INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON I COMPONENTI DELLA COMMISSIONE
PARLAMENTARE PER L'INDIRIZZO GENERALE
E LA VIGILANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI
Palazzo del Quirinale, 18 gennaio 2006
Caro Presidente, carissimi onorevoli che fate parte della Commissione
Vigilanza Rai.
Questo incontro mi fa particolarmente piacere perché porta a compimento
l'iniziativa di cui parlammo con il Presidente Gentiloni Silveri l'ultima volta
che venne a trovarmi in un incontro nel mio studio, quello, cioè , di
promuovere l'identità italiana all'estero attraverso la cultura, attraverso la
lingua.
Voi siete tutti più giovani di me, quindi avete viaggiato, credo, più di me
sin dalla vostra gioventù e sapete quale sia l'interesse effettivo nel mondo
per la cultura e per la lingua italiana. Non solo perché abbiamo questi milioni
di italiani, siano essi argentini, uruguaiani, siano australiani di origine
italiana, che sentono viva in loro l'importanza e sentono vivo l'orgoglio per la
loro origine italiana e l'orgoglio di essere italiani sta soprattutto nella sua
cultura. Spontaneamente, senza nessun particolare disegno, in questo mio
settennato ho insistito molto sulla identità italiana, sull'orgoglio di essere
italiani, di essere nati in Italia, di vivere in Italia, di portare nel mondo il
patrimonio artistico e culturale dell'Italia. Trovo che in questo campo c'è una
miniera enorme che noi dobbiamo ancora sfruttare, che è sottoutilizzata.
La vostra iniziativa di promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo è
importante. Quindi, dovete impegnarvi in ciò con tutte le vostre forze. La
cultura è un bene di cui, credo, tutti noi italiani siamo consapevoli, senza
differenze di origini territoriali, nord, sud, centro, senza differenze di
colore politico. Su questo c'è un'unità che ho sentito viva nel Paese in
questo mio lungo viaggio per l'Italia - domani farò la penultima tappa a Pavia,
poi entro la fine del mese, in quanto non voglio che i miei viaggi coincidano
con la campagna elettorale, finirò con Foggia - ho visto, ho sentito vivamente
quanto l'Italia sia veramente unita, quanto sia viva la forza della cultura che
attraversa la gioventù, una gioventù più preparata delle generazioni
precedenti.
C'è anche un grande interesse degli altri, in particolare in Europa, per la
cultura italiana.
Ricordo un'esperienza giovanile. Nei miei 85 anni di vita mi è capitato di fare
diverse cose. Fra l'altro ho fatto anche l'insegnante per poco tempo.
La mia prima esperienza la feci quando ero borsista a Lipsia e per incrementare
la borsa di studio mi rivolsi all'Istituto Italiano di Cultura che era annesso
al Consolato italiano di Lipsia, organizzava corsi di italiano per stranieri.
Una volta, ricordo, che venni chiamato da un coro che doveva cantare i Mottetti
di Monteverdi per leggerglieli in modo che potessero verificarne la pronuncia.
Ad un certo punto, finimmo i Mottetti che dovevano cantare e fui incitato a
leggerne degli altri. Non capivano niente del significato delle parole, però
volevano sentirne il suono. Il suono della nostra lingua è straordinariamente
bello.
Quindi, mi raccomando a tutti voi di promuovere al massimo la lingua e la
cultura italiana. C'è un magazzino Rai formidabile che può essere meglio
utilizzato e meglio diffuso nel mondo.
Il Presidente Gentiloni ha fatto anche cenno al vostro impegno di questi giorni
per il regolamento per la prossima campagna elettorale. E' una cosa di
straordinaria importanza. È inutile che ve lo raccomandi. Avete ormai
l'esperienza di passate elezioni che vi può permettere di meglio calibrare il
vostro regolamento alle esigenze di un parità effettiva nella prossima campagna
elettorale. Su questo, attraverso la Rai, la vostra sia una vigilanza attiva per
far sì che la sostanza, al di là di quelle che sono le norme scritte, venga
rispettata in tutte le trasmissioni, al di là di quelle che sono strettamente
elettorali, ma proprio per le presenze nella varie trasmissioni di
intrattenimento o di altro genere che la Rai fa. Sia una vigilanza attiva e per
questo mi raccomando a voi per l'interesse di una regolare e libera campagna
elettorale.
Concludo ringraziando il Presidente per aver voluto citare le parole con cui
conclusi quel mio messaggio al Parlamento nel luglio del 2002. Veramente sono
convinto che la libertà di parola, la libertà di informazione sono l'essenza
del complesso di valori che noi comprendiamo nella parola libertà. Questa è
una convinzione profonda. Per questo sono contento che quel mio messaggio sia di
fatto rimasto l'unico messaggio specifico fatto durante il mio settennato
perché ne sottolinea il valore che ho voluto dargli. Nella sua stesura mi
impegnai a fondo personalmente perché sentivo che su quel punto si gioca la
democrazia nel nostro Paese. Grazie a voi tutti e buon lavoro.