DICHIARAZIONI ALLA STAMPA DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
A SEGUITO DEL COLLOQUIO CON IL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA ELLENICA
KAROLOS PAPOULIAS
(Palazzo del Quirinale, 24 gennaio 2006)
Ho espresso al Presidente Papoulias la mia soddisfazione per la visita di
Stato che egli compie in Italia.
Il Presidente Papoulias è un amico di lunga data del nostro Paese; lo ha
conosciuto come studente all'Università Bocconi di Milano e lo ha visitato più
volte, in anni successivi, quando era Ministro degli Esteri della Repubblica
Ellenica.
La sua presenza a Roma, dopo lo scambio di visite di Stato fra l'Italia e la
Grecia nel 2001 e nel 2003, testimonia la continuità e l'intensità dei
rapporti fra i nostri due Paesi, la reciproca volontà di approfondirli
ulteriormente. Resta viva nel mio ricordo, la visita a Cefalonia con il suo
predecessore.
L'amicizia che alimenta i nostri rapporti è radicata nella naturale simpatia
fra i nostri due popoli, nella condivisione della straordinaria eredità del
mondo greco-romano e dell'etica cristiana, nella fondamentale esperienza
risorgimentale vissuta nello stesso momento storico e animata dallo stesso
afflato di libertà.
Nel corso del colloquio abbiamo constatato che le relazioni bilaterali,
tradizionalmente articolate e dinamiche, possono rafforzarsi ulteriormente.
Sul piano economico, dobbiamo mettere a profitto opportunità di incremento
dell'interscambio commerciale e delle cooperazioni in settori tecnologicamente
avanzati. Mi limito a citare quello dell'energia, in cui il recente accordo
italo-greco per la realizzazione del gasdotto sottomarino tra i due Paesi apre
nuove prospettive per lo sviluppo delle strategie di approvvigionamento
energetico, a livello bilaterale ed europeo.
Sul piano delle relazioni culturali, abbiamo salutato l'imminente realizzazione di un progetto lungamente perseguito: l'istituzione di una Scuola Archeologica Greca a Roma, corrispettivo della Scuola Archeologica Italiana, attiva da oltre un secolo ad Atene. Questa importante iniziativa consentirà di operare più efficacemente, in un contesto di collaborazione con tutti i Paesi del Mediterraneo, per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico ed ambientale che é fondamento della civiltà europea.
Il comune impegno per la costruzione dell'Europa è elemento qualificante della collaborazione fra l'Italia e la Grecia. Entrambi i nostri Paesi hanno ratificato sollecitamente il Trattato costituzionale firmato a Roma il 29 ottobre 2004. Le riforme che esso prevede restano indispensabili per assicurare la governabilità dell'Unione Europea con 25 e più Stati membri; per consentire all'Europa di dare risposte concrete alle attese dei cittadini di sviluppo economico e sociale, di presenza attiva nel contesto mondiale in difesa della stabilità e della pace.
Con il Presidente Papoulias abbiamo sottolineato che l'Europa non può fermarsi. Occorrono coesione e volontà politica rinnovate per lanciare progetti di ampia portata, sostenere la realizzazione delle grandi reti infrastrutturali, promuovere la ricerca scientifica, stimolare la concorrenza e una politica industriale europea adeguata alla competizione internazionale, rafforzare il coordinamento delle politiche economiche e sociali verso obiettivi condivisi.
Abbiamo anche convenuto sulla necessità di efficaci politiche comuni affinché l'Europa possa operare più incisivamente sul piano della politica estera, della sicurezza e della difesa. Senza un forte impegno europeo non sarà possibile consolidare la pace nei Balcani, in Medio Oriente, in Africa, far fronte alle minacce che vengono dal terrorismo internazionale, dalla proliferazioni delle armi di distruzione di massa.
E' infine indispensabile coinvolgere più profondamente l'opinione pubblica nella comprensione del valore dell'integrazione europea, interessare i giovani all'avanzamento del progetto politico comune, facendo leva su obiettivi concreti di diretta rilevanza per il loro futuro.
Con questi sentimenti, rinnovo il mio benvenuto al Presidente Papoulias. Sono certo che, nel corso della sua visita in Italia, egli potrà toccare con mano l'amicizia del popolo italiano e le reali prospettive di intensificazione dei nostri rapporti bilaterali, nel contesto di un'Europa coesa ed autorevole.