INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON I PREFETTI DELLA REPUBBLICA ED I
NUOVI CONSIGLIERI DI PREFETTURA
IN OCCASIONE DEI 25 ANNI DELLA
SCUOLA SUPERIORE DELL'AMMINISTRAZIONE CIVILE DELL'INTERNO
Palazzo del Quirinale, 15 dicembre 2005
Signor Ministro,
Onorevoli Sottosegretari,
Cari Prefetti e giovani Consiglieri,
sono veramente lieto di questo incontro. Lo scambio di auguri di oggi rappresenta il coronamento di una consuetudine di incontri con Voi, che si è sviluppata in occasione delle mie visite alle Province italiane.
Nel corso di questo mio lungo viaggio, che sto per completare - mancano solo quattro province - ho verificato quanto il desiderio di dialogo, di coinvolgimento, di partecipazione sia diffuso tra i cittadini, che chiedono di essere compiutamente rappresentati.
Si avverte la necessità di una più forte coesione sociale, che è fattore
di stabilità politica e motore del progresso economico e costituisce essa
stessa il risultato di un processo in continua evoluzione, che va
quotidianamente sostenuto con un'intensa attività di raccordo istituzionale e
con la puntuale affermazione del principio di legalità.
So che a questo tema opportunamente avete dedicato il Convegno della Vostra
Associazione, svoltosi lo scorso ottobre a Lucca.
In tale quadro è centrale il ruolo che Voi Prefetti siete chiamati a svolgere,
un ruolo che il progressivo affermarsi delle autonomie locali e regionali ha
arricchito di ulteriori responsabilità e peculiarità.
La Vostra posizione di terzietà, il Vostro spirito di servizio, testimoniati
dal costante impegno per il soddisfacimento degli interessi generali della
cittadinanza, Vi consentono di assolvere al compito istituzionale di garantire
la leale cooperazione tra i poteri pubblici che operano nel territorio.
Inoltre, in virtù dell'autorevolezza acquisita sul campo, l'istituto
prefettizio è diventato anche l'interlocutore naturale della società civile,
quando si tratti di affrontare problematiche di forte impatto, suscettibili di
provocare contrapposizioni profonde, come attestano i numerosi e frequenti
tavoli di confronto istituiti in sede locale.
In tali occasioni, il costante e paziente lavoro di mediazione del Prefetto,
oltre a raffreddare le tensioni e favorire la convergenza di idee su punti
comuni, consente agli organi centrali di governo di acquisire una piena ed
oggettiva conoscenza di fatti e situazioni sui quali modulare i propri
comportamenti.
E' un'attività, questa, strettamente correlata al ruolo tradizionale di
garantire la sicurezza nella legalità, in ogni Provincia.
Garantire la sicurezza dei cittadini rappresenta una condizione fondamentale per
l'esercizio dei diritti di libertà. Lo Stato è tenuto ad assicurarla in egual
misura a tutti e dappertutto.
Ma una gestione efficace e intelligente di essa non si risolve esclusivamente nelle azioni di contrasto della criminalità di ogni tipo. Essa esige anche l'impegno per la prevenzione e per la immediata individuazione delle condizioni del malessere sociale, per la promozione delle politiche di integrazione ed inclusione.
In particolare, è importante che Voi sappiate cogliere tempestivamente i segnali di disagio anche delle giovani generazioni, ovunque si manifestino, non di rado nelle zone periferiche delle grandi aree metropolitane, prima che si traducano in situazioni di crisi.
In questo modo possono essere progressivamente ridotti gli spazi di sfruttamento da parte delle organizzazioni malavitose e di strumentalizzazione da parte dei gruppi eversivi.
La Vostra attività di coordinamento delle forze di polizia e la quotidiana
ricerca di ogni utile sinergia con le istituzioni locali e le espressioni delle
realtà sociali, economiche e del volontariato, vanno indirizzate alla
realizzazione di un modello di sicurezza allargata e partecipata.
Una partecipazione che vede molto impegnati i giovani, quei giovani che
recentemente a Locri sono scesi in piazza per gridare il loro sdegno contro
tutte le mafie e invocare la piena affermazione della legalità.
Proprio dall'atteggiamento dei giovani traggo motivo di ottimismo sul futuro
dell'Italia.
Desidero concludere questo mio saluto con l'esortazione a renderVi sempre più
testimoni attivi dei valori che ci accomunano tutti.
Penso che nella sua storia l'Italia non sia mai stata così unita, nella
cultura, nei sentimenti, come lo è oggi.
I simboli della nostra unità - l'Inno di Mameli, il Tricolore - sono accolti
ovunque con entusiasmo e commozione. Questi sentimenti si traducono in un
sincero e appassionato desiderio di progresso civile, che è il vero motore per
lo sviluppo del Paese.
Nel 2006 ricorrerà il 60° anniversario della nascita della Repubblica;
merita di essere celebrato con particolare impegno.
So che il Ministro dell'Interno, in previsione di tale ricorrenza, Vi ha
invitato a porre allo studio manifestazioni celebrative, che dovranno
coinvolgere le istituzioni locali, i soggetti privati e le espressioni del mondo
della cultura e dell'istruzione.
Me ne compiaccio e sono certo che il Vostro appassionato impegno contribuirà
alla degna celebrazione della ricorrenza e soprattutto a sviluppare sul
territorio in modo continuativo una pedagogia civica che avvicini sempre più i
giovani ai valori della nostra Costituzione.
Sono lieto che l'incontro odierno avvenga all'indomani della cerimonia per il
venticinquennale dell'istituzione della Scuola Superiore dell'Amministrazione
dell'Interno svoltasi nella Vostra splendida struttura che ho avuto il piacere
di ammirare in occasione della giornata celebrativa del bicentenario
prefettizio.
L'attività della Scuola costituisce uno strumento di alta formazione e costante
aggiornamento dei dirigenti prefettizi, che non si limita all'approfondimento di
temi giuridici, ma tende ad ampliare le conoscenze delle problematiche sociali,
a favorire l'utilizzazione delle tecniche aziendalistiche nella gestione delle
risorse, a sviluppare le capacità di elaborare e realizzare progetti.
Un saluto particolare a Voi giovani Consiglieri, che Vi apprestate a frequentare il corso biennale di formazione. Questo corso sicuramente Vi offrirà, oltre ad un'adeguata preparazione, anche le giuste motivazioni per affrontare al meglio i delicati compiti che dovrete svolgere.
Le quasi 25 mila domande di partecipazione alle prove selettive dell'ultimo
concorso dimostrano che c'è un forte interesse di molti giovani laureati a
intraprendere una carriera considerata al tempo stesso prestigiosa e al servizio
della comunità.
È pertanto auspicabile che i prossimi bandi vengano indetti con cadenza
regolare, al fine di immettere con continuità linfa nuova in
un'Amministrazione, di grande tradizione, che in tal modo riceverà rinnovato,
costante impulso.
Vi ringrazio per gli auguri che, tramite il Ministro, mi avete rivolto; li
ricambio di cuore.
A Voi, alle Vostre famiglie un buon Natale e un felice Anno Nuovo.