Benvenuti al Quirinale. Benvenuti in questa sala il cui nome è Salone dei Corazzieri. Tre anni fa, quando sono venute le ragazze dopo i Mondiali non c’era la pandemia, né bisogno di distanziamento e ci siamo visti in una sala più piccola, altrettanto bella e accogliente: la Sala degli Specchi.
Quest’anno, con la necessità di distanziamento, abbiamo scelto la sala più grande del Quirinale, ed è una scelta felice, il Salone dei Corazzieri. E voi potete competere con i corazzieri per l’altezza.
Benvenuti in questa sala e in questo palazzo.
Vorrei aggiungere ai complimenti e all’apprezzamento espressi dal Presidente Malagò i miei complimenti e il mio apprezzamento al Presidente Manfredi e a tutti voi.
Ringrazio molto Simone Giannelli e Ofelia Malinov per quanto hanno detto. Avete sottolineato di aver reso onore alla maglia italiana; lo confermo: è vero e ve ne ringrazio molto.
Grazie anche per il significato che avete attribuito alle vostre vittorie, per il nostro Paese che, dopo le sofferenze della pandemia, è in ripresa. E avere segnali di soddisfazione - come avete detto – e di serenità è davvero di grande importanza. Grazie anche per questo.
Complimenti, e un ringraziamento ai due commissari tecnici, ai due allenatori, Mazzanti e De Giorgi. Grazie davvero.
Complimenti per l’impostazione data ai due tornei, per l’impostazione di ogni singolo incontro e per quell’attività fondamentale, ma indefinibile – perché, insieme, tecnica e psicologica – che si svolge durante i time-out. Che questa volta è stata particolarmente importante. Perché vedete, ragazze e ragazzi, voi avete svolto dei tornei straordinari come efficacia, vincendo sempre nettamente. Soltanto nella finale maschile si è arrivati al tie-break. Ma le due finali le avete vinte in rimonta. E vincere una finale agli europei in rimonta è particolarmente impegnativo perché richiede, oltre alla determinazione, anche controllo delle emozioni e una tenuta di carattere molto forte. Complimenti.
E complimenti agli allenatori perché in questo si svolge e si realizza l’incontro tra giocatori e allenatori.
Vedete, questo periodo è stato, per il nostro sport, straordinario. Lo avete ricordato tutti, dal Presidente Malagò, al Presidente Manfredi; lo ha detto giorni fa qui la Sottosegretaria Vezzali, che ringrazio. È un periodo che non si è concluso con l’estate; continua con l’autunno e speriamo che continui costantemente.
Quando, nel 2018, ho incontrato qui la squadra femminile dopo i Mondiali, con una medaglia d’oro svanita per un soffio. Se non ricordo male – spero di non sbagliare - in quella finale contro le bravissime serbe, nei cinque set avevate fatto più punti delle serbe. Però in un incontro di straordinaria capacità, è svanita al tie-break, come può avvenire.
Per questo siete state festeggiate come se fosse stato un oro, perché i meriti erano gli stessi. Allora l’oro è mancato di fronte alla Serbia che è una squadra molto forte.
Questa volta avete vinto a Belgrado.
Anche a Tokyo c’era la Serbia. Però io vorrei invitare - malgrado gli accenni fatti alla delusione per le Olimpiadi - la squadra femminile e quella maschile a non pensare troppo a Tokyo.
Ho visto in quel periodo alcuni commenti singolari, che mi hanno colpito e che non condivido. Nei tornei ci sono anche le altre squadre e capita che, alle volte, trovino delle giornate di particolare efficacia e di particolare forma. Ma voi siete stati sempre bravissime e bravissimi.
Io vi seguo, al di là degli incontri della Nazionale, quando posso e quando qualche emittente televisiva - per la verità incomprensibilmente troppo di rado - trasmette partite dei vostri campionati. Le vedo sempre volentieri quando sono libero. Del campionato maschile e di quello femminile.
Per questo non sono affatto sorpreso che molti di voi abbiano ricevuto dei premi individuali agli europei. Se non sbaglio: Paola Egonu, Alessia Orro, Anna Danesi, Miriam Sylla, Monica De Gennaro, Elena Pietrini; e tra gli uomini: Giannelli, Balaso, Lavia, Michieletto. Complimenti davvero!
Vorrei però sottolineare che questi premi individuali, che avete raggiunto e che sono stati di straordinario valore, sono anche premi alla squadra perché, come sapete tutte e tutti meglio di me - come potrebbero confermare coloro che hanno più esperienza, come Cristina Chirichella o Caterina Bosetti - le individualità si esprimono al massimo quando la squadra gioca tutta ai livelli più alti.
Questo in realtà avete fatto. Le une e gli altri. Siete stati capaci di fondere insieme i vostri talenti, i talenti di ciascuno di voi, e l’intesa di squadra.
Per questo avevo detto nel 2018 alle ragazze: “Siete state un esempio per l’Italia”. Lo confermo. Questo mettere insieme talenti individuali e gioco di squadra, intesa di squadra, è un esempio anche oggi per il nostro Paese.
Grazie anche per questo, ragazze e ragazzi. Complimenti e auguri per il futuro.