futuro.
Svolgete un lavoro apprezzato con il Consiglio d'Europa sui temi fondamentali
delle minoranze e dei diritti dell'uomo, attraverso gli scambi con l'Università
di Trieste e con tanti altri atenei italiani ed europei.
Negli anni difficili della guerra fredda, l'identità culturale della
minoranza è stata assicurata dalla vostra identità di gente operosa,
trasparente, fiera del proprio retaggio.
Sta adesso a voi utilizzare pienamente i nuovi orizzonti dischiusi dagli
avanzamenti verso l'unità europea.
L'Europa cui vi rivolgete è, da un lato, un'Europa che costituisce ormai un
unico spazio giuridico; dall'altro, un'Unione Europea che procede sulla via
della sua unità.
Un sistema di valori compiuto, esteso a tutto il Continente, e l'obiettivo di
una Federazione di Stati-Nazione, espressione dell'anelito a forgiare una
solidarietà sempre più attiva, sono due prospettive complementari. Mai come in
questi momenti abbiamo bisogno di essere sorretti dalla forza delle idee e dei
convincimenti.
E la Croazia, anche con il sostegno e dell'amicizia dell'Italia, può già da
ora dare il proprio contributo al consolidamento del sistema di valori, di
regole europee e al rafforzamento dei vincoli con l'Unione Europea.
L'Italia vi aiuterà a conseguire un vostro ulteriore obiettivo: collegare la
realtà intellettuale della minoranza italiana al più ampio contesto della vita
culturale della vostra patria d'origine. Sono certo che molte istituzioni
culturali italiane desiderano instaurare contatti con voi, conoscervi e farsi
conoscere.
Intendiamo favorire questo disegno. E' un impegno che onoreremo.
La breve passeggiata nel centro storico di Rovigno mi ha consentito di
apprezzare le sue vestigia architettoniche, che ricordano l'impronta
veneto-adriatica di questa regione. Vi sento e sento la gente che dialoga nel
dialetto istro-veneto, vostra lingua veicolare.
Il destino dello specchio d'acqua che si stende davanti a noi è di trasformarsi
in un mare interno che unisca le due antiche nazioni in un disegno ampio di
collaborazione, di complementarità, di conoscenza fra cultura italiana e
cultura slava. Nell'incontro che ho avuto ieri ed oggi con il Presidente Mesic,
penso che costituisca un notevole passo avanti, un impulso deciso in questa
direzione.
Assieme al mio ringraziamento, vi esprimo la viva esortazione a proseguire il
vostro impegno di cui sono profondamente ammirato.
Grazie per quanto avete fatto, grazie per quanto continuerete a fare in questo
spirito di amicizia fra la Croazia e l'Italia, e nella congiunta partecipazione,
che spero prossima, di ambedue i Paesi, non della sola Italia, ma anche della
Croazia, nella Unione Europea.