Palestrina (Roma) 15/11/2004

Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla cerimonia commemorativa dell'eccidio di 11 Martiri della Libertà, in occasione del Anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione


INTERVENTO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
ALLA CERIMONIA COMMEMORATIVA
DELL'ECCIDIO DI 11 MARTIRI DELLA LIBERTA'
NEL 60° ANNIVERSARIO DELLA RESISTENZA
E DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

Palestrina, 15 novembre 2004



Signor Vice Presidente della Regione,
Signor Presidente della Provincia,
Caro Senatore Agostini,
Onorevoli Parlamentari,
Caro Sindaco,
Autorità civili, religiose e militari,
Cari Cittadini di Palestrina,

ho voluto fortemente questo appuntamento con voi, per rendere onore ai vostri martiri della Guerra di Liberazione, per ricordarli nel silenzio e nella meditazione.

Quando, dopo l'8 settembre 1943, il peggio sembrava alle spalle, Palestrina conobbe i suoi momenti più terribili. Posta nelle immediate vicinanze del fronte di Cassino e di Anzio, fu distrutta da cannoneggiamenti e bombardamenti aerei: divenne campo di battaglia.

Dallo sbarco di Anzio fino al 1° giugno 1944, tre giorni prima della liberazione, si contarono a Palestrina molte centinaia di vittime, circa il cinque per cento della sua popolazione: i tre quarti del suo abitato furono distrutti o danneggiati.

Palestrina e la zona prenestina furono interessate anche da importanti azioni di Resistenza, per le quali la città è stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Civile. L'episodio più saliente e drammatico, fu "l'eccidio degli 11 martiri". Per vendicare la morte di un tedesco ucciso dai partigiani, il comando tedesco, in ottemperanza al famigerato bando Kesserling, decise di giustiziare 10 cittadini di Palestrina. Tra i 10 catturati per la barbara rappresaglia, vi erano cinque fratelli, tre donne e un disabile; il vecchio padre di quest'ultimo non volle abbandonarlo e si unì al gruppo: fu anch'egli trucidato. Il gesto di quel padre ancora ci commuove.

Oggi siamo qui, a Palestrina, per ricordare, insieme a quegli 11 martiri, tutti i figli di questa terra che hanno perso la loro vita per resistere all'invasore.

Palestrina rappresenta per me una tappa nel percorso della memoria, che sto compiendo in tutto il Paese. Il ricordo di quei mesi del 1944 ci fa riflettere su quanto fosse unito nei sentimenti il popolo italiano, che dopo quasi due anni di divisione, anche territoriale, seppe subito ritrovare le ragioni profonde della sua unità nella ricostruzione, materiale e morale, del Paese. Questa ebbe nella Costituzione della Repubblica il suo momento più alto.

Anche chi non ha vissuto quei giorni, gli italiani di oggi, soprattutto i giovani devono qualcosa a tutti coloro che dopo l'8 settembre trovarono nella propria coscienza l'impulso a reagire allo sbando delle istituzioni e all'occupazione. Grazie a loro l'Italia è rinata.

Gli ideali della Resistenza, a cui tanti uomini e donne sacrificarono generosamente la loro vita, in Italia, come in tutti i Paesi dell'Europa occupata dal nazismo, furono all'origine del movimento per la pacificazione e l'unificazione dei popoli europei.

La strada che ha condotto alla nascita dell'Unione Europea, che ora abbraccia quasi tutto il nostro continente, è stata lunga. Con la recente approvazione di un nuovo Trattato costituzionale abbiamo rinnovato un patto di pace e costruito istituzioni che offrono nuove certezze di pacifica convivenza per le generazioni future.

Possa il ricordo di coloro che sacrificarono, con abnegazione e coraggio, la loro vita per il bene della Patria infonderci un rinnovato impegno per la piena realizzazione degli ideali di unità e di democrazia che li ispiravano. La memoria incancellabile del loro sacrificio è la fonte del nostro impegno per la costruzione di un'Europa e di un mondo di pace