INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
CON IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA,
IL CONSIGLIO DIRETTIVO E I CANDIDATI AI PREMI DAVID DONATELLO 2006
Palazzo del Quirinale, 19 aprile 2006
Signor Ministro,
Autorità,
Signore e Signori,
è il settimo anno che ho il piacere di incontrarvi. Sono lieto di rivedervi e
di salutare i nuovi ospiti. E' stata una gioia per me consegnare le insegne
delle Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a due grandi attrici:
Valeria Valeri e Ottavia Piccolo.
E' questa una tradizione che ho voluto introdurre nel corso dei miei incontri al
Quirinale: un modo per promuovere l'eccellenza, valorizzando il merito delle
persone, la coerenza delle loro scelte nelle attività professionali.
Quest'anno accanto ai premi David di Donatello tradizionali vengono assegnati
otto premi David del Cinquantenario ai più prestigiosi rappresentanti delle
principali categorie di vari periodi del cinema.
Il 5 luglio del 1956, dopo la grande stagione neorealistica di De Sica e
Zavattini, Italo Gemini, allora Presidente dell'AGIS, istituiva il premio
"per stimolare la competizione nel campo industriale, tecnico e artistico
della produzione cinematografica".
In questi cinquanta anni il cinema ha saputo intrecciare la sua storia con
quella della società italiana. Ha raccontato i problemi, le vicende, i dubbi,
le domande degli italiani; ne ha interpretato lo stile, il gusto.
Ha creato modelli, ha influito in maniera determinante sulla cultura, ha
orientato riflessioni e comportamenti di intere generazioni. Ha divertito e
commosso. Ha denunciato realtà sociali, spesso gravi, drammatiche. Ha
rappresentato uno straordinario veicolo di comunicazione e di emozione.
La nostra società vive trasformazioni rapide e cambiamenti che creano
incertezze e dubbi. Ma è altrettanto vero che custodiamo valori fondamentali
capaci di dare impulso a processi di rinnovamento che, dal passato, possono
proiettarci nel futuro con speranza, con fiducia e con entusiasmo.
Per questo ho invitato spesso a far conoscere ai giovani attraverso i film la
storia delle cento città e dell'unità italiana, la nostra storia. E' questo
uno dei compiti della cultura, una cultura che superi la divisione, la
frammentazione dei saperi e che li riunisca in un unico progetto al servizio
dell'uomo, per aiutare a costruire una società nella quale vivere i valori più
profondi e dare concretezza agli ideali più veri.
E' questa la proposta dello spazio europeo della cultura: ponte ideale verso gli
altri continenti, luogo virtuale della conoscenza e della curiosità verso
l'altro, strumento indispensabile di dialogo e di integrazione fra civiltà
diverse.
Lo spettacolo in tutte le sue multiformi espressioni è anche un volano
dell'economia e del lavoro attraverso l'industria culturale europea, una realtà
comune che può sviluppare sinergie e accrescere la diffusione dei prodotti
culturali. Il Ministro Buttiglione ci ha rappresentato un quadro interessante
sullo stato dell'arte del nostro cinema e dell'industria cinematografica. Dati
incoraggianti che segnalano la vitalità e la ricchezza di questo mondo, simbolo
ed icona della creatività italiana. Il rapporto "2000/2004"
dell'Osservatorio Italiano dell'Audiovisivo promosso da Cinecittà Holding
fornisce un ritratto del nostro cinema negli ultimi cinque anni.
Nel totale della produzione europea, sono aumentati i numeri dei film, dei
biglietti venduti, degli schermi attivi per più di centoventi giorni l'anno.
Nel 2005 uno spettatore su quattro ha scelto un film italiano, con un incremento
rispetto al 2004 di quasi due milioni e mezzo di presenze (e un incasso di oltre
15 milioni di euro). Si è registrata una diminuzione della quota nel mercato
italiano di film extraeuropei a vantaggio delle opere italiane.
Il film di Cristina Comencini, la "Bestia nel cuore", ha ottenuto un
significativo riconoscimento nella candidatura al Premio Oscar: un successo
della qualità italiana che dimostra la competitività delle nostre produzioni
nei confronti del cinema commerciale di intrattenimento, nonché la sua
capacità di analisi della condizione umana.
Questi sono alcuni degli elementi positivi: e non sono pochi. So però che
ancora molto deve essere fatto: penso alle nuove sfide del mercato incalzante
degli Home video, delle Pay Tv, del cinema on line.
Concludo rivolgendomi ai giovani: il cinema è una finestra aperta che - ripeto
- favorisce lo scambio fra culture diverse, accorcia le distanze nel mondo,
promuove la comprensione, il dialogo, la collaborazione, il rispetto. E' un
agente culturale che deve aiutare voi giovani a maturare una capacità di
lettura critica degli infiniti messaggi che il mondo dell'informazione offre
oggi. Sappiate cogliere questa opportunità, e continuate a vivere la magia del
cinema, divertendovi e imparando. Auguri a tutti, viva il David di Donatello!