INTERVENTO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
ALLA CERIMONIA DI CONSEGNA DEI
PREMI "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA"
DELL'ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI
DELL'ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA E
DELL'ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
Palazzo del Quirinale, 11 novembre 2005
Signor Vice Ministro,
Signori Presidenti delle Accademie Nazionali,
Signor Accademici,
Signore e Signori,
i Premi Nazionali, oggi conferiti per le scienze, per le arti e per la musica,
legati a tre prestigiose istituzioni culturali italiane - l'Accademia Nazionale
dei Lincei, l'Accademia Nazionale di San Luca e l'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia - nascono dal "motu proprio" del primo Presidente della
Repubblica, Luigi Einaudi.
L'istituzione dei Premi, all'indomani della nascita della Repubblica, rispondeva
ad una strategia precisa: unire simbolicamente il nome della più alta carica
dello Stato alle istituzioni italiane eccellenti per la loro storia e per le
loro tradizioni; coinvolgere questa eccellenza nel processo di costruzione della
Nazione, premiandola per i suoi risultati.
Collegandomi a questa strategia, ho voluto conferire nel 2003 il Premio
Accademia Nazionale di Santa Cecilia, rimasto silente dalla data della sua
istituzione. Ma, soprattutto, ho voluto unificare, oggi, per la prima volta, la
cerimonia della consegna dei premi al Quirinale, per sottolineare il legame
profondo fra la cultura e l'identità nazionale.
Quella di oggi vuole essere l'occasione per fare il punto dello stato della
creatività, artistica e scientifica, sigillo della nostra identità, come avevo
detto il 16 dicembre del 2003, consegnando i Premi dell'Accademia Nazionale di
San Luca e dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Scorrendo mentalmente i premiati delle tante passate edizioni, guardando
tutti voi, accogliendo gli insigniti di quest'anno, mi piace pensare a questa
cerimonia come ad un incontro al Quirinale, nella Casa degli Italiani, per
suggellare una nuova alleanza tra le vostre Accademie e tutte le istituzioni
culturali.
Un'alleanza che voglia e sappia rafforzare l'impegno comune nella tutela e nella
valorizzazione del patrimonio di valori e di saperi, antichi presenti e futuri,
che ha la capacità di far sentire uniti donne e uomini di Paesi diversi.
Un'alleanza che alimenti quel dialogo ininterrotto tra le generazioni che, nel
segno della memoria, è indispensabile per mantenere sempre vive le grandi
idealità del passato e per trasfonderle, con nuovo slancio, nella
contemporaneità e nell'avvenire.
Con immenso piacere, oggi premio insieme grandi esponenti della cultura scientifica e artistica: per la chimica italiana il Professor Vincenzo Schettino; per la musica il Maestro Claudio Abbado, al quale rivolgo un saluto affettuoso, e la Scuola di Fiesole, diretta dal Maestro Farulli, laboratorio e fucina per giovani eccellenti musicisti; per la scultura il Maestro Carlo Lorenzetti e per l'architettura il Prof. Carlo Melograni. A quattro giovani musicisti sono conferite le borse di studio che onorano la memoria dei Maestri Sinopoli e Petrassi.
Questi premi ci ricordano che il patrimonio artistico e scientifico di ogni
Nazione racchiude elementi provenienti da tante tradizioni differenti. C'è un
filo comune che unisce i diversi saperi e arti fra loro: è il filo della
creatività, che tiene insieme i talenti della conoscenza con quelli della
fantasia, quei talenti che danno vita alle scoperte scientifiche e alla
realizzazione delle opere d'arte.
La cultura è coesione, è coscienza e conoscenza di sè e dei propri valori. Ma
è anche curiosità verso gli altri, humus fertile da cui crescono civiltà,
benessere e legalità.
Quella che abbiamo davanti è la cultura italiana viva e presente che ci dà
fiducia e speranza per la costruzione di ponti ideali che favoriscano l'incontro
e il dialogo fra i popoli del mondo.
Vi ringrazio e auguro a tutti di continuare in questo affascinante cammino.