DICHIARAZIONE DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN OCCASIONE DELLA
FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA
Palazzo del Quirinale, 1° giugno 2005
Cari Italiani, Care Italiane,
è la settima volta che festeggiamo insieme il 2 giugno, un giorno di memoria e
di speranza che abbiamo riscoperto insieme, che ha dato voce al desiderio di
partecipazione dei cittadini, al bisogno di affermare la nostra identità
nazionale.
In questo momento ci sentiamo più che mai uniti nel dolore per la perdita dei
quattro militari italiani componenti l'equipaggio dell'elicottero caduto ieri
nel deserto iracheno. Ci sentiamo tutti vicini ai familiari nel loro lutto.
Oggi ci stringiamo intorno alle istituzioni della Repubblica, ai valori di una
Costituzione, lungimirante e saggia, nobile frutto di quella stagione di
straordinaria rinascita che prese le mosse dalla guerra di Liberazione, della
quale abbiamo festeggiato il 60° anniversario.
In questi anni, abbiamo sentito rifiorire in noi la consapevolezza, l'orgoglio
di essere italiani; abbiamo visto consolidarsi un sentimento nazionale maturo.
Penso ogni giorno a Voi giovani, ragazzi e ragazze, che chiedete alle
istituzioni, alle vostre famiglie occasioni per impegnarvi, che desiderate
operare per il bene comune. Di questi sentimenti è chiaro sintomo la vostra
grande partecipazione al servizio militare e al servizio civile volontari.
Penso a Voi, e in Voi trovo speranza, anzi, certezza. L'Italia andrà avanti,
superando ogni difficoltà, ogni ostacolo, ora come in passato. Aggiungo:
l'Italia sarà fra i protagonisti del rilancio dell'Europa; rilancio che c'è
sempre stato dopo ogni battuta d'arresto. Noi italiani crediamo davvero nei
valori dell'unione tra i popoli europei. E' un progetto di avanzamento civile e
sociale.
E' il Vostro progetto, il progetto di una gioventù che non concepisce barriere
allo scambio fra i popoli, che pensa il proprio destino intrecciato a quello dei
giovani degli altri Paesi europei.
Sappiamo che a quell'ideale dobbiamo oltre mezzo secolo di pace fra i popoli
dell'Unione Europea.
Al proprio interno, l'Italia deve dare ora maggior spazio ai giovani, in tutti i
settori della vita civile: nell'impresa, nelle amministrazioni pubbliche, nella
scuola, nell'università, nella politica.
C'è bisogno di nuove energie, di un rinnovo che valorizzi appieno le
potenzialità delle nuove generazioni. C'è bisogno di passione civile che animi
ciascuno di noi, giovani e meno giovani, nel proprio operare quotidiano.
Bisogna scuoterci di dosso quel torpore che si è largamente diffuso, rifuggire
dalle sottili dispute che consumano la vita quotidiana.
Affrontiamo, confrontandoci, i problemi veri del Paese con la volontà di
arrivare a soluzioni condivise. E traduciamole in atti concreti. Abbiamo avuto
la fortuna di nascere in un Paese unico al mondo, per le sue bellezze naturali,
per il suo patrimonio di civiltà.
Domani, sentendovi idealmente vicini, salirò le scale del Vittoriano per
rendere onore ai Caduti per la Patria, di ieri e di oggi. Ci stringeremo attorno
alle nostre Forze Armate a Via dei Fori Imperiali. Forze Armate rinate nella
guerra di Liberazione e oggi impegnate in missioni di pace nel mondo.
Domani è la festa degli Italiani, è il nostro compleanno comune.
Trascorriamola in serenità con gli amici, con la famiglia, anche questo ci
aiuterà ad operare per il bene della nostra Patria.
Viva la Repubblica! Viva l'Italia!