INTERVENTO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN OCCASIONE DELL'INCONTRO
CON I LETTORI E GLI ITALIANISTI
Berlino, 30 marzo 2006
Ho trovato nei Vostri interventi la conferma che la lingua e la cultura
italiana esprimono l'ininterrotto rapporto di civiltà che unisce i nostri due
Paesi.
La consistente presenza italiana nelle Università tedesche è, in misura
determinante, il frutto della competenza e della dedizione con cui gli
italianisti - italiani e tedeschi - svolgono la loro opera. La folta
partecipazione ai corsi universitari, a quelli degli Istituti di Cultura e della
Società Dante Alighieri è la prova che il pubblico tedesco apprezza la
qualità dell'offerta culturale italiana; usufruisce ampiamente dei corsi
d'insegnamento, organizzati con efficienza, condotti con professionalità e
passione.
Possiamo essere giustamente orgogliosi dell'intensità e dell'originalità degli studi e delle ricerche che si svolgono in questo Paese sull'Italia. Esse si avvalgono dell'impegno di filologi come il Professor Max Pfister, il cui Lessico Etimologico Italiano è stato riconosciuto la più grande impresa di interpretazione storica ed etimologica di una vivente lingua di cultura.
Una sempre maggiore sinergia fra docenti, linguisti e ricercatori contribuirà ad accrescere ulteriormente l'interesse che tradizionalmente la lingua e la cultura italiane suscitano in Germania. In occasione di questa mia visita di Stato, ho promosso la donazione di libri e di materiale audiovisivo, per rafforzare gli strumenti a disposizione degli Istituti Italiani di Cultura e la loro collaborazione con gli Istituti tedeschi di Italianistica.
L'italiano è la chiave di accesso ad un millenario patrimonio di civiltà; è stata espressione di una Nazione, secoli prima che questa diventasse Stato; è sinonimo di libertà, di creatività, di apertura ad altre culture. Contribuisce a valorizzare le potenzialità del rapporto, fortemente complementare, che unisce la Germania e l'Italia. Sono chiamati ad esserne protagonisti, nei nostri due Paesi, soprattutto i giovani: per costruire il loro futuro come cittadini di Germania e d'Italia, come europei.
L'Ambasciatore d'Italia, nel suo intervento introduttivo, ha illustrato il premio che ho voluto istituire in riconoscimento dei migliori risultati scolastici degli studenti italiani in Germania. È rivolto ad incentivare l'impegno degli alunni e delle famiglie per un percorso di apprendimento di successo. Vuole anche costituire l'occasione per rafforzare nei giovani i valori del dialogo, del confronto costruttivo, della solidarietà. Questi valori sono il tratto distintivo di un'Europa che pone la centralità della persona e il primato del diritto alla base della convivenza fra uomini e popoli.
Oggi più che mai, riconoscersi in una stessa identità è vitale per rafforzare la capacità degli europei di affrontare pressanti sfide comuni: per tutelare, nel mondo globalizzato, il nostro patrimonio culturale e linguistico; per superare le limitazioni di una conoscenza solo utilitarista; per rimuovere definitivamente nazionalismi e protezionismi.
La diffusione dell'italiano fa parte della costruzione di un unico spazio di civiltà dell'Europa, al quale italiani e tedeschi, insieme, sono chiamati ad operare. Abbiamo davanti a noi due scadenze importanti: il 50mo anniversario, nel marzo del prossimo anno, della firma dei Trattati di Roma; il 60mo anniversario, nel maggio del 2008, del Congresso dell'Aja, da cui prese avvio il processo che portò all'istituzione del Consiglio d'Europa.
Entrambe queste date evocano tappe fondamentali del percorso unitario europeo. La consapevolezza delle sue ragioni, oggi più che mai valide, deve spronarci al rafforzamento di un'Europa della cultura capace di affermare, parlando con una sola voce, i valori in cui tutti gli europei si riconoscono profondamente.