Palazzo del Quirinale 31/12/1960

Messaggio di fine anno

ITALIANI,

QUELLA CHE, NEI RAPPORTI INTERNAZIONALI, APPARIVA UNA CONGIUNTURA FAVOREVOLE, MI INDUSSE L' ANNO SCORSO, IN QUESTO STESSO GIORNO, A FORMULARE PREVISIONI, SIA PUR CAUTE, DI UN AVVENIRE DI DISTENSIONE E DI CONCORDIA.

INVECE, MENTRE GIÀ SI INTRAVEDEVA LA :POSSIBILITÀ DI CONCRETE INTESE TRA LE NAZIONI PER AVVIARE A SOLUZIONE LE PIÙ PERICOLOSE CONTROVERSIE, OGNI PROSPETTIVA È STATA NUOVAMENTE AVVOLTA DA UN'ATMOSFERA DI OSTILITÀ E DI SOSPETTO.

TUTTAVIA, IO VOGLIO ANCORA CREDERE NELLA SAGGEZZA DEGLI UOMINI CHE REGGONO I DESTINI DEI POPOLI, E NELLA SINCERITÀ DI QUANTI AFFERMANO DI ASPIRARE ALLE. PACE, AFFINCHÈ POSSA E DEBBA TROVARSI LA VIA CHE CONDUCA AD UNA PACIFICA, COESISTENZA, SENZA LA QUALE RIMARREBBE PERENNEMENTE IN PERICOLO LA NOSTRA CIVILTÀ.

DA PARTE SUA, L' ITALIA CONTINUA UNA POLITICA ATTA A FAVORIRE OGNI INIZIATIVA CHE TENDA A CREARE LE CONDIZIONI DI UNA DUREVOLE :PACE; CONDIZIONI CIOÈ DI SICUREZZA E DI COLLABORAZIONE NEL RECIPROCO RISPETTO DELL'INDIPENDENZA E DELLE CIVILI LIBERTÀ.

PERCIÒ NOI ABBIAMO COLTO VOLENTIERI LE OCCASIONI DI INCONTRARCI, COME È AVVENUTO FREQUENTEMENTE DURANTE L'ANNO CHE STA PER CONCHIUDERSI, CON CAPI E GOVERNANTI DI ALTRI PAESI, NELLA PERSUASIONE CHE QUESTI INCONTRI POSSONO VALIDAMENTE CONCORRERE, ATTRAVERSO I CONTATTI DIRETTI E PERSONALI, A STABILIRE FECONDI RAPPORTI DI COMPRENSIONE E DI FIDUCIA.

HO PARLATO DI COLLABORAZIONE, COME STRUMENTO DELLA PACE: E VORREI PORRE SU DI ESSA L'ACCENTO PERCHÈ MI PAR CERTO CHE IN QUESTA PAROLA SI ESPRIMA LA ESIGENZA PIÙ ATTUALE E DETERMINANTE PER REALIZZARE UNA CONVIVENZA CIVILE ED UMANA, SIA TRA GLI UOMINI DI UNA STESSA PATRIA, SIA TRA I POPOLI NEL PIÙ VASTO SPAZIO DEL MONDO.

I PAESI DI LIBERI ORDINAMENTI DEMOCRATICI, CHE IN VIRTÙ DEL LORO SPIRITO DI INIZIATIVA, DELLA LORO CAPACITÀ DI LAVORO, DELLA LORO GENIALITÀ SCIENTIFICA E TECNICA, HANNO RAGGIUNTO UN ALTO GRADO DI PROGRESSO E DI BENESSERE, DEBBONO CONSIDERARE UN DOVERE ED INSIEME UN INTERESSE INDILAZIONABILE L'ADEGUARSI A TALE ESIGENZA COSÌ NEI RAPPORTI INTERNI FRA I LORO GRUPPI SOCIALI, COME NELLE RELAZIONI CON LE NAZIONI DI RECENTE COSTITUITESI IN STATI INDIPENDENTI.

LA PROSPERITÀ CONQUISTATA COLLA COLLABORAZIONE DI TUTTI DEVE ESSERE RIPARTITA EQUAMENTE FRA TUTTI, COME È NORMA DI OGNI COSTITUZIONE CHE TENDA A FORMARE ISTITUTI E COSTUME DI EFFETTIVA DEMOCRAZIA: TRA LE ALTRE, DELLA NOSTRA, CHE ESPLICITAMENTE LA SANCISCE NEL SUO ARTICOLO 3. E DEVE ESSERE INSIEME UTILIZZATA PER UNA RAZIONALE GENEROSA ASSISTENZA ALLE NAZIONI MENO PROGREDITE AL FINE DI METTERLE IN GRADO DI RIDURRE TEMPESTIVAMENTE LE ENORMI DIFFERENZE DEL LORO LIVELLO DI VI TA.

E' QUESTO IL PROBLEMA CENTRALE DELLA NOSTRA EPOCA; PROBLEMA CHE CONDIZIONA L'AVVIAMENTO AD UNA ORDINATA. E PACIFICA CONVIVENZA INTERNAZIONALE, ED INSIEME IL SUCCESSO DEL MONDO LIBERO NELLA GRANDE COMPETIZIONE CHE METTE A RAFFRONTO LA CAPACITÀ DI DUE SISTEMI PER LIBERARE DALL' INFERIORITÀ E DALLA MISERIA I POPOLI ED I CETI SOCIALI PIÙ DISEREDATI.

ED È IL PROBLEMA CHE IO EBBI A PROSPETTARE (MI SIA PERDONATA L'AUTOCITAZIONE) PER L'UN ASPETTO NEL PRIMO MESSAGGIO AL PARLAMENTO ITALIANO E PER L'ALTRO IN PIENO ACCORDO COL GOVERNO DI ALLORA, NEL DISCORSO AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI.

IO VOGLIO RICHIAMARMI OGGI SOPRATTUTTO A QUESTO SECONDO ASPETTO, ALL'INIZIO DI UN ANNO CHE POTREBBE REGISTRARE VICENDE FORSE DECISIVE PER L'AVVENIRE DEI NOSTRI FIGLI.

SE NON SI COMPRENDESSE L'ESTREMA URGENZA DI UN INTERVENTO COORDINATO E SOLIDALE A FAVORE DEI PAESI SOTTOSVILUPPATI, È FACILE PREVEDERE CHE IL LORO ALTISSIMO TASSO DI INCREMENTO DEMOGRAFICO DA UNA PARTE E LA PERSISTENZA DI UN BASSISSIMO REDDITO PRO-CAPITE DALL'ALTRA, CREEREBBERO UNA CRESCENTE SPEREQUAZIONE FRA POPOLI RICCHI E POVERI NEL MONDO E UNA "LOTTA DI CLASSE" INTERNAZIONALE CHE APRIREBBE PROSPETTIVE ASSAI TRISTI PER LA PACE E PER LA LIBERTÀ.