INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON I MEMBRI DEL
CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO
IN OCCASIONE DELLA
SECONDA CONFERENZA PLENARIA STATO-REGIONI-CGIE
Palazzo del Quirinale, 30 novembre 2005)
Signor Ministro,
Signori Sottosegretari,
Signori Presidenti delle Regioni,
Signor Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero,
Signori Consiglieri,
sono molto lieto di accogliere al Quirinale i partecipanti alla Seconda Conferenza Plenaria tra Stato, Regioni, Province Autonome e Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.
E' la seconda volta che vi riunite per definire le linee d'azione che le
Istituzioni dello Stato, le Istituzioni pubbliche decentrate ed i rappresentanti
degli Italiani nel mondo devono perseguire, insieme, per rispondere alle
esigenze e alle aspettative delle nostre Collettività all'estero.
Un obiettivo tanto più importante perché in Italia e nel mondo si verificano
profonde evoluzioni economiche e sociali, e nel nostro Paese le Regioni sono
chiamate ad assumere nuovi compiti.
Oggi più che mai si impone la necessità di una concertazione tra gli organi
preposti alla definizione e all'attuazione delle politiche a favore delle nostre
Comunità all'estero, allo scopo di raggiungere risultati ottimali.
Gli incontri con le collettività italiane rappresentano sempre un momento
importante delle mie visite in altri Paesi.
Gli italiani nel mondo costituiscono parte integrante di questa Nazione. Sono
una cosa sola con l'Italia.
Lo dichiarai solennemente il giorno del mio giuramento come Presidente della
Repubblica. Quelle parole hanno costituito un impegno costante del mio
settennato.
I nostri connazionali sono un ponte prezioso con culture diverse, mantenendo
intatti i valori e i tratti distintivi dell'italianità: gli affetti familiari,
l'amore per la terra, la dignità nel lavoro, una profonda umanità; la tenacia;
l'ingegnosità.
Condividono con gli italiani in patria la consapevolezza di essere parte di
un'unica grande Nazione, indipendentemente dai confini geografici.
Per la prima volta, tra pochi mesi, i due rami della nostra Assemblea
Legislativa si arricchiranno dell'apporto dei Rappresentanti dei nostri
connazionali all'estero.
Attraverso la voce di questi 12 Deputati e 6 Senatori, gli italiani nel mondo
potranno contribuire ancor più direttamente al progresso civile e materiale del
nostro Paese, facendosi portavoce non solo delle proprie istanze, ma anche del
patrimonio di conoscenze maturate all'estero.
Si tratta di una svolta nella vita politica del nostro Paese.
L'attuazione del diritto di voto - che gli italiani all'estero hanno già
esercitato in occasione delle consultazioni referendarie del giugno 2003 e del
giugno 2005 - ha corrisposto ad un mio vivo auspicio.
Attraverso questa via gli italiani all'estero potranno partecipare pienamente
agli sviluppi democratici del nostro Paese, così come gli italiani residenti
nei Paesi europei partecipano sin dal 1999 alle elezioni del Parlamento Europeo.
So che tra i temi sui quali state riflettendo occupa un posto di rilievo
quello della crescente presenza delle imprese italiane all'estero.
Le nostre Comunità all'estero possono dare un contributo prezioso al dinamismo
e alla diffusione del Sistema Italia. Possono agire da autentici moltiplicatori
della presenza e degli investimenti italiani, favorendo l'interscambio, accordi
di partenariato, la collaborazione tra le realtà economiche di residenza e le
regioni di origine.
Gli italiani emigrati in altri Paesi hanno sovente conquistato posizioni di
prestigio. Si sono guadagnati stima e rispetto con il loro lavoro, la loro
determinazione, i loro sacrifici.
Col loro impegno, concorrono al progresso dello Stato di residenza e al tempo
stesso ne consolidano i rapporti di amicizia con l'Italia.
Rendono così onore al nostro Paese.
Nonostante la distanza geografica e l'integrazione nei Paesi di accoglienza,
gli italiani nel mondo preservano le loro radici.
L'Italia deve coltivare queste radici: promovendo la lingua e la cultura
italiane; intensificando gli scambi scolastici ed accademici tra i giovani
italiani ed i loro coetanei che vivono all'estero; potenziando la collaborazione
in queste materie con i Paesi dove risiedono le nostre Collettività.
E' una duplice azione, fondamentale per il mantenimento del Vostro legame con
l'Italia, per alimentarlo nelle nuove generazioni, per diffonderlo nei Paesi di
accoglienza.
Lì dove questo vincolo si è attenuato con il trascorrere del tempo, è
importante ritrovarlo: con soggiorni o studi nel nostro Paese, attraverso la
riscoperta delle nostre splendide città e dei paesi d'origine, prendendo
conoscenza di quale è l'Italia di oggi, dei progressi compiuti, che la rendono
per molti aspetti diversa dal ricordo tramandato dai Vostri padri.
So che molti di voi sono fortemente impegnati in questa direzione. Vorrei
esprimerVi il mio incoraggiamento ed apprezzamento per il sostegno che con il
Vostro lavoro ed il Vostro operato offrite all'immagine del nostro Paese.
A tutti Voi testimonio la riconoscenza mia personale e dell'Italia tutta;
l'esortazione a continuare a partecipare alla crescita democratica ed economica
del nostro Paese, a continuare a sostenere intensi rapporti di collaborazione in
tutti i campi tra l'Italia e lo Stato dove ora vivete.
Confido che la partecipazione dei nostri connazionali alle prossime elezioni parlamentari sia il preludio di una nuova stagione di solidarietà e di intensa collaborazione tra tutti gli italiani, all'interno e all'esterno dei nostri confini.
Lo ripeto: siete una sola cosa con l'Italia!