Berlino 28/03/2006

Dichiarazione alla stampa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica Federale di Germania

 

DICHIARAZIONE ALLA STAMPA
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
AL TERMINE DEL COLLOQUIO
CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA

Berlino, 28 marzo 2006

Questa mia visita di Stato in Germania, l'ultima come Presidente della Repubblica Italiana, sottolinea la solidità dell'amicizia italo-tedesca; la continuità del comune impegno in Europa.

Il colloquio con il Presidente Koehler è stato incentrato sulla volontà dei nostri due Paesi di dare un contributo determinante al rilancio dell'Unione Europea, di lavorare insieme per l'Unione politica.

Gli equilibri mondiali si stanno modificando con un'accelerazione travolgente. Cinquant'anni dopo l'inizio dell'avventura europea, l'azione individuale degli Stati mostra sempre di più i suoi limiti. Di fronte alla globalità delle sfide, è tanto più necessario affrontarle insieme.

Italia e Germania sono convinte che un'Europa coesa e autorevole rafforzerà il partenariato transatlantico, fondato su comuni valori di civiltà; accrescerà l'efficacia operativa della Nato: strumento essenziale con cui Europa e Nord America possono continuare a perseguire, insieme, libertà, democrazia e progresso civile.

L'Unione Europea, imperniata sulla condivisione della sovranità, rappresenta un valore aggiunto per l'avanzamento dei comuni interessi di tutti gli europei.

Tre sono i passaggi fondamentali che attendono l'Europa:
l'entrata in vigore del Trattato costituzionale: è indispensabile affinché le Istituzioni europee possano funzionare efficacemente nell'Unione ampliata;
il completamento del mercato interno: è la premessa necessaria per mettere pienamente a frutto le potenzialità della moneta unica;
il rilancio della crescita economica e della competitività: richiede l'affiancamento al governo dell'Euro - che assicura la necessaria stabilità monetaria e valutaria - di un efficace governo dell'economia; politiche concrete nella formazione, nella scienza, nell'innovazione.

La globalizzazione va affrontata collegando la flessibilità necessaria a creare occupazione con la tutela del modello sociale europeo: quanto più soddisfacente sarà la crescita economica, tanto più positiva ed efficace la solidarietà sociale.
L'energia é una sfida cruciale per l'Europa. Non è la prima volta: la CECA e l'EURATOM sono i precedenti storici dell'esperienza europea nel razionalizzare la disponibilità e l'uso delle risorse energetiche.
Oggi, le emergenze nel mercato del petrolio e del gas rendono improcrastinabile una strategia comune imperniata sulla ricerca e realizzazione di fonti alternative d'energia, sulla diversificazione degli approvvigionamenti, sulla tutela dell'ambiente.

L'Europa non è unita solo da interessi economici. E' chiamata ad affermare i propri valori fondanti: la prevalenza del diritto; il rispetto fra culture e fedi diverse; il ripudio di ogni estremismo ed aggressione alla pace.
Una più incisiva politica estera comune è indispensabile, non solo per la nostra sicurezza, ma anche per rispondere alle sollecitazioni, sempre più frequenti, di larga parte della comunità internazionale. Disponiamo già di strumenti di azione esterna unitaria: dobbiamo usarli e rafforzarli.

Sul piano interno, l'azione europea di sicurezza richiede: una accresciuta cooperazione giudiziaria e di polizia, ai fini di un più efficace contrasto della criminalità transnazionale e del terrorismo; una coerente gestione dell'immigrazione. I cittadini si sentiranno rassicurati se avranno un segno visibile della capacità operativa dell'Europa: ad esempio, un Corpo europeo per il controllo delle frontiere esterne dell'Unione.

Il recente incontro a Dresda dei Capi di Stato del Gruppo "Uniti per l'Europa" ha confermato sia la domanda d'Europa dei cittadini, sia la volontà dei Paesi più fortemente europeisti di contribuire ad individuare risposte concrete, attraverso il rafforzamento del progetto politico unitario.

Germania e Italia sono complementari: nell'economia, nella cultura, nella scienza. Dobbiamo trarne vantaggio: nell'interesse dei nostri rapporti bilaterali; per contribuire insieme all'unità dell'Europa.

L'obiettivo è di progredire a 25, ma non è accettabile che, in assenza di unanimità, il progetto politico europeo venga snaturato. Ben vengano dunque le avanguardie: non sono simbolo di egoismo, di divisione; ma di fiducia nella capacità di tradurre in atto le potenzialità dell'Europa. Ne abbiamo già degli esempi eccellenti: la zona Euro; il sistema di Schenghen - Prüm. Gruppi di punta dell'avanzamento europeo - che restino aperti a tutti gli altri Stati membri - possono promuovere la realizzazione di ulteriori obiettivi concreti, essenziali al successo dell' Europa.