VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
NELLA REPUBBLICA DI ESTONIA
DICHIARAZIONI ALLA STAMPA
AL TERMINE DEL COLLOQUIO CON IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI ESTONIA
ARNOLD RÜÜTEL
Tallinn, 20 aprile 2004
Ho iniziato in Estonia il mio viaggio nei Paesi Baltici, in un momento molto importante, per loro e per l'Europa: la loro adesione all'Unione e l'allargamento di quest'ultima da 15 a 25 membri.
Che il progetto dei Padri Fondatori si sia esteso a tutto il continente è dimostrazione della sua validità e lungimiranza. In cinque decenni di integrazione europea abbiamo realizzato tanti traguardi. Manca quello fondamentale dell'unione politica, che deve ora divenire la stella polare della costruzione europea.
Deve acquistare anzi sempre maggiore forza, via via che l'Unione si allarga.
I nuovi Stati membri non aderiscono infatti né ad una zona di libero scambio, né ad una alleanza fra Stati di tipo tradizionale, bensì ad un progetto politico senza precedenti basato su una forte condivisione di sovranità.
Questo progetto ha migliorato la vita di tutti noi europei, consolidando la pace, la democrazia, la stabilità, il progresso economico e sociale.
Non dimentichiamo tutto questo ogni volta che, per angusti interessi nazionali, mettiamo a repentaglio il raggiungimento di fondamentali obiettivi comuni.
L'Europa a 25 potrà sviluppare azioni incisive solo in un quadro istituzionale rafforzato, che le garantisca pienezza di poteri, più agevoli procedure decisionali, credibilità e autorevolezza sulla scena internazionale.
L'approvazione della Costituzione Europea entro il mese di giugno, secondo l'impegno unanime del Consiglio Europeo di marzo, sarà il segnale ai cittadini che l'Unione intende proseguire sulla strada di una rinnovata coesione e di forte volontà unitaria.
La coesione europea è essenziale anche per rafforzare la capacità di agire delle Nazioni Unite.
Il loro ruolo oggi in Iraq deve essere di assoluta preminenza: sulla base di una nuova ed incisiva Risoluzione del Consiglio di Sicurezza, che dia - alla luce delle mutate circostanza del quadro iracheno - prosecuzione attuativa agli obiettivi già tracciati dalla Risoluzione 1511 dell'ottobre 2003.
L'Europa non si costituisce in contrapposizione a nessuno, tanto meno agli USA. Rivendica l'espressione politica della propria identità, la propria dignità di soggetto pienamente riconosciuto delle relazioni internazionali.
Nel contesto dell'Europa allargata, i rapporti fra l'Italia e l'Estonia potranno crescere vigorosamente.
In capo economico, attraverso una più intensa collaborazione fra le piccole e medie imprese e l'espansione degli investimenti diretti italiani in Estonia.
In campo culturale, attraverso progetti comuni che consentano l'intensificazione della collaborazione scientifica, l'approfondimento della reciproca conoscenza delle nostre lingue e delle nostre culture e l'ampliamento degli scambi.