INTERVENTO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
ALLA CERIMONIA DI CONSEGNA DELLE
DECORAZIONI DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA
Palazzo del Quirinale, 2 novembre 2004
Signor Presidente della Camera dei Deputati,
Signor Vice Presidente del Senato,
Signor Ministro della Difesa,
Signor Giudice della Corte Costituzionale,
Onorevole Sottosegretario,
Autorità,
Decorati dell'Ordine Militare d'Italia,
Cari Allieve e Allievi delle Scuole Militari della Repubblica,
questa cerimonia della consegna delle decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia
acquista significato e rilievo dall'aver solennemente luogo nella Sede della
Presidenza della Repubblica alla vigilia dell'anniversario della Vittoria,
Giorno dell'Unità nazionale e della Festa delle Forze Armate.
Domani sarò nei luoghi della Grande Guerra più cari alla memoria degli
Italiani. Seguirò le orme del sacrificio di tanti nostri soldati sul greto del
Piave, sul Montello e sul Monte Grappa.
Dopodomani sarò a Trieste - due volte tornata alla Patria, nel 1918 e nel 1954
- per rivivere con tutti gli italiani quello che fu uno dei maggiori successi
politici della giovane Repubblica Italiana, di una classe dirigente ispirata
dalla Costituzione e animata dal proposito di costruire un'Italia democratica,
rispettata nel mondo.
Anche quest'anno, l'opera delle Forze Armate italiane, nell'interesse della
Nazione e della sicurezza della comunità internazionale, ha suscitato largo
apprezzamento.
Nei teatri dove ci sono missioni di pace siete riusciti ad onorare la Patria
adempiendo al mandato ricevuto dal Parlamento della Repubblica. Questa forza
tranquilla è la vostra sigla. Purtroppo, anche quest'anno abbiamo pianto i
nostri caduti. Gli italiani sono vicini alle loro famiglie.
Sentite, avvertite voi stessi la stima, l'affetto che gli italiani hanno verso i
nostri ragazzi e le nostre ragazze in uniforme. Anche questo diffuso consenso ha
reso possibile attuare in tempi così rapidi la sospensione della leva
obbligatoria.
Come Presidente della Repubblica devo ricordare che tale sospensione non fa
venir meno il dovere costituzionale di "difendere la Patria in armi".
E ciò rende tanto più apprezzabile la scelta professionale di chi partecipa ai
concorsi per volontari.
L'Italia non ha dato vita a un esercito "professionista", ma a un
esercito di "volontari", che è sempre l'esercito del popolo italiano,
nel solco di una tradizione nazionale che trae origine dalle guerre
d'indipendenza.
Ho scorso i numeri dei partecipanti ai concorsi di reclutamento: 120 mila per i
volontari, 100 mila per sottufficiali, 42 mila per ufficiali. Sono numeri che
era difficile immaginare qualche anno fa; sono tali da garantire un buon livello
di selezione.
Care ragazze e cari ragazzi,
fate bene a desiderare di vestire l'uniforme! E' un'esperienza di grande
responsabilità e orgoglio. Tutti coloro che hanno portato le stellette - anche
in tempi più difficili - ricordano quell'esperienza come un momento importante
nella formazione della loro persona.
La normativa predisposta dal Parlamento sul reclutamento offre ai volontari la
prospettiva di partecipare a tutti i concorsi per i corpi armati dello Stato.
Essa è uno strumento appropriato di riduzione dei costi di formazione del
personale futuro; sta dando i risultati sperati.
Chi ha a cuore le esigenze della sicurezza nazionale non può non seguire con
attenzione l'entità delle risorse assegnate alla Difesa, per gli investimenti,
il funzionamento, la manutenzione. E' doveroso spendere bene, evitare sprechi,
risparmiare tutto quello che si può, ma si deve fare attenzione a non scendere
al di sotto di alcuni standard internazionali.
Vanno altresì moltiplicati gli sforzi per realizzare iniziative insieme ad
altri paesi europei, riducendo così le sovrapposizioni di spesa - ad esempio in
ricerca e sviluppo - e accrescendo di pari passo la massa critica e la qualità
degli investimenti.
Per questo esprimo vivo compiacimento per l'accordo italo-francese per
realizzare 27 fregate ad alta tecnologia, di cui 10 per la nostra Marina, che
concorreranno in modo sostanziale al rinnovamento della flotta.
Così come è importante che prosegua il programma italo-tedesco dei
sommergibili a idrogeno, che tanto interesse ha destato a livello mondiale.
Auspico anche l'adozione dell'M346 come addestratore per le aeronautiche
europee.
L'integrazione europea è una opportunità vitale per l'industria italiana della
difesa, ma anche per la stessa formazione del personale.
Ai decorati il mio vivo plauso. A Voi, Allievi, auguro di cuore successo e
soddisfazioni nella vostra vita al servizio della Nazione, e vi invito ad
ispirarvi all'esempio dei Decorati dell'Ordine Militare d'Italia che onorano le
nostre Forze Armate.
Viva l'Italia!