INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON IL PRESIDENTE E I COMPONENTI DEL
NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
Palazzo del Quirinale, 13 ottobre 2004
La ringrazio per le parole di stima che ha voluto rivolgermi a nome
dell'Avvocatura italiana. A tutti i componenti del nuovo Consiglio Nazionale
Forense va il mio più caloroso saluto.
Ho profondamente apprezzato i toni sereni del Suo intervento e la sottolineatura del ruolo fondamentale che l'Avvocatura ha sempre svolto nella società e per il Paese.
Ella ha giustamente rivendicato la necessità di non disperdere i valori di una professione nobile e antica che il dettato della nostra Carta costituzionale e della Costituzione Europea che sarà consacrata a Roma il prossimo 29 ottobre, riconoscono ed esaltano.
Altrettanto giustamente, Ella ha paventato il pericolo di inaccettabili distorsioni della funzione difensiva.
L'esercizio della funzione difensiva esige rigore di metodo e saggezza. Impone di seguire i propri assistiti con il prudente consiglio e la diligenza vigile nella conoscenza e nella osservanza della legge.
La funzione dell'Avvocatura è intimamente legata alla tutela dei diritti dei cittadini.
La salvaguardia di tali diritti passa per la coordinata interazione dell'Avvocatura e della Magistratura. La tutela del cittadino è infatti il risultato del "rapporto dialettico" fra le parti che agiscono nel processo e il giudice che definisce la controversia. La collaborazione delle diverse componenti è la chiave per addivenire a quella efficiente e tempestiva amministrazione della giustizia che deve essere perseguita con ogni sforzo e determinazione.
Mi conforta la disponibilità manifestata dal Consiglio Nazionale nella scelta del metodo del dialogo costruttivo e proficuo per lo sviluppo dei suoi rapporti con la Magistratura. Mi conforta allo stesso modo il richiamo all'impegno che il Consiglio Nazionale intende imporre nella formazione culturale e professionale dei giovani avvocati per ispirarli alla salvaguardia delle regole che devono presiedere allo svolgimento della loro importante funzione.
L'impegno nella formazione dei giovani, il dialogo con la Magistratura, l'attenzione continua per le riforme in corso rappresentano certamente le forme più produttive per la realizzazione di concreti progressi dell'amministrazione giudiziaria.
E mi piace ricordare in proposito i positivi e rilevanti risultati che, grazie al ricorso a moderne tecnologie intelligentemente applicate e alla intensa collaborazione specie tra Avvocatura e Magistratura, sono stati raggiunti nelle sedi ove è stato sperimentato il processo civile telematico: esperienza meritevole di sviluppo immediato e della più attenta considerazione anche per le sue possibili applicazioni ai rapporti tra giustizia ed economia in materia di insolvenza civile e fallimentare.
E' con questi auspici, Signor Presidente, che La ringrazio sin da ora per
l'attività che si appresta a svolgere e che formulo a tutti i componenti del
Consiglio Nazionale Forense i migliori auguri di buon lavoro.