DICHIARAZIONE ALLA STAMPA DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
A SEGUITO DEL COLLOQUIO CON
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI MALTA,
EDWARD FENECH ADAMI
(La Valletta, 19 maggio 2005)
Un Presidente della Repubblica italiana non si sente straniero a Malta. Conosco bene la vostra isola; vi torno volentieri, in spirito d'amicizia, con l'obiettivo di rinsaldare ancora i nostri legami.
Con il Presidente Fenech Adami abbiamo innanzi tutto constatato il rafforzamento delle relazioni bilaterali. L'interscambio è in aumento costante; rilevanti sono gli investimenti; esemplare è la collaborazione fra le nostre Forze Armate; la collaborazione culturale è dinamica; un rinnovato impegno congiunto contribuirà all'ulteriore radicamento della lingua italiana a Malta.
I rapporti fra i nostri due Paesi si consolidano anche nell'ambito dell'Unione Europea. Mi sono congratulato con il Presidente Fenech Adami per i forti sentimenti europeisti del popolo maltese, per il suo personale impegno nel guidare Malta all'ingresso nell'Unione e, oggi, verso il pieno adeguamento agli standard comunitari.
L'allargamento è una sfida che va vinta sulla base di una comune fede nel successo del progetto politico europeo. Tutti i Paesi dell'Unione Europea - vecchi e nuovi membri, piccoli e grandi - condividono le responsabilità di far progredire la costruzione unitaria europea. Avverto l'esigenza di un rinnovato slancio: adesso, l'obiettivo immediato è l'entrata in vigore del Trattato costituzionale nei tempi prefissati.
Italia e Malta hanno a cuore anche un altro obiettivo: quello di porre il Mediterraneo al centro delle priorità dell'Unione Europea.
Il superamento del divario fra la sponda nord e quella sud del Mediterraneo è una priorità comune: a dieci anni dall'avvio del processo di Barcellona, dobbiamo affrontarlo con rinnovato vigore e senso di responsabilità, attraverso un maggiore impegno innanzi tutto dei Paesi europei mediterranei.
La Presidenza maltese del Dialogo "5+5" fra i Paesi del Mediterraneo occidentale può contare sul sostegno dell'Italia nell'affrontare questioni di comune interesse, stimolare iniziative congiunte che coinvolgano le società civili e i giovani.
Abbiamo fatto un accenno anche al comune interesse nel gestire al meglio alcuni problemi delicati come quelli migratori, che devono essere favoriti nella componente di immigrazione regolata e bloccati per quanto riguarda quella clandestina. Oggi l'Europa, soprattutto nei paesi aderenti a Schengen, non ha più frontiere interne e deve guardare con attenzione e con atteggiamenti pacifici anche a quelle esterne.