Londra - Buckingham Palace 15/03/2005

Brindisi del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in visita di Stato nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, in occasione del banchetto di Stato offertoda S.M. la Regina Elisabetta II e da S.A.R. il Principe Filippo Duca di Edimburgo


VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
NEL REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA
ED IRLANDA DEL NORD


BRINDISI AL BANCHETTO DI STATO
OFFERTO DA S.M. LA REGINA ELISABETTA II E
DA S.A.R. IL DUCA DI EDIMBURGO

Buckingham Palace, 15 marzo 2005



Maestà,

esprimo a Lei ed a Sua Altezza Reale il Principe Filippo vivo apprezzamento per il caloroso benvenuto riservato a me e a mia moglie in occasione di questo nostro nuovo incontro: il secondo a Buckingham Palace, il terzo negli anni della mia Presidenza, dopo la visita di Stato che Vostra Maestà e Sua Altezza Reale il Duca di Edimburgo compirono al Quirinale nell'ottobre 2000.

Mia moglie ed io attendevamo con gioia questo momento.

Il rapporto fra i nostri due Paesi ha radici antiche. Gli ideali risorgimentali - ravvivati quest'anno dalla ricorrenza del duecentesimo anniversario della nascita di Giuseppe Mazzini, che Ella ha avuto l'amabilità di ricordare - trovarono nell'Inghilterra liberale una rispondenza indimenticabile.

La profonda comunanza ed unitarietà d'intenti fra le nostre nazioni ci consentono oggi di affrontare, insieme, problemi cruciali: la crescita e la competitività dell'Europa; la stabilità della comunità internazionale minacciata dal terrorismo, dai divari nello sviluppo, dalle crisi ecologiche. Temi, questi ultimi, che il governo britannico intende porre al centro dell'attenzione del G8, di cui esercita quest'anno la presidenza.

Il popolo italiano ha una grande ammirazione per Vostra Maestà. Nei cinquantaquattro anni del Suo regno, Ella ha rappresentato il simbolo delle grandi virtù del Suo Paese: patria storica delle tradizioni parlamentari; nazione che ha tenuto alte, negli anni bui della storia del nostro continente, la libertà e la democrazia, essenza dell'identità europea.

Vostra Maestà salì al trono del Regno di Gran Bretagna e Irlanda del Nord nel 1952.

In quegli anni tutti ci interrogavamo, attoniti, su quello che sarebbe stato il nostro avvenire. Statisti come Winston Churchill, Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer, Robert Schuman vollero trasformare il nostro continente in uno spazio di pace e di progresso; creare una duratura solidarietà fra i popoli europei e fra le due rive dell'Atlantico.

Quella duplice solidarietà guida tuttora il destino delle nostre nazioni; è sostenuta da una comune piattaforma di civiltà.

L'Italia, membro fondatore della CECA e della Comunità Economica Europea, non dimentica le parole che, già nel 1946, aveva pronunciato Winston Churchill: under and within the world concept of the United Nations, we must re-create the European family in a regional structure called, it may be, the United States of Europe.

Più di recente, i nostri Paesi hanno promosso l'avanzamento del progetto politico europeo: attraverso la ricomposizione dell'unità storica e della democrazia sancita dall'allargamento a 25 Stati membri; attraverso il Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, firmato il 29 ottobre scorso a Roma.

L'Alleanza Atlantica ha garantito all'Europa, per oltre mezzo secolo, stabilità, sicurezza, libertà; ha assunto importanti responsabilità in aree di crisi.

Il recente Vertice euro-atlantico di Bruxelles ha dato nuovo slancio al rapporto transatlantico. Esprime la volontà di un dialogo più intenso fra Stati Uniti ed Unione Europea. Questo consentirà di perseguire più efficacemente insieme i comuni obiettivi per la stabilità ed il progresso nel mondo.

Il nostro comune sentire si rinsalda nella solidarietà con cui i nostri soldati operano, fianco a fianco ed in difficili terreni d'operazione, per il mantenimento della pace.

Maestà,

i rapporti fra Italia e Regno Unito sono sempre stati caratterizzati da una straordinaria vitalità e continuità. Hanno trovato significative espressioni negli antichi legami fra università inglesi ed italiane; nell'intreccio dello spirito rinascimentale italiano con il genio di Shakespeare; nel contributo del Regno Unito alla diffusione ed alla valorizzazione dell'arte italiana, anche attraverso le splendide collezioni Reali; nella vitalità dei nostri legami economici, scientifici e finanziari.

Ella ha avuto l'attenzione di evocare l'insieme delle relazioni fra i nostri due Paesi con parole che mi hanno toccato.

L'intensità di queste relazioni é riflesso, non soltanto degli interessi, ma anche e soprattutto del sentimento profondo dei nostri due popoli. Le loro risorse, la complementarità dei sistemi economici ci spronano ad unire le forze, ci infondono fiducia nel successo delle iniziative che stiamo realizzando insieme.

Maestà,

in questo spirito e con sentimenti di sincera amicizia, levo il calice, Maestà, anche a nome di mia moglie, alla personale felicità Sua e del Principe Filippo, al benessere della Famiglia reale, all'amicizia e alla collaborazione tra il Regno Unito e l'Italia, alla prosperità dei nostri due Popoli.