INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON GLI ATLETI DELLA
FEDERAZIONE ITALIANA SPORT DISABILI
VINCITORI DI MEDAGLIE ALLE PARALIMPIADI DI ATENE 2004
Palazzo del Quirinale, 27 ottobre 2004
Onorevole Sottosegretario,
Caro Presidente Petrucci,
Caro Presidente Pancalli,
Carissimi atleti,
mi rivolgo a tutti voi con grande affetto e ho ascoltato con sentita emozione quanto ha detto il vostro Presidente nel suo bell'intervento. Sono lieto di essere qui oggi, circondato da tutti voi, campioni della Federazione Sport Disabili che siete l'orgoglio dell'Italia nel nuoto, nella scherma, nel tiro con l'arco, nell'atletica, nel ciclismo, nel tennis da tavolo, nella maratona.
È la terza volta che al termine di un'edizione dei Giochi Paralimpici, incontro qui al Quirinale i vincitori di medaglie per conferire loro l'Ordine al Merito della Repubblica. Le Paralimpiadi fanno emergere, più di ogni altra manifestazione, il valore sociale e di integrazione dello sport. La Repubblica riconosce pienamente questa funzione.
L'attività sportiva per i diversamente abili è una realtà consolidata nel nostro Paese, da almeno vent'anni. Ma certo negli ultimi anni avete davvero lavorato molto bene, portando all'attenzione del grande pubblico, e appassionandolo, la vostra attività. Le diciannove medaglie dell'Italia - che avete conquistato ad Atene e che pesano il doppio, come ha detto Pancalli - lo dimostrano. Ringrazio il Coni e l'Inail per il loro contributo prezioso. Questi successi ci spingono a fare ancora di più rafforzando le risorse dedicate e aumentando così il numero degli atleti partecipanti.
Il nostro Paese deve dare un segnale di grande cultura e di integrazione permettendo a tutti i giovani sportivi di prepararsi e di allenarsi.
Ho voluto che partecipassero a questa cerimonia anche gli studenti del "Progetto Giovani" perché voi campioni rappresentate un esempio per i nostri ragazzi, un modello positivo di affermazione, di impegno, di disciplina.
Voi campioni dei Giochi Paralimpici ci date una duplice lezione: quella dell'agonismo, e quella della forza della volontà che supera barriere fisiche e che offre un esempio ancora più alto cui tutti guardiamo con ammirazione.
Nei 10 giorni di gare paralimpiche, all'insegna della tenacia e della tecnica, della volontà e del coraggio, si sono decisi i nomi delle campionesse e dei campioni che sono entrati a far parte della storia delle Paralimpiadi. Ma tutti gli atleti che hanno partecipato, hanno già vinto la propria gara nella vita di tutti i giorni.
Da subito deve iniziare, con il massimo impegno, la preparazione per Pechino 2008; una realtà lontana ma non troppo, ma così importante per il nostro futuro; ogni risultato, ogni vittoria che otterremo in Cina sarà anche un tassello della promozione dell'Italia, del marchio Italia in quel mercato strategico che ha spontanea simpatia per noi, ma nel quale dobbiamo essere più presenti.
Questo sarà il tema della mia visita di Stato nel prossimo dicembre, e sono convinto che i Comitati Olimpici di Torino 2006 e Pechino 2008 realizzeranno un gemellaggio proprio in quei giorni. Me lo confermava poc'anzi il Presidente Petrucci.
Italia e Cina, per i prossimi quattro anni, hanno la responsabilità di rappresentare lo spirito olimpico nel mondo.
Proprio per questo vorrei dire a tutti coloro che operano con impegno per Torino 2006: questo è il momento di serrare i ranghi, è il momento della collaborazione, è il momento in cui l'interesse nazionale è il successo delle olimpiadi invernali. L'Italia deve dimostrare di saper accogliere degnamente e con efficienza un evento internazionale così eccezionale, lo impone la nostra tradizione, lo meritano gli italiani.
Campionesse e Campioni azzurri,
mi rivolgo a tutti voi e vi ringrazio a nome dell'Italia. Tra non molto si disputeranno i Giochi Invernali di Torino 2006. Battetevi e vincete per voi stessi, e per noi che vi ammiriamo.
Auguri di cuore.