Signor Presidente,
Signora Büdenbender,
Signori Sindaci,
Signore e Signori,
Ti ringrazio, carissimo Frank-Walter, per l’invito e per la squisita accoglienza che insieme alla Tua gentile Consorte hai voluto riservare a me, a mia figlia e alla delegazione che mi accompagna in occasione della mia visita ufficiale a Berlino. Come tutte le precedenti, questa nuova occasione di incontro e di scambio di idee è stata per me preziosa e graditissima.
Ti sono particolarmente grato per le espressioni di stima che hai voluto indirizzare alla mia persona e per la sincera amicizia che mi hai generosamente offerto. Quello che si è creato in questi anni è un rapporto personale sorretto e ispirato da una profonda comunanza di valori e da una condivisione della medesima sensibilità europea. A questo sentimento consentimi di aggiungere la mia sincera ammirazione per l’autorevolezza con la quale svolgi il tuo Alto incarico al servizio della Repubblica Federale di Germania.
È per me motivo di particolare soddisfazione condividere oggi questa originale occasione di dialogo bilaterale insieme ai Sindaci di città tedesche e italiane, che ben rappresentano la ricca e variegata realtà territoriale dei nostri due Paesi. Germania e Italia sono portatrici di tradizioni municipali storicamente radicate, di retaggi antichi di cui le popolazioni dei nostri comuni vanno giustamente fiere. La bella cerimonia cui siamo appena intervenuti nell’Ambasciata d’Italia ha messo in luce quanto diffuse siano le iniziative di collaborazione tra comunità locali tedesche e italiane, in un mosaico che arricchisce anche culturalmente, grazie al contributo della società civile, le relazioni tra i nostri Paesi.
Molteplici, infatti, sono gli ambiti in cui si declina il nostro straordinario rapporto bilaterale, all’insegna di una complementarietà e di un’integrazione avanzatissime.
Dall’intenso dialogo a livello politico e istituzionale - di cui ci facciamo oggi nuovamente interpreti in questa cornice berlinese - al dinamismo della cooperazione economica, dal fascino e dall’attrazione culturale reciproca alle numerosissime iniziative in ambito scientifico e dell’innovazione.
Signor Presidente, caro Frank-Walter,
Le parole che hai appena pronunciato – e che mi trovano perfettamente d’accordo – indicano chiaramente che la sfida, nobile e avvincente, che si pone ai nostri Paesi è quella di costruire insieme un progetto per l’avvenire. Un progetto al contempo bilaterale ed europeo, che sia fondato sulla condivisione di scelte e responsabilità, che si dimostri all’altezza delle aspirazioni dei nostri concittadini e che sappia offrire risposte alle attese delle giovani generazioni del nostro Continente.
Percorrere questo cammino significa anche aver interiorizzato le lezioni della storia. Germania e Italia sono da decenni impegnate in un’analisi rigorosa del passato. Insieme abbiamo vissuto momenti di verità. Desidero qui ricordare uno di essi, senz’altro tra i più toccanti, di cui sei stato coraggioso e autorevole protagonista. Mi riferisco alla Tua indimenticabile partecipazione, nell’agosto del 2019, alla cerimonia commemorativa dell’eccidio di Fivizzano, il cui Sindaco è oggi qui presente. In tale occasione hai pronunciato un discorso – in italiano – che vive nella memoria di quanti hanno avuto la fortuna di ascoltarTi. Ancora una volta: grazie, caro Presidente, per quelle Tue parole di pace, di libertà, di rinascita, di ricostruzione, di riconciliazione, di futuro!
Caro Presidente, caro amico,
La cornice europea costituisce l’ambito indispensabile per assicurarci una traiettoria di crescita e sviluppo. Il processo d’integrazione continentale, che ha visto i nostri Paesi impegnati fianco a fianco fin dal suo momento fondativo, non può essere considerato un dato politico scontato, acquisito una volta per tutte. Per mantenersi vitale esso richiede un duplice sforzo: la capacità di attingere al patrimonio condiviso dei nostri valori fondamentali e quella di proiettare nel futuro la costruzione europea, assicurandole livelli sempre più elevati di coesione e solidarietà. Solo così l’Europa potrà essere forte e competitiva, autonoma e autorevole.
Viviamo un momento storico complesso, con teatri di instabilità e conflitti che mettono in discussione certezze consolidate. Emergono in diversi scacchieri tensioni nazionali che sembravano relegate al passato. Ciò obbliga la Comunità internazionale a riflettere sulle proprie responsabilità e sull’efficacia degli strumenti a sua disposizione.
Dobbiamo prendere atto della complessa realtà che ci circonda e alla quale l’Unione Europea è esposta. Proprio le sfide crescenti che lo scenario mondiale ci impone di affrontare devono farci riflettere sulle ragioni di una maggiore unità tra gli Stati Membri. Sono certo che anche in questa riflessione Germania e Italia, alla luce delle profonde sintonie esistenti, sapranno fornire il loro indispensabile contributo, senza lesinare sforzi nel mediare tra sensibilità e percezioni non sempre collimanti. Assicurare all’Europa un ruolo più profilato in materia di politica estera e di difesa comuni, infatti, è nell’interesse di tutti gli Stati Membri, grandi o piccoli che siano, giacché di fronte alle principali questioni globali nessuno tra i 27 ha la capacità, da solo, di fare la differenza.
Per questo condiviso impegno a favore del processo di integrazione europea, per questa stagione in cui, fianco a fianco, abbiamo percorso insieme un tratto di strada e superato difficoltà, per il valore che hai sempre attribuito al rapporto con l’Italia, Ti porgo, a nome degli italiani tutti, le espressioni del mio più sincero riconoscimento.
Per l’amicizia di cui mi onori desidero ribadirTi i ringraziamenti più sinceri.
Mi sia consentito di concludere augurando a Te, alla Signora Elke e a tutti i partecipanti a questo incontro odierno il pieno successo che meritano quanti si impegnano per rendere sempre più saldi e profondi i legami tra i nostri Paesi.