DICHIARAZIONE DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
AL TERMINE DEL
COLLOQUIO CON IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI POLONIA
ALEKSANDER KWASNIEWSKI
Palazzo del Quirinale, 26 febbraio 2002
Rinnovo prima di tutto il benvenuto al Presidente Kwasniewski E' la quinta
volta, in due anni, che ci incontriamo, e sempre più i nostri rapporti sono
caratterizzati da reciproca stima, amicizia e simpatia umana.
Oggi ripeto qui quello che dissi due anni fa al Parlamento polacco: l'Europa è
stata troppo a lungo e ingiustamente divisa. La Polonia, con la sua fiducia
incrollabile nella libertà, ha aperto la via alla riunificazione del nostro
continente.
Oggi l'Italia sta contribuendo attivamente al successo dei negoziati di adesione
all'Unione Europea della Polonia - che ci auguriamo avvenga entro il 2004, prima
delle elezioni europee - insieme ad altri Paesi amici. Siamo ben consapevoli
dell'importanza dello sforzo polacco per completare i processi di adattamento
interno e di riforma.
Nel colloquio abbiamo confermato la consapevolezza che l'Europa ha di fronte
oggi due alternative: da un lato, una maggiore integrazione attraverso
l'avanzamento congiunto di una cooperazione intergovernativa e di
sopranazionalità; come alternativa, e siamo certi che sarà evitata, uno spazio
prettamente economico-monetario.
L'Unione Europea deve progredire in maniera da divenire ancora più autorevole,
efficace e democratica. E siamo convinti che solo un'avanguardia che sia sempre
aperta ad un ampliamento, può mantenere lo slancio del processo di
integrazione.
La Convenzione Europea, che dopodomani inizia il proprio cammino, sarà un
passaggio determinante per creare più autorevoli ed efficienti Istituzioni.
Dobbiamo in primo luogo proporci di conferire all'Unione una vera soggettività
internazionale, in grado di rispondere alla crescente domanda di Europa.
Due anni fa, a Nizza, la politica europea di sicurezza e di difesa ha assunto i
primi tratti di un volto nuovo. La difesa costituisce una componente essenziale
dell'identità europea e la Forza d'intervento rapido rappresenta l'avvio per
ridurre l'enorme divario fra Europa e Stati Uniti nel settore della difesa,
nell'interesse stesso dell'Alleanza Atlantica.
L'Alleanza Atlantica, che è innanzitutto alleanza di valori fra Europa e Nord
America, garantisce la sicurezza e la stabilità del continente europeo. La
lotta contro un nemico insidioso e temibile, il terrorismo internazionale, va
condotta con determinazione fino al suo totale sradicamento. Abbiamo negli occhi
le immagini di due terribili eventi: il crollo delle Torri gemelle e
l'assassinio di Daniel Pearl, massacrato solo perché ebreo e americano.
Nei rapporti bilaterali con la Polonia, la crescita costante dell'interscambio
economico e quella, sempre più promettente, delle relazioni culturali
dimostrano il radicamento dei nostri rapporti e le loro potenzialità. Abbiamo
bisogno di nuovi progetti; ad esempio forme più incisive di collaborazione
interuniversitaria per favorire il dialogo, la conoscenza, la formazione; altro
esempio: l'utilizzazione dell'Alto Adriatico e del complesso dei suoi porti con
al centro Trieste, come accesso meridionale della Polonia.
Il nostro incontro non può non concludersi con un pressante appello a Israele e
all'Autorità palestinese. L'aggravamento della situazione in Medio Oriente
richiede al tempo stesso sia un armistizio che interrompa la guerra strisciante
in corso, sia un'iniziativa politica innovativa che faccia tornare, prima che
sia troppo tardi, le parti al tavolo delle trattative.