GHILARZA 30/04/2007

Intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla celebrazione del 70° anniversario della morte di Antonio Gramsci

Intervento del

Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano

Alla celebrazione del 70° anniversario

Della morte di Antonio Gramsci .

 

Ghilarza, 30 aprile 2007

La ringrazio Signor Sindaco, vi ringrazio signori Presidenti per le cordiali parole e per il ricordo del vostro Antonio Gramsci: un ricordo ricco di elementi umani e di riferimenti alla realtà di questa terra. E grazie a voi tutti, cittadini di Ghilarza, per avermi accolto così numerosi e così affettuosi.

Sono venuto altre volte nel passato, qui, e spero di poter tornare ancora in questa forte e bella Ghilarza.

Sono qui, oggi, per un compito che va ben al di là della mia antica e intima consuetudine personale con gli insegnamenti di Gramsci.

Sono qui per rinnovare l'omaggio della Repubblica a una grande figura di antagonista e di martire del fascismo, di combattente privato della libertà e sottoposto a una feroce persecuzione carceraria, che divenne simbolo di straordinaria capacità di resistenza morale e stoica operosità in condizioni fisiche disperate.

Nello stesso tempo l'Italia rende omaggio, in Gramsci, a una delle più alte espressioni della sua storia intellettuale. Venne da lui un contributo di pensiero che, per la ricchezza e profondità dei suoi presupposti e per la modernità dei suoi svolgimenti e delle sue anticipazioni, è giunto a trascendere non solo ogni limite di parte, ma i confini della stessa vicenda storica di cui era figlio: la vicenda del comunismo italiano e internazionale. Questo ci dice la fortuna che incontrano, oggi, gli scritti di Gramsci in Europa e fuori d’Europa.

Infine, lasciatemi sottolineare come partì di qui, nel cuore della Sardegna, “il tentativo” di Gramsci - come egli in una delle note dal carcere lo definì – “di superare un modo di vivere arretrato, come quello che era proprio di un sardo del principio del secolo, per appropriarsi di un modo di vivere e di pensare non più da villaggio e regionale, ma nazionale, e tanto più nazionale in quanto cercava di inserirsi in modi di vivere e di pensare europei”.

Ebbene, questo fu non solo il tentativo ma l'effettivo percorso e approdo di Antonio Gramsci.

Ed è in questa luce che assume tutto il suo significato la scelta compiuta anni or sono ai più alti livelli istituzionali, grazie alla sensibilità del Presidente Francesco Cossiga, dell’edizione nazionale dei suoi scritti, tesa a valorizzare un patrimonio che appartiene a tutti gli italiani.

Di qui a poco, a Oristano, saranno presentati i primi volumi dell’edizione nazionale, ed è questo il modo migliore per onorare, a distanza di 70 anni, la memoria di Antonio Gramsci.