Vienna 26/06/2007

Dichiarazione stampa del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine dell'incontro con il Presidente Federale della Repubblica d'Austria, Heinz Fischer, in occasione della Visita di Stato




DICHIARAZIONE STAMPA DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
AL TERMINE DELL'INCONTRO
CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA D'AUSTRIA
HEINZ FISCHER
IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO


(Vienna, 26 giugno 2007)

Vorrei cogliere l'occasione per dire il mio grazie al Presidente Fischer che ci ha accolto così cordialmente.
La visita di Stato in Austria è la prima del mio settennato, ed è anche questo un segno del livello di eccellenza delle relazioni tra i nostri due paesi. La conferma del legame profondo tra i nostri popoli, del rapporto di affinità e di amicizia che si è stabilito fra le nostre persone, così come tra Italia e Austria in quanto partner impegnati in modo convinto e solidale nel processo di integrazione europea.
Stiamo facendo attivamente la nostra parte nel promuovere il più intenso sviluppo degli scambi e degli investimenti nell'Unione a 27, con particolare attenzione ai mercati dell'Europa centro-orientale.
Sono altamente significative le alleanze e sinergie che si stanno consolidando tra imprese bancarie e assicurative italiane e austriache.
Significativo è anche il nostro comune impegno per lo sviluppo di nuove grandi reti di comunicazione, anche attraverso il progetto così impegnativo del tunnel ferroviario del Brennero.
Aggiungo che non può che considerarsi esemplare la soluzione costruita e consolidata in lunghi anni per l'autonomia dell'Alto Adige, e l'intensa collaborazione regionale transfrontaliera, con particolare riguardo all'Alto Adige-Sud Tirol. Non c'è nessuna ombra nelle relazioni tra i nostri due paesi, e faremo di tutto - anche io personalmente farò di tutto - per dare nuovi segni di amicizia e di rafforzamento di questa collaborazione.
Cooperiamo in campo culturale non meno che in campo economico.
E condividiamo orientamenti fondamentali nel più vasto ambito della politica internazionale. Come il presidente Fischer ha or ora detto, abbiamo discusso con molta attenzione un problema delicato, cruciale come quello del Kossovo, e anche su questo tema abbiamo constatato una piena convergenza di vedute.
Saremo chiamati a fare insieme, Italia e Austria, ancora di più per dare slancio all'unità europea. Il Consiglio appena conclusosi a Bruxelles ha permesso di fare uscire l'Unione da un pesante stallo istituzionale, e questo è stato un risultato indubbiamente positivo, che ha suscitato reazioni di comprensibile sollievo, e rende possibile una nuova fase di movimento per l'Unione. Sono però emerse riserve gravi sul ruolo dell'Europa come soggetto politico, meschini ripiegamenti sul passato, visioni riduttive della prospettiva da perseguire.
E' stato messo in questione il risultato di anni di dibattito e di elaborazione, quale era il Trattato costituzionale sottoscritto nel 2004: paesi come i nostri, che lo avevano puntualmente ratificato, e avevano negli ultimi mesi lealmente difeso quel compromesso, hanno dovuto cedere alla pressione di una minoranza.
Bisognerà trarne insegnamenti e conseguenze per il futuro, trasformando la nostra insoddisfazione e inquietudine di oggi in nuove, coraggiose e coerenti iniziative, nell'interesse dell'Europa e dei nostri popoli.

Domanda (giornalista austriaco) su quali "errori" siano stati commessi dall'Austria sulla Carinzia

Presidente Napolitano
Non dirò nulla sugli "errori" commessi dall'Austria, non solo per gentilezza, ma perché la questione che è stata sollevata non costituisce in nessun modo un ostacolo alle relazioni di amicizia tra i nostri due paesi.

Domanda (giornalista Rai)
Sull'Europa: è stato raggiunto a Bruxelles un compromesso che possiamo definire solo parzialmente positivo, e volevo chiedere ai due Presidenti della possibilità di vedere in futuro un'Europa a due velocità. Quindi che vadano avanti più velocemente l'Italia e l'Austria. E se questo può avere delle ripercussioni sul processo di allargamento dell'Unione Europea.

Presidente Napolitano
Il problema delle due velocità può essere presentato in modi anche abbastanza diversi. Per il momento, l'importante è che noi ci diamo un quadro istituzionale comune: comune a tutti i 27 Paesi membri dell'Unione Europea. Poi, è lo stesso Trattato a prevedere che alcuni Paesi possano procedere più speditamente di altri nella realizzazione di alcuni obiettivi o progetti. È quello che passa con il nome di "cooperazioni rafforzate". Da questo punto di vista, si deve dire che, nell'accordo che è stato raggiunto a Bruxelles - proprio per iniziativa dell'Italia, dell'Austria e di alcuni altri governi - è stato stabilito che basti il numero di nove Paesi per avviare una cooperazione rafforzata. Credo che questa sia una strada obbligata. Naturalmente, bisognerà ben vedere quali campi si scelgono per queste esperienze di avvicinamento e di avanzamento tra alcuni Paesi anche se non tra tutti i 27, in direzioni nuove.