VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN UNGHERIA
CONSEGNA DELLE CHIAVI DELLA CITTA'
AL PRESIDENTE CIAMPI
Budapest - Municipio, 26 marzo 2004
Signor Sindaco,
Gentile Signora,
Autorità,
Signore e Signori,
sono toccato dalle Sue parole ed onorato di ricevere nella sede di questo Municipio le chiavi della città di Budapest.
Le considero un simbolo dell'amicizia che lega all'Italia questa antica e
nobile città.
E' un simbolo particolarmente significativo poiché Budapest sta per tornare ad
essere una grande capitale europea, nell'Unione Europea.
Più volte, nella mia vita, sono stato a Budapest; l'ho ammirata dall'alto del
bastione dei Pescatori; ho visitato molti dei suoi magnifici dintorni, fino al
lago Balaton.
Il Danubio che l'attraversa esprime la vitalità di un rapporto intereuropeo
fatto di comunicazione, di scambi, di coesione.
I suoi celebri ponti ci ricordano quelli di cui gli europei hanno sempre più
bisogno per rinsaldare la loro unione: per consentire all'Europa di avere una
voce nel mondo, soprattutto a fronte di tante crisi e di tante incognite e del
tremendo pericolo del terrorismo.
L'Europa è forte della sua storia, dei valori della sua cultura. Soprattutto
della volontà dei suoi popoli di non più dover soffrire le conseguenze nefaste
dei nazionalismi e dei totalitarismi.
Le vestigia dell'antichità romana ad Aquincum; le tracce lasciate - in
architettura, nelle lettere, nella musica - dalla presenza italiana in Ungheria
in epoca rinascimentale; gli scambi fra la biblioteca corviniana e quella di
Lorenzo il Magnifico; i legami tra la Genova di Giuseppe Mazzini e la Budapest
di Lajos Kossuth sono eminenti esempi di una grandezza culturale fatta al tempo
stesso di emulazione e di reciproco arricchimento.
Sono espressioni viventi di un comune sentire: esso consente all'Italia e
all'Ungheria di rinnovare nell'Unione Europea le ragioni di un impegno condiviso
che consolida l'identità dell'Europa.
L'unità dell'Europa è stata costruita da due generazioni di statisti e di
cittadini che vi hanno creduto fermamente e che ne hanno poi beneficiato. Oggi
per le nuove generazioni di europei, l'Europa delle frontiere e delle monete
nazionali sta diventano una memoria storica.
I giovani europei sono portatori di un'identità comune che tutela ed
arricchisce le molte identità nazionali.
Nelle loro coscienze, nella loro cultura, l'unificazione del continente è già
avvenuta: e noi non possiamo, non dobbiamo deluderli.
Dopo il 1 maggio 2004, l'Ungheria potrà dare un importante contributo al
progetto politico di un'Unione Europea rafforzata su basi costituzionali.
La sua posizione al centro dell'Europa favorisce la saldatura con le altre
dimensioni - quella mediterranea e quella nordica - che insieme fanno la
ricchezza e la straordinaria sintesi europea.
La comune eredità storica, la coscienza di una identità europea,
l'appartenenza ad un unico sistema di valori, il principio della sovranità
condivisa, contrassegnano oggi la cittadinanza europea.
Ne sorreggono l'impalcatura istituzionale, politica ed economica.
Di nuovo, Signor Sindaco, rinnovo a Lei, alla sua gentile Consorte e ai membri del Consiglio comunale qui presenti il mio ringraziamento per avermi voluto onorare con le chiavi della città di Budapest: le custodirò a pegno di un rapporto privilegiato maturato fra l'Italia e l'Ungheria nella storia e nella cultura: esso ha oggi un importante obiettivo verso cui operare congiuntamente: la costruzione dell'Europa.
Grazie di nuovo a tutti i presenti.