Per me è un onore, oltre che un piacere personale, data l’amicizia che ci contraddistingue, accogliere al Quirinale il Presidente Rebelo de Sousa e sottolineare, con la sua visita di Stato, l’amicizia tra Portogallo e Italia.
Ricordo la mia visita, di due anni addietro, a Lisbona e Porto: è stata un’occasione, anche quella, straordinariamente intensa e di amicizia.
Sono lieto che, dopo questo incontro, dopo gli appuntamenti a Roma, il Presidente Rebelo de Sousa andrà domani a Bologna dove riceverà il Sigillum Magnum da parte di quell’Ateneo.
Abbiamo sottolineato, nei nostri colloqui di questa mattina, l’eccellenza delle relazioni tra i nostri due Paesi, che hanno visione comune su tutti i principali dossier della politica internazionale e dello sviluppo dell’Unione europea.
La nostra collaborazione è anche molto intensa sul piano economico e commerciale. L’interscambio tra Portogallo e Italia, anche nell’anno in corso, è in aumento; così come vi è una collaborazione eccellente sul piano militare e della sicurezza, tra i nostri due Paesi.
Naturalmente, abbiamo parlato ampiamente dell’Unione Europea. Portogallo e Italia condividono ogni aspetto dei problemi che l’Unione presenta in questo momento; hanno visione comune su ogni aspetto della vita dell’Unione e sono convinti che l’Unione sia l’unica prospettiva storicamente importante da coltivare da parte dei Paesi del continente.
Vi è un’evidenza che mostra come nessuna delle sfide importanti di questo momento può essere affrontata, per ciascun Paese, da solo, e che la presenza dell’Unione europea consente agli europei di poter affrontare queste sfide con efficacia. E consente anche di poter esprimere, nella comunità internazionale, il ruolo dell’Europa.
Il mondo è sempre più contrassegnato da grandi soggetti, e l’Unione europea soltanto può svolgere un ruolo protagonista nell’ambito della comunità internazionale per riversare, in questa la civiltà, la cultura e la sensibilità degli europei.
Vi è una grande convinzione che è emersa nella nostra conversazione - sia quella che abbiamo avuto prima, singolarmente, il Presidente ed io, sia quella che è avvenuta con le delegazioni - che il contributo che Portogallo e Italia possono fornire, insieme, alla vita dell’Unione è particolarmente significativo e importante.
Il Portogallo sarà presidente di turno nel primo semestre del 2021. Noi appoggeremo quella presidenza in tutti i modi, ma siamo costantemente in contatto, considerata la sintonia che contrassegna le nostre rispettive visioni dell’Unione.
Abbiamo anche parlato del ruolo che Portogallo e Italia svolgono, insieme, nel rapporto transatlantico, ribadendo la fondamentale importanza dell’Alleanza e della Nato che, da decenni, è fonte di pace, di sicurezza e di benessere per l’Europa e per gli Stati Uniti, e che richiede che ogni ostacolo che viene presentato venga superato e assorbito per mantenere il ruolo fondamentale di questo rapporto e di questa alleanza. Sottolineando – come abbiamo fatto - che una politica commerciale di dazi contrapposti è contraddittoria con lo spirito dell’Alleanza atlantica e con la collaborazione che ha sempre contraddistinto, da decenni, le due sponde dell’Atlantico.
Abbiamo parlato, naturalmente, del fenomeno migratorio. Ne abbiamo parlato nell’ambito della politica dell’Unione europea, convinti - come siamo, entrambi i Paesi - che questo sia un problema da assumere complessivamente, come competenza dell’Unione europea. Perché soltanto l’Unione ha le dimensioni e la possibilità di affrontare i vari aspetti del fenomeno con efficacia. Nessun Paese, da solo, può farlo con altrettanta efficacia.
Questo riguarda il complesso del fenomeno, che ci ha condotto a riflettere anche sul rapporto collaborativo indispensabile tra Europa, Unione Europea, e Africa. Tema su cui, insieme, Portogallo e Italia, sono particolarmente sensibili per esperienza storica, per sensibilità culturale, per apertura di orizzonti che Portogallo e Italia hanno sempre manifestato.
Il rapporto dell’Unione europea con il continente africano è fondamentale per il futuro e richiede quindi una particolare intensità di rapporti e di iniziative.
Abbiamo parlato di tante altre cose, naturalmente. Mi limito a ricordare, infine, il rapporto collaborativo intenso che vi è tra Portogallo e Italia sul piano culturale.
In Italia vi sono molte Università – sono venticinque - in cui si insegna la lingua e la letteratura portoghese; vi è una grande attenzione verso la cultura italiana in Portogallo. Questa sintonia manifesta l’affinità che vi è tra i nostri Paesi e l’amicizia che vi è non soltanto tra le istituzioni portoghesi e italiane, ma tra i cittadini portoghesi e italiani
E questa sintonia culturale sarà, domani, ben raffigurata emblematicamente dalla cerimonia che avremo insieme, in cui avrò l’onore di accompagnare il Presidente Rebelo de Sousa all’Ateneo di Bologna.
Benvenuto Presidente!