Rivolgo un saluto molto cordiale a tutti, alla Sottosegretaria Vezzali, al Presidente Malagò, al Presidente Pancalli, ringraziandoli molto per le parole così cortesi nei miei confronti.
Benvenute e benvenuti al Quirinale.
Con qualcuno di voi ci siamo già incontrati altre volte.
Ci siamo anche incontrati virtualmente in quei video di presentazione della candidatura italiana per “Milano-Cortina 2026”, che ha avuto successo.
Auguri davvero.
Andrete a Pechino accompagnati dall’attenzione e dall’affetto degli italiani.
Qui vi è un’alta rappresentanza del nostro Paese; vi sono i capi delle Forze armate, dei Corpi armati dello Stato che sorreggono molto di questo sforzo e che testimoniano la vicinanza che vi è nei confronti degli atleti delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi che si recano a Pechino.
Sarà un’avventura affascinante per voi, e gli auguri che vi rivolgo sono rivolti a voi atleti, ai dirigenti, ai tecnici, ai medici, agli accompagnatori, agli assistenti, a tutto il grande complesso di professionalità e di passione che accompagna Olimpiadi e Paralimpiadi.
È una straordinaria occasione; avete grandi aspettative. Ma quella più importante è certamente il modo in cui parteciperete: quella della passione sportiva, della lealtà del confronto, del desiderio di misurarsi costantemente su nuovi orizzonti e nuovi limiti da raggiungere e superare.
Complimenti per questa attitudine, per quello che c’è alle spalle dell’approdo alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi, di lavoro, di sacrificio, di allenamento, di concentrazione, di motivazione.
Complimenti e auguri per questo. E grazie per questa testimonianza.
Vedete, lo Sport di eccellenza è importante in sé, rappresenta il Paese in una dimensione nella vita sociale rilevante. Ma è anche importante – lo ha detto poc’anzi la Sottosegretaria Vezzali - perché suscita nei giovani il desiderio di avvicinarsi alla pratica sportiva, con i valori che questa comporta e, così, alimentando un giacimento di possibili nuovi campioni per le Olimpiadi e le Paralimpiadi.
Questo obiettivo è affidato anche alle vostre mani, al vostro esempio, alla vostra capacità di testimoniare il valore dello Sport, come state facendo e come fate abitualmente.
Vorrei sottolineare, in questo, il valore particolare dello Sport paralimpico. È vero, Presidente Pancalli, in questi anni il Movimento paralimpico è cresciuto molto grazie ai suoi protagonisti. E lo Sport paralimpico è stato all’avanguardia di questa affermazione, di questa crescita che è soprattutto nell’animo, nella coscienza, nell’intelligenza, nella comprensione dei nostri concittadini. È una misura della civiltà di una società.
In tutto questo rappresentate davvero il Paese, Olimpici e Paralimpici. Anche per un altro aspetto. Si dice spesso – ed è vero - che durante l’emergenza della pandemia il nostro Paese ha sofferto molto. E l’anno d’oro dello Sport - l’anno che sta per concludersi e che certamente proseguirà in quello successivo che sta per aprirsi - è stato una risposta di speranza e di ottimismo offerta al Paese dal mondo sportivo del nostro Paese, Olimpico e Paralimpico.
Ed è interessante riflettere su questo, perché anche questi successi sportivi hanno smentito un cliché, uno stereotipo diffuso in Europa, duro a morire, quanto infondato, di un popolo – gli italiani – indisciplinato, confondendo con questo l’attitudine alla fantasia, l’attitudine alla creatività, all’inventiva. Quella creatività e quell’inventiva che probabilmente hanno aiutato il nostro Paese – anche il suo mondo sportivo – nelle difficoltà dell’emergenza pandemica a trovare modalità diverse, inconsuete, di allenamento, di concentrazione, di non perdere la forma atletica.
Così come è avvenuto in tanti altri versanti della vita del Paese.
Sarà interessante per gli studiosi delle società analizzare questo aspetto, ma avete in questo rappresentato davvero l’Italia.
E questo è avvenuto alle Olimpiadi di Tokyo, anche quelle aperte il giorno 23 di un mese – il 23 di luglio - e sarà certamente così anche a Pechino per le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali.
Non vi dirò che i nostri concittadini aspettano molte medaglie, questa è una speranza, ma si aspettano soprattutto - come ho detto prima - una partecipazione che renda onore al nostro Paese, come certamente farete.
Rendete onore al nostro Paese, alla sua Bandiera, ai suoi colori, ai suoi valori, con la vostra partecipazione. E in questo, vi assicuro, sarete seguiti con grande affetto da tutti gli italiani, e da me tra questi.