Palazzo del Quirinale 09/01/2007

Dichiarazione alla stampa del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a seguito dell'incontro con il Presidente della Repubblica di Turchia




DICHIARAZIONE ALLA STAMPA
A SEGUITO DELL'INCONTRO
DEL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI TURCHIA


(Roma, 9 gennaio 2007)


Ho accolto con particolare piacere la visita a Roma del Presidente Sezer, che a poco più di un anno dalla visita in Turchia del mio predecessore, e a pochi giorni dalla prevista visita in Turchia del Presidente del Consiglio, On. Prodi, conferma l'eccellente livello delle relazioni esistenti tra Turchia e Italia.

Sul piano politico, i nostri due Paesi hanno costruito un solido rapporto di collaborazione articolato intorno ad alcuni strumenti di particolare rilievo: il Protocollo di collaborazione rafforzata, l'Accordo di cooperazione fra i due Parlamenti nazionali, il Foro di Dialogo delle Società Civili.

In campo economico, l'Italia è oggi il terzo partner commerciale della Turchia, con un interscambio che nel 2006 ha superato i 15 miliardi di dollari. Oltre 500 imprese italiane sono attive in Turchia, con importanti investimenti in settori di primaria importanza come le banche, l'energia, le alte tecnologie e i servizi.

Anche sul piano culturale, Turchia e Italia intrattengono delle relazioni eccellenti, come dimostra l'interesse per la lingua e la cultura italiana in Turchia, la cooperazione fra le nostre università in campo scientifico e tecnologico e quella volta alla valorizzazione dello straordinario patrimonio storico e artistico della Turchia. La mostra che verrà inaugurata domani al Quirinale costituisce un sintetico esempio di questo patrimonio.

Turchia e Italia condividono una piena sintonia di vedute sulle principali questioni internazionali. Ne è testimonianza la comune scelta atlantica, rafforzata oggi dal condiviso impegno per mantenere la NATO all'altezza delle sfide che la complessità del mondo moderno ci pone. Ne è testimonianza altresì lo sforzo congiunto, all'interno delle Nazioni Unite, in favore delle riforme necessarie per accentuarne la democraticità, la rappresentatività e l'efficacia.

Turchia e Italia possiedono una sensibilità comune, che vede il dialogo fra diverse culture come fonte di crescita ed arricchimento reciproci. Per tale motivo, i nostri Paesi sono uniti nella convinzione che sia indispensabile favorire la collaborazione fra le due sponde del Mediterraneo per promuovere efficacemente la crescita economica, il progresso sociale, la tutela della democrazia e dei diritti umani: elementi tutti connessi ed interdipendenti fra loro.
In tale contesto, i nostri Paesi sono impegnati fianco a fianco nella missione UNIFIL in Libano, alla quale forniscono entrambi un contributo di grande rilievo. Sono certo che la collaborazione fra le nostre truppe, nel quadro di un'azione politica multilaterale concordata, potrà fornire un contributo determinante alla tutela della stabilità del Libano e della sua piena sovranità e indipendenza.

Analogamente, Turchia e Italia condividono una visione del processo di pace in Medio Oriente in cui la ripresa del dialogo diretto fra le parti costituisce il necessario presupposto per una soluzione equa, giusta e duratura, basata sulla garanzia della sicurezza di Israele e sulla creazione di uno Stato palestinese indipendente entro confini certi e riconosciuti.

L'Italia sostiene da sempre con convinzione il percorso di avvicinamento della Turchia all'Europa, nella certezza che l'ingresso di Ankara nell'Unione Europea darà un contributo essenziale all'ampliamento e al consolidamento di quello spazio comune di democrazia - fondato sul rispetto della dignità della persona, delle libertà fondamentali e dello stato di diritto - nel quale si è espressa l'unità dell'Europa.

La positiva prosecuzione del negoziato di adesione fra Unione Europea e Turchia rappresenta quindi un interesse strategico per l'Unione. Essa costituisce uno stimolo per Ankara a consolidare le riforme già avviate e a mettere in atto tutte le misure necessarie al pieno rispetto delle regole comunitarie, così da adempiere integralmente alle condizioni richieste per l'adesione. E costituisce in pari tempo un motivo ulteriore di impegno per l'Europa a riformare e rafforzare le proprie istituzioni affinché l'Unione più larga di oggi e di domani possa raccogliere pienamente le sfide e le missioni a cui è chiamata.

Sono lieto di aver potuto riscontrare, nel corso del colloquio con il Presidente Sezer, la perdurante concordanza di Turchia e Italia su tutti i temi affrontati. Desidero dunque rinnovargli il mio benvenuto a Roma, nella convinzione che la sua visita in Italia contribuirà a rafforzare ancora l'antica amicizia fra i nostri Paesi.