Palazzo del Quirinale 21/03/2006

Brindisi del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al Pranzo di Stato in onore del Presidente del Sud Africa, Thabo Mvuyelwa Mbeki

 

BRINDISI DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
AL PRANZO DI STATO IN ONORE DEL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA DEL SUD AFRICA,
THABO MVUYELWA MBEKI

Palazzo del Quirinale, 21 marzo 2006

Signor Presidente della Repubblica del Sud Africa,
Signora Mbeki,
Signore e Signori,

Sono lieto di riceverLa nuovamente al Quirinale, insieme alla Sua gentile Consorte. La accolgo nel vivo ricordo dell'affettuoso benvenuto riservatomi in occasione della mia visita di Stato in Sud Africa, nel marzo 2002, la prima di un Presidente della Repubblica italiano nel Suo Paese.

I rapporti tra i nostri popoli sono sempre stati ricchi di calore umano. Gli italiani sono stati al Vostro fianco durante la lunga notte dell'apartheid; hanno avvertito le Vostre sofferenze; hanno partecipato all'impegno della comunità internazionale nel sostenere il popolo sudafricano nella vittoriosa, pacifica lotta che ha messo fine ad un sistema edificato sulla negazione dei più fondamentali diritti della persona umana.

Per anni il Sud Africa è stato il simbolo della lotta contro l'oppressione. Vinta quella battaglia, è ora il simbolo della rinascita dell'Africa, alfiere dell'impegno del continente - che fu la culla della razza umana - per sfuggire alle guerre, alla povertà, alla marginalizzazione internazionale. Lo sforzo che deve compiere il continente africano è titanico: il cammino compiuto dal Sud Africa dimostra che ogni ostacolo, per quanto grande, può essere superato.

Signor Presidente,
la volontà del Suo Paese di andare oltre la dolorosa eredità del passato mostra che l'esperimento è riuscito. Il mondo guarda con ammirazione alla vibrante democrazia sudafricana, multirazziale e multiculturale, motore di sviluppo economico e sociale per tutta l'Africa. Pluralismo politico, tolleranza, rispetto dei diritti umani, libertà di espressione sono i valori su cui - oggi come ieri - si basa la convivenza civile. Il Sud Africa ha fatto suoi questi valori e se ne rende interprete presso le altre nazioni africane, adoperandosi per la soluzione dei conflitti, il consolidamento delle istituzioni democratiche, lo sviluppo delle organizzazioni panafricane, di cui Ella, Signor Presidente, è stato tra i principali promotori.

Ricordo bene l'avvio del Nuovo Partenariato allo Sviluppo dell'Africa, alla vigilia del G8 di Genova, per il riscatto politico, economico e culturale del continente. Verso il perseguimento di quell'ideale l'Italia è fortemente protesa, perché convinta che il suo futuro e quello dell'Europa siano indissolubilmente legati all'Africa, con cui condivide un unico spazio storico, culturale e geografico.

Il popolo italiano sente con profonda partecipazione i problemi del continente africano: ne è testimonianza l'impegno dell'Italia nell'ambito dell'Unione Europea, del G8 e delle Nazioni Unite; il suo contributo alla lotta contro il flagello dell'AIDS, che proprio in Africa miete centinaia di migliaia di vittime; il sostegno all'Unione Africana e al Nepad; l'opera silenziosa e appassionata di tanti nostri volontari; la crescente collaborazione con il Suo Paese in tutti i settori.

Signor Presidente,
la Sua visita di Stato, che segue le Sue missioni in Italia nel 2001, nel 2002 e nel 2005, conferma lo spessore e l'intensità del rapporto fra i nostri due Paesi, il reciproco interesse ad arricchire ed approfondire ulteriormente il dialogo e la cooperazione in campo economico, tecnologico, scientifico e culturale; consolida un dialogo politico in espansione, che trova espressione nel comune impegno a favore della pace e contro la violazione dei diritti, la discriminazione, l'emarginazione.

So che una nutrita rappresentanza di imprenditori sudafricani La accompagna in questa missione, e me ne rallegro: la loro presenza testimonia la crescente consapevolezza delle opportunità esistenti per incrementare gli scambi commerciali e gli investimenti. Settori come i trasporti, l'energia, le telecomunicazioni sono maturi per un salto di qualità. Gli sviluppi positivi che stiamo conseguendo vanno nella giusta direzione; corrispondono agli obiettivi che insieme avevamo delineato in occasione dei nostri incontri in Sud Africa, nel 2002. Ma non dobbiamo accontentarci: i margini per rafforzare ulteriormente la collaborazione bilaterale sono ampi. Mi auguro inoltre che si moltiplichino le occasioni per far conoscere meglio al pubblico italiano le affascinanti espressioni artistiche e culturali del Suo Paese, manifestazioni della varietà e della ricchezza della composita società sudafricana. Mi felicito del grande successo che sta registrando in Italia un recente film sudafricano, giustamente premiato con l'Oscar.

Signor Presidente,
le radici della nostra amicizia sono solide. La presenza in Sud Africa di una consistente e operosa comunità italiana, che ha fatto del Suo Paese la sua nuova patria, contribuisce ad intrecciare in modo ancora più stretto i nostri destini.

La comunanza ideale tra i nostri popoli ci fa guardare con fiducia al nostro futuro di sudafricani e italiani, di africani ed europei.

Oggi in Sud Africa si festeggia la Giornata dei Diritti dell'Uomo, in ricordo del sacrificio di coloro che persero la vita nella lotta contro l'apartheid, insieme al decimo anniversario dell'approvazione della nuova Costituzione democratica. Nel celebrare con Lei e con tutti i sudafricani questa importante ricorrenza, levo il calice al Suo benessere personale e della gentile Signora Mbeki, alla prosperità del Suo popolo, alla fratellanza dei nostri Paesi.