RISPOSTE DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
AI GIORNALISTI IN OCCASIONE DELL'INCONTRO INTERNAZIONALE
SUL TEMA
"PER UN MONDO DI PACE - RELIGIONE E CULTURE IN DIALOGO",
Assisi, 5 settembre 2006
DOMANDA
Signor Presidente, Lei è venuto nella città di Francesco d'Assisi, al Convegno Internazionale sulla pace. Qual è la preghiera di un laico per la pace?
PRESIDENTE NAPOLITANO
Che questi incontri diano i frutti che possono dare. Sono stato qui nel 1993 da Presidente della Camera con Papa Giovanni Paolo II e ho riportato sin da allora un'impressione profonda, e oggi si può dire, raccogliendo le parole del Pontefice Benedetto XVI, che di fronte agli scenari di terrorismo e di violenza che non accennano a dissolversi, l'unica strada possibile è quella del dialogo ed è la strada che indicano gli incontri di Assisi.
DOMANDA
Presidente, per la pace in Medio Oriente la missione in Libano può contribuire a un maggior impegno dell'Europa nella crisi in Terra Santa?
PRESIDENTE NAPOLITANO
La missione in Libano potrà avere successo solo se si riuscirà ad aprire di nuovo una prospettiva di pace in Medio Oriente. Quindi, credo che ci sarà il massimo impegno innanzitutto dei governi europei purché ci si muova in tal senso.
DOMANDA
Presidente, parlando anche del nostro Paese e delle presenze multi culturali, del dialogo necessario con queste culture, come si può conciliare il dialogo come rispetto anche delle regole dei vari Paesi?
PRESIDENTE NAPOLITANO
Non ci deve essere contraddizione: noi abbiamo una Costituzione, abbiamo dei principi, vi sono riconosciuti diritti, sono stabilite delle regole e chi viene nel nostro Paese per trovare lavoro non può non tenere conto di questo quadro di riferimento e soprattutto se si vuole acquisire, come io mi auguro che si possa più facilmente acquisire in futuro, la cittadinanza, bisogna riconoscersi in quei principi e in quelle regole.