VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
NEL REGNO DI NORVEGIA
BRINDISI AL PRANZO DI STATO
OFFERTO IN SUO ONORE
DALLE LL.MM. IL RE E LA REGINA DI NORVEGIA
Oslo - Palazzo Reale, 21 settembre 2004
Maestà,
ho accolto con piacere l'invito a restituire la visita di Stato compiuta da Vostra Maestà in Italia due anni orsono e sono lieto dell'accoglienza calorosa che mi è stata riservata.
Sin da giovane ho guardato a questa terra come ad un simbolo di libertà, di coraggio, di tenacia, di grandi intuizioni: ricordo l'impegno nello sviluppo sostenibile, il contributo alla pace in Medio Oriente avviato dal processo di Oslo.
Nel mondo straordinarie opportunità s'intrecciano con problemi complessi e con terribili minacce.
Integrazione europea, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite rimangono strumenti irrinunciabili per farvi fronte.
L'Europa è in prima linea; confina, anche fisicamente, con altre culture, altre civiltà. Ha bisogno d'unità d'intenti; di una comune volontà; d'assunzione di responsabilità; di rinnovati ideali.
La prossima firma a Roma il 29 ottobre del Trattato costituzionale europeo accentuerà il processo unitario; ne risulterà avvantaggiata la governabilità della comunità internazionale.
La Norvegia è di casa nell'Unione Europea. A suo tempo, sarà essa stessa a decidere se e quando vorrà diventare membro dell'Unione: sono sicuro che vi sarà accolta a braccia aperte.
L'Europa non è solo un modello di pace, di stabilità, di comune progresso cui il resto del mondo guarda con aspettativa e fiducia. E' anche partner di un'alleanza transatlantica radicata nei comuni valori di libertà e democrazia.
Il mondo di oggi è diverso rispetto a cinquanta anni orsono. Come allora, Europa e America del Nord difendono insieme la propria libertà e la propria sicurezza. Oggi, Europa e Stati Uniti devono compiere uno sforzo reciproco di maggiore comprensione per perseguire con successo obiettivi comuni: in primo luogo, l'annientamento del flagello del terrorismo, che richiede la collaborazione di tutti i Paesi civili.
Maestà,
le Nazioni Unite, cui la Norvegia diede un prestigioso Segretario Generale, sono una vocazione naturale per i nostri due Paesi. Restano il foro dove realizzare un'effettiva solidarietà internazionale e per garantire pienezza di contenuto ai principi della Carta di San Francisco. Le gravi tensioni e lacerazioni del nostro tempo rendono insufficiente l'azione di singoli gruppi di Stati; è necessario l'impegno concorde dell'intera comunità internazionale. Le Nazioni Unite sono la sola istituzione capace di legittimarne l'azione a presidio della pace: nel rifiuto della contrapposizione fra culture, nel perseguimento di un'equa condivisone delle risorse fra il Nord e il Sud del pianeta. La realizzazione di una solidale Alleanza fra il Nord e il Sud del mondo è la vera sfida del nostro tempo.
Un progresso che sottovaluti l'ineguaglianza e la povertà è inaccettabile.
Maestà,
questa visita di Stato è un'occasione per arricchire di nuovi contenuti il dialogo fra Italia e Norvegia.
Il legame fra i nostri due Paesi poggia su una collaudata comunanza culturale, su una solida collaborazione economica, sulla volontà di darvi rinnovato smalto.
Mi auguro che gli eventi economici e culturali previsti in occasione della visita di Stato incoraggino nuove importanti iniziative. Esse rinsalderanno la nostra volontà di ritrovarci più consapevoli nell'ambito di uno spazio comune europeo entro cui sviluppare complementarietà e sinergie fra Norvegia ed Italia.
E' con sentimenti di sincera amicizia che levo il calice, anche a nome di mia moglie, alla personale felicità Sua e della Regina Sonja, all'amicizia e alla collaborazione tra la Norvegia e l'Italia, alla prosperità dei nostri due popoli.