INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
CON I MINISTRI DELLA GIUSTIZIA AFRICANI,
PARTECIPANTI AL CONVEGNO INTERNAZIONALE
"AFRICA FOR LIFE - AGAINST DEATH PENALTY"
PROMOSSO DALLA COMUNITÀ DI SANT'EGIDIO
PALAZZO DEL QUIRINALE, 18 GIUGNO 2007
Signori Ministri,
Signor Presidente della Comunità di S. Egidio,
Signore e Signori,
Sono lieto di accogliervi oggi al Quirinale assieme ai partecipanti al seminario "Africa per la vita - against death penalty", giunto alla sua seconda edizione a testimonianza dell'impegno della Comunità di Sant'Egidio per l'abolizione della pena di morte nel mondo.
Ho accolto con tanto più piacere la richiesta della Comunità di S. Egidio di incontrarvi, in quanto ritengo importante che si mantenga viva l'attenzione sull'Africa e su suoi problemi. Avevo ricevuto poco più di un mese fa al Quirinale i rappresentanti della Comunità di S. Egidio e di Governi africani, convenuti a Roma per un altro importante seminario dedicato al flagello dell'Aids e delle pandemie nel continente africano.
L'Europa guarda con occhio nuovo il destino dell'Africa. Terminata l'esperienza del colonialismo, questi due continenti condividono oggi valori affini. Ne sono testimonianza l'avvicinarsi dei sistemi giuridici, le sempre più strette relazioni politiche, economiche, culturali.
Europa ed Africa mirano all'approfondimento delle loro relazioni e della loro cooperazione in tutti gli ambiti, nella convinzione di promuovere così anche l'ulteriore sviluppo di una comune cultura del rispetto della persona e della vita umana.
Il seminario cui partecipate è un importante strumento per rafforzare il movimento che si batte per l'abolizione della pena di morte in tutto il mondo. Aderendo a questa meritoria campagna umanitaria, i Paesi che rappresentate hanno compiuto una scelta di civiltà. Hanno infatti deciso di adottare una visione moderna della giustizia, che si ispira ai principi della sacralità della vita e dell'inviolabilità della persona.
La campagna per l'abolizione della pena di morte è una battaglia fondamentale per il comune progresso civile e per la difesa dei diritti umani, cui l'Italia è fortemente impegnata, sia al livello nazionale che nel quadro dell'Unione Europea.
Analogamente con l'abolizione della schiavitù, anche il cammino per l'abolizione della pena di morte è lungo e progressivo, ma il giorno della sua completa sparizione sarà più vicino se si allargherà progressivamente il fronte dei Paesi abolizionisti.
Sono lieto di constatare che in questa battaglia l'Africa sta facendo la sua parte, essendo ormai ridotto il ricorso alla pena di morte in molti suoi Paesi. E' un segnale incoraggiante che dimostra i progressi compiuti dal continente africano nella direzione dello sviluppo democratico e della salvaguardia della dignità umana. La vostra presenza oggi è un'ulteriore conferma della volontà dei Paesi africani di impegnarsi concretamente in questa direzione.
La diminuzione del numero delle esecuzioni nel mondo e l'aumento del numero dei Paesi che attuano la moratoria è un ulteriore segnale incoraggiante; ma è richiesto un ulteriore sforzo.
Il Governo italiano ha promosso da molti anni diverse iniziative che hanno per obiettivo l'approvazione di una Risoluzione da parte dell'Assemblea Generale dell'ONU sulla moratoria universale delle esecuzioni. Nel 2006 abbiamo rilanciato la questione: l'Unione Europea si è fatta promotrice di una Dichiarazione di Associazione alla moratoria, che è stata sinora sottoscritta da 93 Paesi.
Mi auguro che i vostri Paesi vogliano essere al nostro fianco nella campagna che stiamo conducendo per la presentazione di una Risoluzione all'Assemblea Generale dell'ONU.
Con questi sentimenti, vi rinnovo l'invito a proseguire nel vostro meritorio impegno per l'abolizione della pena di morte e vi rivolgo sinceri auguri di successo per i lavori dell'odierna giornata.