BRINDISI DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
AL PRANZO DI STATO IN ONORE DEL
PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE RUSSA
VLADIMIR V. PUTIN
IN VISITA DI STATO IN ITALIA
Palazzo del Quirinale, 5 novembre 2003
Signor Presidente della Federazione Russa,
Gentile signora Putina,
Signore e Signori,
la Sua visita di Stato corrisponde ad un sentimento d'amicizia profondo e
diffuso del popolo italiano.
Lo è soprattutto oggi quando i rapporti bilaterali fra l'Italia e la Russia
attraversano una fase di grande avanzamento.
Sono stati sottoscritti importanti accordi: includono un'intensificata
cooperazione nella lotta alla criminalità e nel contenimento delle armi di
distruzione di massa; gioveranno alla circolazione delle persone.
Il dialogo avviato in occasione della mia visita in Russia nel 2000 ci
consente di guardare con fiducia al futuro delle nostre relazioni.
Il livello dell'interscambio commerciale, le crescenti prospettive
d'investimento, il dinamismo delle medie e piccole imprese, un duraturo rapporto
energetico danno saldezza ai nostri rapporti economici.
L'intreccio fecondo di quelli culturali é testimoniato dalla realizzazione a
Mosca ed a Roma nel 2004-2005, di una Mostra sui nostri legami culturali, che
concordammo con Lei, Presidente Putin, nel 2000. Ella ha voluto esprimere la Sua
attenzione a questi legami con il gradito prestito della Madonna Litta di
Leonardo da Vinci.
La Russia e l'Italia condividono in Europa spazi regolati da principi comuni: quello del diritto elaborato nell'ambito del Consiglio d'Europa; quello della sicurezza fondato sul partenariato fra Federazione Russa e NATO; quello dell'interdipendenza espresso dal legame con l'Unione Europea.
Un comune spazio europeo sarà fattore di stabilità, di progresso e di pace in Europa e nel mondo.
Lo dico anche nel ricordo della profonda emozione che suscitò in me, durante la mia visita di Stato in Russia, l'omaggio al monumento ai caduti, militari e civili, dell'allora Leningrado e il raccoglimento nella foresta di Tambov dove morirono di stenti migliaia di soldati italiani.
Vi sono tutte le premesse perché l'Unione Europea finalizzi, entro
quest'anno, il progetto di Trattato Costituzionale e perché i pochi problemi
ancora aperti siano risolti nello spirito che cinquant'anni fa animò i Paesi
Fondatori.
Auspico che alcune disposizioni del Trattato Costituzionale, fra cui la nomina
di un Ministro degli Esteri dell'Unione Europea, vengano messe in atto già dal prossimo
anno.
Un'Unione Europea, capace di ricomporre in una sintesi unitaria gli interessi di
25 Paesi, modifica il quadro della realtà internazionale: nella direzione
dell'equilibrio, della stabilità, della pace.
Un'Unione Europea dotata di pienezza di poteri potrà collaborare in maniera
ancor più efficace con la Russia.
In questi anni i settori ed i problemi di comune impegno e responsabilità si sono molto ampliati: nei Balcani dove dobbiamo salvaguardare le esigenze della collaborazione interetnica; in Medio Oriente dove occorre non disperare della pace ed esercitare una crescente pressione sui due contendenti; contro il terrorismo internazionale.
Purtroppo, esiste uno squilibrio sempre più evidente fra l'entità dei problemi e gli strumenti di governo, bilaterali o multilaterali, chiamati ad affrontarli.
Questo divario va colmato convogliando gli sforzi verso un rinnovato sostegno
alle Nazioni Unite, anche attraverso una collaborazione rinsaldata fra l'Italia
e la Russia, fra l'Unione Europea e la Russia.
Un sistema multilaterale, basato su principi e su regole condivisi, è la sola
risposta valida alle sfide del XXI secolo.
Signor Presidente,
sono rimasto colpito dall'impatto che le riforme da Lei decise hanno avuto
sul sistema economico e finanziario russo.
La loro efficacia apre nuove prospettive di progresso economico e sociale per i
suoi cittadini, accelera il confronto e la collaborazione con le economie dei
Paesi europei più avanzati.
La presenza stasera di una qualificata rappresentanza dell'imprenditoria
italiana sottolinea che, anche in campo economico, i rapporti fra i nostri due
Paesi sono ampi e diversificati.
Per essere duraturi, i successi in campo economico necessitano di essere
alimentati in misura crescente dal diritto.
Il consolidamento della certezza giuridica costituirà un forte richiamo per gli
investitori stranieri. E' indispensabile alla crescita democratica della Russia.
Signor Presidente,
l'Italia ha fiducia nel futuro della Russia, nel rinvigorimento della sua
società civile.
Vede in queste prospettive la garanzia della saldatura dei suoi rapporti in
Europa, con l'Italia e con l'Unione Europea.
E' lieta che le frontiere fra l'Unione Europea e la Russia abbiano oggi come
contrassegni due distinte realtà politiche che stanno accrescendo la
collaborazione e il dialogo; uno spazio di interdipendenza
economica e culturale.
Con questi sentimenti e nell'accogliere con piacere il Suo cortese invito a
compiere una visita di Stato nella Federazione Russa nel corso del prossimo
anno, levo il calice al Suo benessere personale, a quello della Sua gentile
consorte, alla prosperità del popolo russo, all'amicizia fra i nostri due
Paesi, al futuro delle nostre relazioni.