Palazzo del Quirinale 08/01/2004

Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con i nuovi soci dell'Accademia Nazionale dei Lincei



INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON I NUOVI SOCI DELL'ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI

Palazzo del Quirinale, 8 gennaio 2004



Caro Presidente Conso,
Signori Accademici,

sono particolarmente lieto che ad inaugurare le udienze di quest'anno al Quirinale sia l'incontro con una delle più prestigiose istituzioni di alta cultura, qual è l'Accademia Nazionale dei Lincei, di cui Ella, caro illustre Presidente Conso, e i Soci qui presenti siete degni e autorevoli rappresentanti.

Come il Presidente Conso ha giustamente sottolineato, questo nostro incontro che rinnova un appuntamento divenuto ormai tradizionale, viene simbolicamente a testimoniare l'importanza primaria che la Repubblica italiana e le sue Istituzioni attribuiscono alla cultura e alla ricerca scientifica.

Entrambe, infatti, sono valori collettivi che la nostra Costituzione repubblicana riconosce, impegnandosi a promuoverne lo sviluppo e ad assicurarne la tutela, affermando altresì il diritto delle istituzioni di alta cultura, delle università e delle accademie di darsi ordinamenti autonomi, nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

La conoscenza - secondo la migliore tradizione illuministica, mirabilmente sintetizzata nell'esortazione kantiana "sapere aude" - trova il proprio naturale fondamento nella libertà, cioè nella capacità dell'individuo di valersi del proprio intelletto, rifiutando di sottomettere la propria ragione a dogmi astratti.

Al tempo stesso, la conoscenza è imprescindibile e irrinunciabile fattore di libertà, poiché Ragione e Scienza rappresentano quelle virtù civili indispensabili per liberare l'umanità dall'ignoranza, dalla superstizione, dall'ingiustizia, dal dispotismo e da ogni forma di violenza connessa con l'arbitrio ed il cieco fanatismo. La cultura e l'uso critico della ragione sono, dunque, alla base dell'affermazione del diritto, sia in ambito nazionale che internazionale, e sono i cardini del progresso dell'umanità: un progresso che può dirsi tale solo a condizione di considerare l'essere umano sempre come fine e mai come mezzo.

L'Accademia Nazionale dei Lincei, che ogni anno si arricchisce di nuovi Soci, italiani e stranieri - sia nella Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali che in quella di Scienze Morali, Storiche e Filologiche - è erede e interprete fedele di questa tradizione di pensiero tesa ad affermare l'esistenza di un forte e inscindibile nesso tra scienza e società, al servizio del progresso civile.

Attraverso la propria attività, l'Istituzione che Voi, illustri accademici e studiosi, rappresentate contribuisce concretamente, come recita lo Statuto, a "promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell'unità e universalità della cultura...".

La nomina annuale di nuovi soci è titolo di vanto per l'Accademia. Essa, in questo modo, assicura, a sé e a tutta la comunità scientifica, una perenne linfa vitale che, pur mantenendo intatto il legame con la tradizione, la rinnova ed arricchisce di nuovi contributi.

L'antica consuetudine dell'Accademia di accogliere illustri soci italiani e stranieri garantisce appunto - nel quadro dell'unità e universalità della cultura - l'indipendenza e il rispetto della pluralità di indirizzi della ricerca scientifica.

L'indipendenza e il pluralismo nella ricerca, che la Vostra istituzione - attraverso la sua storia secolare - sostiene e promuove con coerenza e rigore, rappresentano un patrimonio di valori che l'intera comunità scientifica e le Istituzioni pubbliche hanno il supremo dovere di tutelare e di preservare.

Le costanti iniziative promosse dall'Accademia in ambito nazionale e internazionale - seminari, convegni, pubblicazioni - favoriscono la circolazione di nuove scoperte e costituiscono una riserva feconda di idee destinate a germogliare, attraverso il confronto e il dialogo.

Testimoniano altresì l'impegno e la responsabilità che Voi tutti, come scienziati e uomini di cultura, sentite nel voler varcare sempre nuove frontiere di conoscenza, al fine di trovare risposte adeguate alle richieste provenienti dalla società e di realizzare un diffuso benessere morale e materiale che consolidi, ovunque nel mondo, la pace e la democrazia.

Nella consapevolezza che la Vostra Accademia, sin dalla sua fondazione, ha sempre voluto e saputo porsi al servizio di un'idea di progresso che considera la libertà e la dignità della persona umana quali valori supremi e irrinunciabili, formulo a Lei, caro Presidente, ai Soci storici e ai Soci recentemente cooptati, i migliori auguri per il Vostro lavoro, insieme ad un caloroso ringraziamento, a nome dell'intera Nazione.