Lisbona 04/12/2001

Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in visita di Stato in Portogallo, in occasione dell'incontro con il Sindaco e la consegna delle chiavi della città di Lisbona






VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN PORTOGALLO

INCONTRO CON IL SINDACO
E CONSEGNA DELLE CHIAVI DELLA CITTA'

Lisbona, 4 Dicembre 2001

 

Signor Sindaco,

La ringrazio per l'onore che mi viene riservato con la consegna delle chiavi di Lisbona. Lo considero un pegno dell'amicizia che lega all'Italia questa splendida città protesa verso l'Europa e verso il mondo.

Profondi vincoli intrecciano, nella comune origine latina, l'orizzonte mediterraneo e quello atlantico. I miei compatrioti che, nei decenni, hanno costruito una comunità ben integrata nel tessuto vitale della società lusitana ne sono il simbolo.

E' sufficiente guardarsi attorno - percorrendo, sia pure rapidamente le strade di questa, città che coniuga classicismo e modernità ed è rifiorita dal terremoto del 1755 - per avere piena misura del legame con l'Italia.

Tanti nomi sovvengono alla memoria: dal botanico Vandelli che, nel XVIII secolo, creò i giardini del Palazzo Reale di Ajuda, all'architetto Gregotti, che ha realizzato l'avveniristico Centro di Bélem.

Questi vincoli rivivono nel ricordo dei traffici tra il porto della Lisbona romana e quello di Ostia antica; riaffiorano negli scavi che stanno riportando alla luce le vestigia di Olisippo; si materializzano nella memoria delle relazioni intrattenute con la Repubblica di Venezia, anche quando le rotte marittime, fino ad allora in prevalenza mediterranee, subirono la competizione atlantica.

Un'altra caratteristica di Lisbona, che ne accresce la qualità della vita, è il realizzato equilibrio tra rinnovamento urbanistico e solidarietà sociale: del mantenimento di quest'equilibrio, La sappiamo, Signor Sindaco, attento interprete.

Sento Lisbona e Roma profondamente affini, non solo nei reciproci richiami storici ma anche in altre direttrici: il dialogo tra le civiltà e le religioni; il consolidamento della comune vocazione latina; l'accoglienza nei confronti degli immigrati; la fiducia nella forza trainante della cultura. Spero che questa mia visita rafforzi la volontà delle nostre due Capitali di crescere e di lavorare insieme: nell'interesse dei nostri due Paesi e dell'Europa intera.

Sarò pertanto particolarmente lieto di inaugurare, domani, con Lei, Signor Sindaco, "Piazza d'Italia", tangibile segno della nostra collaborazione ed amicizia.

Con questi sentimenti, formulo voti di successo per la Sua missione e per la prosperità e la felicità dei Suoi concittadini.