INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON UNA DELEGAZIONE DI BAMBINI, GENITORI ED INSEGNANTI
EX OSTAGGI DELLA SCUOLA DI BESLAN
Palazzo del Quirinale, 22 luglio 2005
Signor Ambasciatore della Federazione Russa,
Gentile Segretario Generale dell'Associazione "Donne del
Mediterraneo",
Signor Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana,
sono lieto di dare a tutti Voi il benvenuto al Palazzo del Quirinale.
Accolgo con affettuosa solidarietà i reduci dell'orrore di Beslan: bambini ed
adulti.
Ai bambini un grazie particolare per le loro belle, commoventi poesie. Vi si
avverte la genuinità, la freschezza dei loro animi, della loro fantasia.
Le immagini devastanti di quel 1 settembre dello scorso anno, quando la
barbarie si accanì contro la scuola N.1 - contro di voi - hanno lasciato una
traccia indelebile nelle nostre coscienze.
Nulla può giustificare la ferocia con cui i terroristi hanno colpito al cuore
della società civile; nessuna attenuante per i colpevoli dell'umiliazione e
dell'assassinio di tante vittime innocenti, soprattutto bambini.
L'immediata assistenza offerta dall'Italia a Beslan, le tante iniziative umanitarie - fra cui il progetto che vi ha condotto nel nostro Paese - testimoniano la profonda amicizia del popolo italiano nei confronti del popolo russo.
Il terrorismo, di qualunque matrice, è diventato una minaccia globale. I suoi efferati e indiscriminati metodi ci sono stati ricordati dai tragici attentati di Londra.
Un'efficace prevenzione e repressione è indispensabile per combatterlo.
Ma non basta.
Altrettanto fondamentale è la rimozione delle cause che alimentano gli attacchi
del terrorismo alla civiltà e alla convivenza tra i popoli.
I problemi che tormentano il mondo possono essere affrontati solo nella condivisione di valori e di responsabilità comuni a tutti gli uomini, al di là delle diversità di cultura, di fede e d'interessi.
L'Europa costituisce ormai un grande spazio integrato politico ed economico,
nel cui ambito va condotta anche la lotta al terrorismo.
Essa deve essere motivo di rinnovata coesione, non di frammentazione.
E' indispensabile che la solidarietà di cui parla una clausola del Trattato
costituzionale si sostanzi in politiche concrete, quali che siano i tempi e le
difficoltà del processo di ratifica.
L'Unione Europea è stata fin dalle origini, un progetto di pace. Allora, si
trattava di costruire la pace fra Stati; oggi, si tratta di salvaguardarla al
loro interno con una efficace politica europea contro il terrorismo.
Al coordinamento intergovernativo va affiancata una piena utilizzazione delle
strutture comunitarie già poste in essere; acquisendo, se necessario, nuove
competenze a livello europeo per dare sostanza alla comune volontà di
collaborazione.
La tutela dei comuni interessi di sicurezza dei cittadini richiede la protezione
delle frontiere esterne dell'Unione avvalendosi, se del caso, dell'elasticità
prevista dagli stessi Trattati, ma senza recare pregiudizio allo spazio interno
di libera circolazione delle persone.
Esso è una grande conquista la cui salvaguardia costituisce un interesse e una
responsabilità preminente per tutti gli Stati membri.
Sicurezza e libertà vanno conciliate: questa è una grande sfida per l'Europa e
in generale per tutte le società democratiche.
La memoria, la testimonianza di quanti come voi siano stati oggetto della
più inaudita efferatezza radicano nella collettività i principi basilari di
ogni vivere civile.
Da questa immane tragedia deve emergere una rafforzata volontà di
collaborazione fra tutti i popoli per diffondere solidarietà, giustizia,
benessere.
Questo impegno è affidato in prima istanza a noi adulti e soprattutto a voi
bambini, oggi con la vostra catena d'amore domani con il vostro impegno civile.