INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL SENATO FRANCESE, CHRISTIAN PONCELET, AL PRANZO OFFERTO IN ONORE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, GIORGIO NAPOLITANO
Parigi, 11 settembre 2006
Signor Presidente della Repubblica,
Signor Ministro,
Signori parlamentari italiani,
Cari colleghi,
Signori Ambasciatori,
Signore e Signori,
Cari amici
Vorrei innanzitutto augurarLe il benvenuto al Senato e dirLe, Signor Presidente della Repubblica, quanto sono onorato con tutti i miei colleghi di essere il primo ad accoglierLa in Francia per la Sua prima visita dopo la Sua elezione alla più alta magistratura.
Accolga dunque i migliori auguri per il successo del Suo mandato e la prosperità dell'Italia, paese amico al quale ci uniscono legami profondi. I terribili eventi di quest'estate in Medio Oriente offrono ancor più l'occasione alla Francia e all'Italia di agire di concerto sulla scena mondiale, come le due principali potenze pronte ad operare per garantire la pace nel sud del Libano.
Il 50° anniversario del Trattato di Roma, che celebreremo l'anno prossimo, sarà l'occasione per ricordare i legami indissolubili che uniscono i nostri due paesi fondatori, membri tanto più essenziali dell'Unione in quanto l'attualità mostra che l'avvenire dell'Europa e anzi dell'Occidente, si gioca anche nel Mediterraneo e nella nostra capacità di superare i problemi della sua sponda mediorientale e del tormentato Vicino e Medio Oriente.
Ho voluto che il Senato, quando ha ripreso in mano la gestione del Musée du Luxembourg, ricordasse, attraverso la sua programmazione, la sua storia di primo museo d'arte moderna a partire dal 1818, ma già esistente ai tempi di Maria dei Medici.
E' così che abbiamo fatto di questo Museo con le Mostre di Raffaello, Botticelli e Veronese, un'altra Ambasciata del Rinascimento e dell'Italia, di incomparabile vitalità.
La Sua presenza oggi, Signor Presidente della Repubblica all'inaugurazione della mostra "Titien : le pouvoir en face" che abbiamo appena scoperto con ammirazione, è per noi come una consacrazione di tali sforzi.
La Rochefoucault scriveva : " il sole e la morte non possono guardarsi fisso negli occhi". Tiziano, invece, ben sapeva guardare in faccia il potere e riusciva a convocare nel suo atelier tutti i principi d'Europa: Carlo V, Filippo II, Francesco I, il Papa, i Doge di Venezia, i principi d'Italia, che testimoniavano in questo modo, malgrado le guerre, l'unità culturale dell'Europa che riscopriamo oggi nella pace. Tiziano ha completamente rinnovato l'arte del ritratto, ha raggiunto la più alta vetta nella rappresentazione del potere. Ma forse prima di tutto, egli ha riaffermato con orgoglio, davanti a questi principi, il potere supremo della pittura.
Mi rallegro dunque a pensare che a partire da mercoledì una folla numerosa scoprirà o riscoprirà di nuovo un grande maestro dell'Italia e parteciperà ancora una volta dell'affetto particolare che tutti qui, Signor Presidente della Repubblica, proviamo per il Suo paese.
Il Suo paese è inoltre ormai ancor più legato al destino di questo Museo dacchè abbiamo inaugurato le splendide porte di bronzo del grande scultore Cecco Bonanotte al quale desidero esprimere tutta la mia ammirazione e tutta la mia riconoscenza per l'Arte che ha infuso in questa creazione. Ringrazio anche i Questori del Senato di aver consentito che il Musée du Luxembourg abbia un ingresso così maestoso che resterà come segno visibile del suo ritrovato rango internazionale e del suo straordinario successo.
Ognuno di noi è stato colpito dalla bellezza dell'opera, che evoca con acutezza tutte le creazioni del genio umano, simbolizza il legame tra la politica e le Arti e ricorda che le nostre antiche civiltà non concepiscono la Città senza l'Umanesimo e le Arti. Ognuno ha potuto apprezzare l'arte straordinaria del maestro, la finezza dei motivi, la ricchezza delle variazioni cromatiche del metallo, l'equilibrio e la purezza dell'insieme.
Il nostro Museo condivide ormai con i prestigiosi Musei Vaticani, l'onore di far immergere, fin dall'ingresso, il visitatore nell'evocazione delle più alte creazioni dello spirito.
Ho sentito dire persino che il Direttore dei Musei Vaticani, Francesco Buranelli, che saluto, nonostante custodisca nelle sue sale tesori incomparabili d'Europa, sarebbe addirittura geloso della nostra porta.
Signor Presidente della Repubblica, lo straordinario successo di questa inaugurazione non sarebbe stato possibile senza il costante sostegno delle più alte autorità del Suo paese che vorrei ringraziare, perché so bene quali miracoli siano necessari per realizzare una mostra come quella che abbiamo inaugurato.
Vorrei esprimere qui tutta la mia amicizia e riconoscenza al Commissario Generale Nicola Spinosa, che ha anche il merito incomparabile di essere "napoletano" perché è sovrintendente della città di Napoli. È un uomo di passione e di autorità, ma anche uno studioso impetuoso, intransigente nel raccogliere i più bei capolavori e fare di ogni mostra una dimostrazione implacabile per lo spirito. Associo a questi ringraziamenti, le Signore Carratu e Constantini e Jennifer Fletcher, come anche tutti gli autori del catalogo SKIRA elaborato a cura di Massimo Zelmann.
Vorrei ringraziare calorosamente tutti i prestatori delle opere di quindici paesi differenti che, al fine di permettere questa raccolta quasi miracolosa, hanno accettato di separarsi di capolavori che solo raramente escono dalle loro collezioni.
Ovviamente, desidero salutare esprimendo tutta la gratitudine del Senato, l'eccezionale organizzazione di Silvestre Verger il cui talento da anni contribuisce alla riuscita del museo in una sorta di partenariato pubblico-privato, più frequente d'altronde in Italia che in Francia.
Una volta di più non smettono di sorprendermi le capacità della Signora Patrizia Nitti, direttrice di progetti sul Rinascimento del Museo, fin dalla mostra su Raffaello, la quale riesce, non come una parca (dato che in fondo ogni volta si tratta di una nascita e di un Rinascimento), bensì come una fata, a tenere le fila di progetti di esposizioni da sogno, tanto audaci quanto improbabili.
Ringrazio infine tutti i nostri fedeli partner che sappiamo indispensabili per il successo delle nostre mostre: Métrobus, Jean-Claude Decaux, Paris-Match, LCI, France info, Le Parisien et Gecina.
Sono felice che, grazie a voi tutti, questo momento di emozione estetica sia anche un momento di amicizia. Vorrei salutare insieme a Lei, Signor Presidente, tutti le eminenti personalità italiane di Parigi, architetti, artisti, che sono con noi questa sera e che testimoniano con la loro presenza dell'intimità della nostra relazione.