Palazzo del Quirinale 21/03/2006

Dichiarazione alla Stampa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della Visita di Stato del Presidente della Repubblica del Sud Africa Thabo Mbeki

 

DICHIARAZIONE ALLA STAMPA
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA,
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
DEL SUD AFRICA THABO MBEKI

Palazzo del Quirinale, 21 marzo 2001

Sono lieto di accogliere al Palazzo del Quirinale il Presidente Mbeki, insieme alla Sua consorte, a poco meno di un anno dal nostro ultimo incontro a Roma. L'intensità e la frequenza dei nostri contatti confermano l'amicizia tra i nostri popoli e la relazione sempre più stretta tra i nostri due Paesi.

Per lunghi anni, quando il popolo sudafricano conduceva la sua vittoriosa, pacifica battaglia per la libertà, l'Italia è stata al suo fianco. Ricordo ancora con emozione la mia visita di Stato in Sud Africa, nel 2002: il fascino di una terra meravigliosa; il ricco intreccio di culture; la vitalità di un popolo finalmente libero di esprimere le sue potenzialità. Allora ponemmo le basi per rafforzare ancora di più il legame che ci unisce, fondato sulla condivisione di principi e valori che hanno al centro la dignità della persona umana. Il Presidente Mbeki promise di restituire la visita prima della scadenza del mio mandato e gli sono grato di aver voluto mantenere quella promessa.

Vi sono tutte le condizioni per mettere a frutto le significative prospettive di collaborazione consolidatesi in questi anni. Lo dimostrano: il dialogo politico in espansione; l'incremento degli scambi; la crescente presenza dell'imprenditoria italiana in Sud Africa; l'interesse della comunità d'affari sudafricana - di cui una nutrita rappresentanza accompagna il Presidente Mbeki - per l'Italia e per eventuali iniziative congiunte su mercati terzi; la qualità della cooperazione, culturale, scientifica, tecnologica.

Ho espresso al Presidente Mbeki apprezzamento per la robusta crescita economica del Sud Africa e per gli sforzi del governo per assicurare una più equa distribuzione della ricchezza, nel quadro di un'economia di mercato.

Abbiamo esaminato insieme le modalità per rafforzare la nostra cooperazione nei settori più promettenti: l'energia, le telecomunicazioni, i trasporti. Abbiamo constatato con soddisfazione che vi sono stati seguiti concreti alla Dichiarazione firmata da scienziati italiani e sudafricani a Città del Capo, nel 2002, che individuava nella scienza e nella tecnologia la via maestra allo sviluppo sostenibile e avviava la collaborazione tra i ricercatori italiani, il Polo tecnologico di Trieste e la comunità scientifica sudafricana. Specialmente nel campo sanitario, in un settore fondamentale come la lotta all'AIDS, i nostri istituti scientifici portano avanti congiuntamente importanti progetti di ricerca. Domani stesso sarà firmato un accordo di cooperazione interuniversitaria - il primo nel suo genere - per la ricerca di nuove terapie nel campo della cardiologia.

Con il Presidente Mbeki abbiamo anche passato in rassegna le questioni riguardanti il continente africano. Ho ricordato il nostro primo incontro alla vigilia del G8 di Genova, nel 2001, quando fu varato il Nuovo Partenariato per lo Sviluppo dell'Africa, il cui carattere innovativo l'Italia fu tra i primi a sostenere. Il Sud Africa rappresenta il nuovo volto dell'Africa, che punta alla democrazia, alla responsabilità, all'integrazione e la cooperazione regionale. Il governo sudafricano è impegnato in una paziente opera di mediazione nei numerosi conflitti ancora aperti e nel rafforzamento delle nuove istituzioni panafricane.

L'Italia è a sua volta impegnata a favore della pace in Africa, con i suoi partners del G8 e dell'Unione Europea e in seno agli organismi internazionali, in primis le Nazioni Unite, nella convinzione che senza sicurezza non può esservi sviluppo economico, sociale e civile. Il nostro incontro mi ha offerto l'occasione di riaffermare la nostra determinazione e quella dell'Unione Europea a non deflettere dall'obiettivo di costruire un partenariato forte e duraturo con l'Africa, per aiutarla a conseguire i suoi traguardi di sviluppo, favorirne l'inserimento nei mercati, gestire insieme i flussi migratori. Vogliamo, in altre parole, un'Africa che cresca insieme all'Europa.

Siamo pronti ad affrontare insieme, da africani ed europei, le sfide che la società globalizzata impone e che nessuno è più in grado di vincere da solo: l'intollerabile divario tra il mondo industrializzato e quello in via di sviluppo; la lotta alla fame e alle malattie; la minaccia del terrorismo, resa ancora più inquietante dalla diffusione delle armi di distruzione di massa; lo sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta.

Il Presidente Mbeki sa che in Italia troverà sempre amicizia, comprensione, sostegno.