Algeri 28/01/2003

Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con gli Imprenditori italiani e algerini.

 

INTERVENTO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN OCCASIONE DELL'INCONTRO
CON GLI IMPRENDITORI ITALIANI ED ALGERINI

Algeri, 28 gennaio 2003

Presidente Bouteflika,
Autorità,
Imprenditori italiani e algerini,
Signore e Signori

Sono al termine della mia visita. Sono lieto di concluderla con un'iniziativa mirata a rafforzare la dimensione economica dei rapporti italo-algerini. Il Presidente Bouteflika ha pienamente colto l'importanza di questo incontro: vogliamo lavorare insieme nell'interesse comune. Relazioni sempre più strette fra imprenditori italiani e algerini sono il motore essenziale della collaborazione fra i nostri due paesi.

L'incontro di oggi si inserisce in una strategia, condivisa da Italia ed Algeria, per lo sviluppo del Mediterraneo. Per risorse naturali, capacità tecniche, quadri qualificati, l'Algeria dispone di un potenziale determinante. Ha un ruolo importante al quale l'Italia si offre di contribuire.

Non vi può essere né stabilità politica né sicurezza durevole senza prospettive di reddito e di qualità della vita delle popolazioni nordafricane. I giovani del Nord Africa hanno bisogno di speranza nel futuro e di prospettive di occupazione. La risposta sta nel dislocare dalla sponda nord alla sponda sud del Mediterraneo risorse finanziarie e tecnologie per investire nella costruzione di nuovi impianti produttivi e offrire nuove possibilità di occupazione per i giovani.

Ciò richiede sia una accresciuta collaborazione industriale, sia e soprattutto nei Paesi del Nord Africa, un forte impegno nella formazione dei giovani e nell'assicurare condizioni, generali e specifiche, favorevoli all'insediamento e alla gestione di nuovi stabilimenti.

L'Italia importa dall'Algeria gran parte del proprio fabbisogno in gas naturale, ma non vuole considerarla solo un fornitore di energia bensì un partner in processi produttivi. I nostri sistemi economici sono complementari. Dai legami in campo energetico si è sviluppato un rapporto di fiducia reciproca che ci ha consentito di passare a una collaborazione diversificata: nella pesca, nell'agricoltura, nelle grandi infrastrutture.

E' il momento di andare avanti, di fare un salto di qualità e di quantità. Gli italiani credono e hanno creduto nell'Algeria. E' trascorso mezzo secolo da quando Enrico Mattei prefigurò un collegamento organico fra le risorse energetiche del Nord Africa e le capacità industriali e imprenditoriali dell'Italia. Il gasdotto Transmed di cui oggi entrambi i nostri paesi beneficiano ha dato ragione a quella visione audace e, al tempo stesso, realistica. Le nostre imprese non hanno lasciato il paese nei momenti più difficili e sono state le prime ad avere fiducia nella capacità di ripresa economica innescata dalle riforme introdotte dal Governo. Da parte governativa, il sostegno si è tradotto nell'Accordo per la conversione del debito per oltre 84 milioni di euro per realizzare progetti in campo socio-economico e nella salvaguardia dell'ambiente. Il Protocollo per il partenariato economico italo-algerino concluso lo scorso anno ha creato un nuovo strumento per rafforzare i legami esistenti. Auspichiamo una vigorosa prosecuzione delle riforme e delle privatizzazioni, alle quali gli imprenditori italiani sono pronti a partecipare con iniziativa e tecnologia.

Si attendono che la loro fiducia sia premiata. Sanno che gli amici algerini ricambiano la stessa attenzione, con particolare interesse per il sistema italiano dei distretti industriali e delle piccole e medie imprese. Non a caso, una parte importante dei nostri progetti di cooperazione è destinato al settore delle piccole e medie imprese.

Liberalizzazione, privatizzazioni e apertura del mercato sono necessarie al rilancio dell'attività economica ed alla lotta contro la disoccupazione. Aprono opportunità d'investimento agli operatori stranieri che verranno illustrate oggi dai relatori algerini.

L'Algeria può fare pieno affidamento sull'interesse italiano; sono essenziali un quadro normativo certo, trasparenza e semplicità di procedure. Maggiore la stabilità politica, maggiore la certezza del diritto, maggiori gli investimenti dall'estero di capitali e di tecnologie di cui il sistema produttivo algerino ha bisogno per il proprio processo di sviluppo.

La mia visita di Stato vuole essere una visibile testimonianza di fiducia, di sostegno ai cambiamenti in atto in Algeria e di perdurante impegno dell'Italia a rafforzare la propria presenza economica. Insieme al Presidente Bouteflika, al quale mi lega una ormai consolidata intesa ed amicizia, ho accertato una comune e forte volontà politica al rafforzamento dei nostri rapporti economici. E' una premessa importante, ma non è sufficiente. Tocca a Voi metterla in atto. I veri protagonisti di una intensificata collaborazione economica e commerciale e, in prospettiva, della visione di un Mediterraneo fiorente, dinamico e prospero, non potete che essere Voi imprenditori, oggi così autorevolmente rappresentati. Vi ringrazio della Vostra presenza e Vi auguro una buona produttiva sessione di lavoro.