INTERVENTO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DELLA
"GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA"
Palazzo del Quirinale, 30 novembre 2005
Signor Ministro,
Cari Amici della Montagna,
ringrazio il Ministro La Loggia e tutti gli organizzatori della terza
edizione della "Giornata Internazionale della Montagna".
È un'occasione solenne per continuare ad approfondire la riflessione sulla
realtà delle zone montane, da sempre custodi delle ricchezze che la natura ci
ha affidato e dei valori che la nostra Costituzione tutela e promuove.
Le montagne definiscono l'Italia: le Alpi ci uniscono all'Europa, gli Appennini
costituiscono la spina dorsale del Paese da Nord a Sud; le nostre isole ci
offrono paesaggi di grande suggestione nella poetica comunione tra mare e
montagna. Ovunque ci regalano scenari di rara bellezza.
Le montagne scandiscono la nostra identità nazionale: "… il bel
paese ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe". Ci raccontano una
storia comune.
Sono state teatro di molte battaglie combattute nel Risorgimento, fino alla
Grande Guerra, in nome dell'indipendenza e dell'unità della Patria.
Durante la Resistenza hanno offerto riparo e protezione ai partigiani che
combattevano per riconquistare la libertà e la democrazia.
La tenacia, il rispetto del lavoro, la solidarietà e l'accoglienza sono da
sempre i valori di chi quotidianamente vive la montagna: la forza e la dolcezza
del coro che abbiamo ascoltato li testimoniano.
E' necessario difendere questa realtà ricca di tradizioni e di memoria,
ispirata alla reciproca collaborazione e alla sincerità dei rapporti,
minacciata dai problemi dell'abbandono e dai rischi del dissesto idrogeologico.
Una politica di sostegno a favore degli oltre quattromila piccoli comuni montani
è condizione indispensabile per la "salute" del territorio
nazionale e per un suo sviluppo equilibrato.
Le politiche nazionali in questo campo devono integrarsi con quelle dell'Unione
europea, che nei suoi Trattati afferma l'impegno nei confronti delle aree meno
favorite, includendo tra queste le regioni di montagna.
La strategia di sviluppo deve essere lungimirante, equilibrata.
Salvaguardare le nostre montagne non significa certo isolamento. Non possiamo
permetterci di essere tagliati fuori dalle grandi reti europee: dobbiamo usare i
progressi delle tecnologie e delle conoscenze scientifiche per garantire la
tutela dell'ambiente.
Il turismo, tema della giornata di quest'anno, rappresenta una risorsa per la
piena valorizzazione dei parchi, delle aree naturali protette e delle attività
economiche tradizionali.
Dobbiamo educare tutti a vivere la montagna in forme che assicurino riposo e
svago e, al tempo stesso, siano rispettose dell'ambiente e del paesaggio. Ad
esempio, le iniziative degli agriturismi intrecciano positivamente agricoltura,
ospitalità e qualità del vivere.
Incoraggiamo i giovani allo studio delle scienze a tutela della natura e alla
ricerca di innovative strategie produttive. Essi, aiutati dall'esperienza degli
adulti, saranno i migliori custodi della vitalità e della prosperità delle
nostre montagne.
Per questo, invito i giovani a guardare con fiducia verso le nuove prospettive
che il territorio montano può offrire, se tutti concorriamo all'impegno per la
sua tutela e per la sua valorizzazione.
Un grande evento della montagna è ormai imminente: tra poco più di due mesi
inaugurerò a Torino le Olimpiadi Invernali, un'occasione in cui, ne sono certo,
il nostro Paese offrirà agli occhi del mondo una chiara immagine di efficienza,
di professionalità, di armonia.
Mi piace concludere oggi questo mio intervento nella "Giornata
Internazionale della Montagna", inviando un caloroso augurio agli
organizzatori delle Olimpiadi e agli atleti che si preparano a gareggiare, con
l'auspicio che essi onorino con successo, ma soprattutto con spirito di lealtà
e di amicizia, gli alti ideali in cui il popolo italiano si riconosce.
Saluto tutti i presenti, ribadendo l'impegno comune a sempre meglio conoscere e
rispettare le nostre amate montagne e il patrimonio di storia, di cultura e di
tradizioni che esse custodiscono.