Palazzo del Quirinale 31/01/2005

Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con il nuovo Ufficio di Presidenza dell'Unione delle Province Italiane


INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON IL NUOVO UFFICIO DI PRESIDENZA DELLA
UNIONE DELLE PROVINCE ITALIANE

Palazzo del Quirinale, 31 gennaio 2005


La ringrazio delle cortesi espressioni che ha inteso rivolgermi e sono lieto di incontrare anche quest'anno i rappresentanti degli amministratori provinciali.

Desidero innanzitutto rivolgere a Lei e a tutti voi i miei migliori auguri perché il vostro impegno al servizio dei cittadini, caratterizzato da passione civile, sia coronato da brillanti risultati.

Nei miei viaggi nelle Province italiane ho sempre sottolineato l'importanza della pluralità dei diversi livelli di governo locale. E' una ricchezza che va valorizzata e che appartiene al nostro Paese sin da tempi lontani. E' un patrimonio che merita di essere consolidato e sviluppato anche cogliendo le nuove opportunità poste all'Italia dall'Unione Europea.

E' nel buon funzionamento dei governi locali che risiedono molte aspettative e attese dei cittadini.

L'efficacia dell'azione delle Autorità locali dipende in notevole misura dalla collaborazione fra le amministrazioni territoriali, anche se di diverso colore politico, e dalla capacità di saper cogliere ed interpretare le esigenze espresse dalla collettività.

In molti casi, come più volte ho avuto modo di sottolineare, lo sviluppo è frenato da un sistema infrastrutturale non adeguato alle esigenze della competitività in linea con le sfide lanciate dai mercati internazionali.

Il superamento di questa limitazione che comprime la piena espressione di tutte le potenzialità del Paese richiede che ognuno, per la propria parte, sappia assumersi responsabilità all'interno delle sedi istituzionali di incontro, di confronto, di decisione. L'obiettivo deve essere quello di contribuire direttamente, ma positivamente, alla realizzazione dei programmi e delle opere necessari al miglioramento delle condizioni economiche e sociali della collettività e capaci di attrarre investimenti.

In tale ottica le Province debbono adoperarsi per favorire la sintesi delle diverse, e talora confliggenti, posizioni che esprimono i Comuni, da cui scaturiscono in molti casi inammissibili ostacoli e rallentamenti nella realizzazione di importanti opere pubbliche.

E' per questo fondamentale che le Province sappiano promuovere la ricerca di opportune intese, utilizzando al meglio gli strumenti di pianificazione territoriale di cui dispongono.

In generale, poi, l'impegno delle Province può risultare decisivo per lo sviluppo economico e il miglioramento della qualità della vita delle comunità, esercitando una più incisiva attività di promozione del territorio.

Penso soprattutto agli interventi di valorizzazione del patrimonio artistico e di salvaguardia delle bellezze naturali, funzionali anche a una politica di rilancio del turismo da cui l'intera comunità nazionale può trarre occasioni di crescita culturale e di benefici economici.

D'altronde i compiti di raccordo e di impulso sono connaturati al ruolo costituzionale della Provincia, quale Ente preposto alla cura degli interessi dell'intera comunità provinciale e in grado quindi di avere una visione d'insieme dei bisogni del territorio.

Un altro punto fondamentale è questo: si deve sempre dialogare, tutti i rappresentanti delle varie realtà locali devono mettersi intorno a un tavolo: affrontare il problema in questione; si discute, si approfondisce, e a un certo punto si decide e poi si realizza.

Così operando la Provincia rafforzerà la propria posizione istituzionale di Ente intermedio fra il Comune e la Regione, sviluppando le funzioni di governo di aree vaste e di coordinamento di importanti settori della vita dei cittadini.

A tal fine è importante, altresì, che sia consolidato il rapporto di collaborazione con i Prefetti, la cui costante azione di mediazione fra amministrazioni diverse consente di affrontare con concretezza e responsabilità le problematiche di maggiore complessità.

Nel Suo indirizzo di saluto Ella ha ricordato i gravi problemi che affliggono il Mezzogiorno d'Italia. Nelle mie recenti visite in alcune Province del Sud ho avuto modo di sottolineare che la questione meridionale è una questione nazionale. Fra due giorni a Salerno ribadirò che il Mezzogiorno è la nostra grande riserva di risorse umane e naturali, capace di dare una marcia in più al progresso della Nazione.

E' necessario guardare alle Regioni del Sud con fiducia e con l'intendimento di valorizzare le grandi potenzialità ancora in parte inespresse in molte aree.

Per tutte queste ragioni, auspico un rinnovato dialogo fra tutti i livelli istituzionali, in grado di favorire la crescita complessiva del nostro Paese su basi solide e pienamente condivise.

Con tali sentimenti incoraggio tutti voi a proseguire con piena consapevolezza e immutato entusiasmo nelle vostre responsabilità.