DICHIARAZIONE DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN OCCASIONE DEL
75° ANNIVERSARIO DELLA
FIRMA DEI PATTI LATERANENSI
E DEL 20° DELL'ACCORDO DI
MODIFICA DEL CONCORDATO
Palazzo del Quirinale, 18 febbraio 2004
L'11 febbraio ha segnato il 75° anniversario dei Patti Lateranensi; oggi
ricorre il 20° anniversario dell'Accordo di modifica del Concordato. Entrambe
le date rievocano due momenti fondamentali nei rapporti tra l'Italia e la Santa
Sede.
I Patti Lateranensi nel 1929, riconoscendo Stato e Chiesa, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, consentirono la conclusione di un capitolo lacerante della storia unitaria italiana.
L'Accordo del 1984 ha consolidato il rapporto tra Santa Sede e Italia, nel pieno rispetto della Costituzione repubblicana e dei principi in essa sanciti. Ne è risultata facilitata l'azione dello Stato e della Chiesa verso obiettivi comuni: il sostegno alla famiglia e ai giovani, la formazione della persona, la solidarietà, l'appoggio al volontariato.
Nelle mie visite alle 103 province del nostro Paese, incontro sempre i vescovi italiani. Essi operano non solo come pastori della Chiesa, ma anche come cittadini responsabili ed integrati nella nostra società. La loro azione ne mantiene vivi i valori culturali e spirituali, ne rafforza l'unità.
L'Italia guarda con vivo interesse all'impegno della Santa Sede, sotto la guida ispirata di Giovanni Paolo II, per la difesa e la promozione della pace, per la lotta contro la povertà e le malattie, per il consolidamento della coscienza europea: finalità condivise dall'Italia.
I principi del Cristianesimo costituiscono parte integrante del
patrimonio etico e spirituale del popolo italiano: aiutano ad affrontare con
fiducia le sfide del XXI secolo in Europa e nel mondo.