DICHIARAZIONE ALLA STAMPA
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL GHANA
JOHN AGYEKUM KUFUOR
Palazzo del Quirinale, 16 ottobre 2006
Ho accolto con grande piacere al Palazzo del Quirinale il Presidente Kufuor, insieme alla delegazione che lo accompagna. La sua presenza in Italia testimonia l'amicizia tra i nostri popoli e rende più salda la relazione tra i nostri due Paesi.
Questa relazione si basa non solo su una rete crescente di contatti e di rapporti politici, economici e culturali, ma anche sulla condivisione di principi e valori che hanno al centro la tutela dei diritti dell'uomo, il primato del diritto, la fiducia nel dialogo e nel metodo multilaterale. Non a caso il Ghana e l'Italia sono tra i maggiori contribuenti alle operazioni di pace delle Nazioni Unite e, ognuno nel proprio ambito continentale, protagonisti dei processi di integrazione regionale.
La circostanza che la visita del Presidente Kufuor sia la prima visita di Stato del mio mandato non è, anch'essa, casuale. E' il riconoscimento dell'Italia ad una Nazione e ad un uomo di Stato che hanno voluto imboccare, senza esitazioni, il cammino verso la democrazia, il consolidamento delle istituzioni panafricane, lo sviluppo economico sostenibile.
Ho espresso al Presidente l'apprezzamento dell'Italia per la solidità istituzionale del Ghana, che costituisce un esempio per gli altri Paesi del continente, per la vitalità della sua società civile e per la robusta crescita economica, frutto di un prolungato periodo di stabilità politica, a dimostrazione che la pace è il miglior viatico per lo sviluppo economico e sociale.
Ho anche manifestato la mia convinzione che i tempi siano maturi per un deciso salto di qualità nei rapporti bilaterali. Possiamo contare su fondamenta già solide.
Sul piano politico, la collaborazione è intensa : abbiamo ricordato il comune impegno in seno alla missione in Libano, il sostegno al programma Nepad, l'azione in ambito ONU a favore dei diritti umani e della pace, le iniziative G8 per la riduzione del debito, la collaborazione per la formazione del personale che partecipa alle operazioni di peacekeeping.
La presenza economica italiana nel Ghana è di antica data. Grandi opere sono state realizzate da imprenditori e tecnici italiani, come la grande diga di Akosombo, sul fiume Volta, che completata nel 1965 creò quello che a quel tempo era il più grande lago artificiale del mondo. E poi la raffineria di Tema, intere aree urbane e edifici pubblici come il Parlamento e il Kofi Annan International Peacekeeping Training Centre di Accra. L'interscambio commerciale è vivace.
Vi sono dunque tutte le condizioni per trasformare una relazione già eccellente in una cooperazione stabile e strutturata.
Con il Presidente Kufuor abbiamo passato in rassegna le più importanti tematiche di attualità internazionale, con particolare riguardo alle questioni riguardanti il continente africano, le principali aree di crisi, la loro incidenza sulla stabilità e lo sviluppo economico del continente. Abbiamo concordato che i problemi dell'Africa non devono passare in secondo piano : guerre civili e immani tragedie umanitarie, come quella in Darfur, non possono non essere costantemente al centro dell'attenzione della comunità internazionale.
In questo contesto, l'azione del Ghana, anche in seno alle principali organizzazioni sub regionali, e la personale opera di mediazione svolta in numerosi conflitti dal Presidente Kufuor, sono oggetto di unanime apprezzamento e motivo di speranza.
Il nostro colloquio mi ha infine offerto l'occasione per riaffermare l'impegno dell'Italia a favore della pace e dello sviluppo in Africa, a livello bilaterale e nell'ambito dell'ONU, dell'Unione Europea e del G8.
L'Europa, ho voluto e voglio sottolineare, non ha altra scelta se non quella di costituire con l'Africa un partenariato forte e duraturo, nel suo stesso interesse. I problemi dell'Africa sono anche i nostri problemi ; sono problemi globali, che dobbiamo affrontare insieme.
Solo insieme, infatti, possiamo sperare di vincere la battaglia contro la fame e le malattie, contrastare il terrorismo e il fondamentalismo, porre un freno alla competizione sfrenata per le risorse del pianeta, migliorare le condizioni di vita di centinaia di milioni di persone.
L'Italia e il Ghana sono pronti a fare la loro parte.