Ringrazio il Vice Segretario generale e l’Ammiraglio Comandante per l’accoglienza. Rivolgo un saluto molto cordiale al Ministro della Difesa, agli Ambasciatori presenti, al Presidente della Regione Campania, alle Autorità militari e a tutti i presenti.
È stato emozionante poc’anzi ascoltare la lettura della lettera del Generale, e poi Presidente, Eisenhower.
Questo Comando ha accompagnato il nostro Paese nella sua appartenenza alla Nato dal momento che è stato istituito appena due anni dopo la firma da parte dell’Italia, in qualità di membro fondatore, del Trattato del Nord Atlantico.
Un comando militare di primaria importanza, cardine della difesa collettiva del fianco sud dell’Alleanza, al quale si è recentemente aggiunta la Direzione Strategica South Hub, qualificata struttura per la analisi delle minacce e delle condizioni nella regione, in collaborazione con i Paesi partner del Dialogo del Mediterraneo.
Una conferma della capacità dell’Alleanza di evolversi e di rivolgere uno sguardo nuovo alle sfide che si presentano nel contesto internazionale.
La vita della comunità internazionale rende sempre più evidente l’importanza dei principi che, sin dall’origine, costituiscono il fondamento su cui si è formata e si è poi estesa l’Alleanza Atlantica: i valori di libertà, coesione sociale, condivisione della sicurezza collettiva, rispetto e comprensione reciproca tra i popoli e le diverse culture.
I risultati sono evidenti e straordinari, primo fra tutti quello degli oltre settanta anni di pace nel continente europeo, dove trovarono origine le due guerre mondiali.
L’Alleanza Atlantica rappresenta per l’Italia una pietra angolare della politica di sicurezza, nel coordinamento, in maniera sempre più ampia e proficua, con una Unione Europea che intende contribuire in modo efficace alla stabilità e alla affermazione dei principi dello Stato di diritto.
Sono convinto che il rafforzamento dell’Unione Europea in questo campo - basato sulla complementarietà con la Nato e la condivisione delle risorse militari - fornirà un contributo prezioso e qualificato al processo di rafforzamento dell’Alleanza, alla solidità dell’indispensabile rapporto transatlantico.
Quanto è avvenuto recentemente in Afghanistan ha scosso profondamente la comunità internazionale e fa comprendere quanto sia importante la riflessione in atto in ambito NATO e che deve portare al Nuovo concetto strategico atteso per il prossimo Summit a Madrid, per una Alleanza militarmente forte e, al contempo, politicamente sempre più efficace nel perseguimento di una politica di pace e di affermazione dei diritti dell’uomo.
L’impegno della Repubblica Italiana si esprime anche in molteplici missioni che la vedono forte contributore, con circa 1340 militari impegnati in nove operazioni, con attiva partecipazione anche ad attività sul fianco nord e est dell’Alleanza, come dimostrano la sorveglianza aerea nei paesi Baltici e la presenza in Lettonia.
Nella rideterminazione del concetto strategico della NATO non potrà mancare una attenta e bilanciata definizione degli impegni relativi al fianco sud.
L’Italia avverte l’orgoglio di ospitare sul proprio territorio importanti infrastrutture dell’Alleanza e desidero ringraziare l’Ammiraglio Comandante per il grande contributo che il Joint Force Command ha dato e continua a dare per la pace e la stabilità.
Questo Comando ha saputo gestire le complesse operazioni della NATO nell’area, fornendo sollecitamente assetti effettivi e concreti. La loro efficienza è stata ancora una volta riconosciuta e apprezzata durante le delicate fasi del rientro dei contingenti dall’Afghanistan, nonché della complessa operazione di evacuazione e accoglienza dei circa 2.000 afghani che hanno lavorato direttamente con la NATO negli oltre venti anni di presenza in quel Paese.
In questa ricorrenza così significativa desidero esprimere agli uomini e alle donne di ogni nazionalità, grado e specialità, nonché al personale civile in servizio presso questo Comando, l’augurio più intenso per la loro importante attività.