Desidero esprimere pubblicamente il saluto e la vicinanza ai genitori, alla sorella, alla fidanzata di Antonio Megalizzi.
Un saluto al Presidente del Parlamento europeo. È di grande importanza che sia qui quest’oggi e abbia pronunziato le parole che poc’anzi abbiamo ascoltato, essendo la morte di Antonio Megalizzi legata strettamente a quella sessione del Parlamento europeo a Strasburgo.
Un saluto alla Giudice della Corte Costituzionale, al Presidente della Regione, al Sindaco, al Corpo docente, agli studenti, ai colleghi di ieri e di oggi di Antonio Megalizzi.
È di grande significato che l’Ateneo - e vorrei rinnovare il mio apprezzamento al Rettore e ai docenti - abbia deciso di realizzare, di attuare questo conferimento. È la dimostrazione di una sensibilità che ha veramente grande valore civile e morale. Come hanno grande valore civile e morale gli impegni degli amici di Antonio Megalizzi che ne continuano l’impegno e ne coltivano le idee e le sviluppano.
Così come è di grande significato ed è commovente che le persone che gli sono state più vicine e che gli hanno voluto bene in maniera intensa e particolare abbiano animato la Fondazione che reca il suo nome, ne sviluppino l’attività e la svolgano con tanto impegno.
Abbiamo ascoltato diverse considerazioni di grande importanza questa mattina. Ne raccolgo una soltanto, quella che poc’anzi abbiamo ascoltato sul ‘perché’ sovente avanzato da Antonio Megalizzi. Non era semplice curiosità. Era il desiderio, l’attitudine, il progetto di comprendere e di far comprendere, la consapevolezza dell’importanza dello spirito critico, del confronto di opinioni, non limitandosi appunto a comprendere, ma aiutando gli altri a comprendere anch'essi.
E questa attitudine era particolarmente riversata nei confronti dell’integrazione europea, di questo grande, storico processo che è in corso e che sta realizzando in Europa una condizione unica al mondo di pace, di collaborazione, di tutela dei diritti della democrazia che è la base, è l’anima dell’Unione Europea.
Abbiamo ascoltato come negli studi, nelle espressioni, nell’attività giornalistica di Antonio Megalizzi vi fosse molto spazio, appunto, per l’Unione Europea, ma vi fosse anche per la pace e i diritti.
Questo è quello che ne ha contrassegnato il messaggio che ci ha lasciato e che stiamo raccogliendo quest’oggi. È morto a Strasburgo, luogo simbolo della pace europea, luogo conteso per secoli, che è diventato, come sede del Parlamento europeo, il simbolo della pacificazione, dell'aver trasformato le contrapposizioni in impegno comune e in futuro posto in comune.
Questo è ciò che affascinava Antonio Megalizzi ed è quello che mandava continuamente come messaggio e che questa mattina stiamo raccogliendo.
Ancora una volta esprimo all’Ateneo l’apprezzamento e i complimenti per questa iniziativa.
Grazie per questa mattinata.