INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON UNA DELEGAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI
CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI E DI
PARTECIPANTI ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE ACLI
Palazzo del Quirinale, 11 marzo 2005
Caro Presidente Bobba
Gentili Signore e Signori
Questo nostro incontro coincide con le celebrazioni del 60° anniversario
della fondazione delle ACLI. Ed è quindi una occasione per ricordare l'impegno
dell'Associazione che si intreccia con il percorso di crescita, di maturazione e
di progresso civile della Nazione.
Coerenti con la loro originaria natura di diffusa organizzazione popolare,
vicina e attenta alla realtà sociale, le ACLI hanno dato un contributo
significativo alle trasformazioni della nostra Società.
Sono infatti ricche di una cultura democratica che fonda le sue premesse su
ideali a lungo maturati nella coscienza nazionale e su una salda tradizione di
impegno civile.
In particolare l'ambito familiare e la famiglia intesa come soggetto sociale
primario, dove si pongono le basi per l'educazione al vivere civile, continuano
ad essere un obiettivo fondamentale dell'azione delle ACLI.
E' infatti nella comunità familiare e poi nel mondo del lavoro che si
realizzano nel modo più compiuto l'insieme di quei valori, come il rispetto per
l'altro, la solidarietà e l'equità su cui si fondano la nostra Carta
Costituzionale e la Carta Costituzionale Europea.
Libertà e dignità dell'uomo e della persona umana: sono questi i valori per i
quali dobbiamo adoperarci insieme. La battaglia per i diritti umani nel mondo
comincia da qui.
Le ACLI hanno saputo da tempo affrontare questo impegno comune. Le vostre
associazioni tutelano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e ne
promuovono la cittadinanza attiva.
Saluto con piacere la delegazione che l'accompagna in rappresentanza delle
partecipanti alla Assemblea Nazionale delle ACLI Colf.
Le profonde trasformazioni della società hanno reso sempre più difficile il
"lavoro di cura": dai paesi del sud del mondo e dai paesi dell'est
dell'Europa sono migliaia i lavoratori e le lavoratrici che si assumono il
gravoso compito di questa assistenza.
Un compito difficile e allo stesso tempo delicato che concorre ad offrire un
servizio fondamentale per le famiglie: penso ai bambini, agli anziani, ai
disabili. I cittadini immigrati rispondono ai bisogni delle famiglie, alle sue
trasformazioni legate al nuovo ruolo della donna nella società.
Ma è anche vero che all'interno delle famiglie cominciano il percorso della
integrazione civile nel paese che li accoglie: imparano l'italiano, imparano ad
avere crescente consapevolezza di diritti e di doveri.
Siamo grati a tutti loro di questo impegno: una risorsa preziosa per tutta la
collettività. E siamo grati anche alle ACLI che valorizzano il lavoro di queste
persone nella composizione degli organismi rappresentativi delle loro realtà
associative.
Voglio rinnovare a tutti, voi uomini e donne, un ringraziamento ed un
incoraggiamento a proseguire insieme per migliorare la qualità della nostra
vita ed assicurare nuovi e ulteriori traguardi di crescita civile.