Palazzo del Quirinale 09/01/2007

Brindisi del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al pranzo di Stato offerto al Presidente della Repubblica di Turchia




BRINDISI
DEL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
AL PRANZO DI STATO OFFERTO AL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI TURCHIA


Palazzo del Quirinale, 9 gennaio 2007

Signor Presidente,
Signora Sezer,
Signore e Signori,

la gradita visita di Stato del Presidente Sezer, a poco più di un anno da quella del mio predecessore Carlo Azeglio Ciampi in Turchia, costituisce un'ulteriore conferma della solidità e della profondità delle relazioni tra i nostri due Paesi.

La splendida Mostra, che domani il Presidente Sezer ed io avremo il piacere di inaugurare ufficialmente, consentirà al pubblico italiano e ai turisti di ogni Paese in visita in questa Città di apprezzare alcuni dei tesori della Storia e del patrimonio artistico della Turchia.

Come ha ben scritto di recente un intellettuale italiano tra i più aperti alla comprensione del mondo che ci circonda, "i miti dei mari e delle coste" della Turchia "sono miti fondanti per l'Occidente e per quegli scambi fra Oriente e Occidente che rappresentano una linfa della civiltà europea".
In particolare, "Istanbul, frastagliato arcipelago di diversità, è stata la culla mediterranea e medio-orientale dell'Europa". Nulla le è più estraneo, ed è più estraneo alle ragioni della Turchia, del fondamentalismo etnico o religioso.

Profonda è stata, negli ultimi decenni, la sintonia di vedute tra Ankara e Roma: la comune scelta atlantica e la visione concorde del sistema delle Nazioni Unite ne costituiscono una espressione evidente.
Turchia e Italia sono unite nell'impegno a mantenere la NATO all'altezza delle sfide imposte dalla crescente instabilità internazionale. Collaborano proficuamente in numerosi teatri di crisi: la presenza delle nostre truppe in Afghanistan è un esempio delle responsabilità condivise a tutela della pace e della sicurezza del mondo.

I nostri paesi sono uniti nel perseguimento di un ordine internazionale più equo e più stabile, imperniato su un sistema multilaterale efficiente, capace di rispondere alle sfide del XXI secolo e fondato sui principi sanciti nella Carta dell'ONU : l'impegno per la pace come valore supremo ; il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità dell'uomo ; l'emancipazione di intere popolazioni dalla fame e dal sottosviluppo.

Questo è lo spirito con il quale, da anni, i nostri due Paesi sono in prima fila per favorire una riforma delle Nazioni Unite in grado di accentuarne la democraticità, la rappresentatività e l'efficacia.

Da oltre cinquanta anni unite nella NATO, Ankara e Roma lo saranno ancor più in futuro, quando sarà compiuta la prospettiva europea della Turchia. La volontà del Suo Paese di aderire all'Unione Europea, e l'impegno che sta profondendo per realizzare questo cammino, sono una ulteriore conferma della sua aspirazione a integrarsi nello spazio di valori e di principi comuni al nostro continente. Principi e valori che fanno dell'Europa un Territorio di diritti, in cui la più ampia tutela della libertà di espressione, delle minoranze quanto di ogni cittadino - indipendentemente dal sesso, dalla confessione religiosa o dall'appartenenza etnica - sono non solo i fondamenti del nostro spazio giuridico, ma anche i pilastri dell'agire comune.

La Turchia ha intrapreso con determinazione il percorso delle riforme, l'adeguamento del suo quadro legislativo ed amministrativo all'acquis comunitario : un processo costantemente richiesto a tutti i Paesi candidati e finalizzato al godimento, da parte di tutti i Membri dell'Unione, del medesimo spazio giuridico. E' indispensabile procedere in questa direzione con energia e coerenza ; nella piena consapevolezza della complessità del negoziato di adesione e dell'impegno che esso comporta.
La Turchia sa che, in questo percorso come in altri ambiti, l'Italia la accompagna e la sostiene con amicizia.

L'Unione Europea è molto più di un'alleanza di Stati : è la scelta di popoli liberi che consapevolmente hanno deciso di condividere obiettivi, Istituzioni e sovranità.
E' per rispondere alle aspettative profonde dei nostri popoli, e per realizzare con efficacia gli obiettivi comuni, che le Istituzioni europee debbono porsi in grado di operare con un numero così accresciuto di Stati membri senza veder indebolito il ruolo dell'Unione.
Il disegno costituzionale attende il suo necessario completamento. L'allargamento deve essere accompagnato da una riforma ambiziosa delle Istituzioni comuni. Il rafforzamento dell'Unione Europea è nell'interesse di tutti : Paesi membri e futuri aderenti. Le riforme contemplate dal Trattato costituzionale - convenuto dopo quasi tre anni di complessi negoziati, ai quali anche la Turchia è stata associata nella fase della Convenzione europea - restano il nostro riferimento imprescindibile. Esso è il frutto di un processo democratico senza precedenti ; è stato sottoscritto da tutti i Paesi dell'Unione; ratificato, in due casi anche per referendum, dai due terzi degli Stati membri, rappresentativi di oltre 275 milioni di cittadini europei.

La Turchia e l'Italia sono due grandi Nazioni mediterranee. Anche per questo sono convinto che il futuro ingresso di Ankara nell'Unione Europea aprirà importanti e positivi sviluppi.
L'affermazione della pace in Medio Oriente è nostro comune obiettivo ed oggetto della nostra comune sensibilità. Essa non potrà essere realizzata fino a quando non si perverrà al mutuo riconoscimento delle ragioni degli uni e degli altri ; ad una soluzione basata sulla garanzia della sicurezza di Israele e sulla creazione di uno Stato palestinese indipendente e capace di provvedere allo sviluppo economico dei propri cittadini.
I popoli turco ed italiano condividono la speranza che il dialogo possa essere finalmente assunto da tutti i popoli della Regione come unico strumento di affermazione dei propri diritti ; riconosciuto come indispensabile premessa allo sviluppo economico e al progresso comune.
Anche su questo fronte, Signor Presidente, il Suo Paese può offrire un contributo esemplare alla comprensione tra i popoli.
Alla negazione del dialogo, alla violenza, all'offensiva del terrorismo, la Comunità internazionale deve reagire con coesione ed efficacia, per sradicarne la cause, prevenirne la diffusione, reprimerne le sanguinose conseguenze.

Alla condivisione di valori, obiettivi e metodi dell'azione internazionale, si accompagna tra Italia e Turchia un quadro delle relazioni bilaterali di assoluta eccellenza : i rapporti economici sono particolarmente intensi e in continua espansione ; forti le convergenze strategiche in settori delicati come quello energetico.
Le molteplici intese e le collaborazioni esistenti in campo universitario ed archeologico delineano un quadro ideale per sviluppare ulteriormente la cooperazione culturale e scientifica, così come lo studio delle nostre lingue.
Con l'auspicio che i rapporti fra Turchia e Italia possano ulteriormente rafforzarsi, e nella certezza che i nostri due Stati possano concorrere fortemente alla pace e alla stabilità internazionali, rendo omaggio, signor Presidente, al contributo che lei personalmente ha dato al rafforzamento dei rapporti tra i nostri due paesi nell'esercizio delle alte funzioni di garanzia che le sono proprie. E in questo spirito levo il calice, Signor Presidente, al Suo benessere personale, della Signora Sezer e della Sua famiglia, alla prosperità della Nazione Turca e all'amicizia fra la Turchia e l'Italia.