Qatar: Doha 13/11/2007

Visita di Stato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nello Stato del Qatar. Conferenza stampa nell'impianto di desalinizzazione


VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
NELLO STATO DEL QATAR

CONFERENZA STAMPA NELL'IMPIANTO DI DESALINIZZAZIONE

DOHA, 13 NOVEMBRE 2007


Rispetto al momento in cui ho avuto modo di scambiare qualche battuta con i giornalisti italiani c'è da aggiungere che abbiamo avuto ulteriori occasioni di incontro. In particolare è stata importante l'inaugurazione della mostra italiana: una mostra che unisce sia tradizioni storiche della cultura italiana (c'erano i disegni di Leonardo) sia nuove forme di creatività ed espressione artistica delle quali pensiamo che il nostro paese abbia ancora da dire la sua parola.
Abbiamo provato grandissimo interesse per questa mostra e per il contributo che l'Italia potrà dare allo sviluppo anche di nuove attività culturali in Qatar. Voi sapete che fra non molto sarà inaugurato un grande museo, e abbiamo avuto modo di vedere quali possono essere le forme di collaborazione dato che in campo artistico e museale abbiamo senza dubbio una grande esperienza che possiamo mettere al servizio della collaborazione internazionale.
Abbiamo avuto anche modo con il Ministro Emma Bonino, di intrattenerci ieri sera privatamente con l'Emiro e con la sua consorte, e abbiamo avuto conferma di un grande moto di simpatia, per non dire di amore per l'Italia. L'Emiro e la Sceicca Moza sono abituali visitatori dell'Italia. Credo che possiamo - e possiate voi che lavorate qui con una bandiera italiana - essere orgogliosi di ciò che rappresentiamo e che dobbiamo sempre meglio rappresentare con il nostro impegno di lavoro e con il nostro contributo alla modernizzazione di paesi come il Qatar, paesi che vengono da un periodo storico molto lungo di arretratezza e di emarginazione e che oggi si affacciano prepotentemente sulla scena.
Qui abbiamo toccato con mano quale sia il ritmo della modernizzazione, quale sia anche l'apertura mentale, la sensibilità democratica con cui il Qatar si sta predisponendo a diventare un paese avanzato. E vediamo che oramai è questione di non molti anni per constatare già i risultati di questo processo e di questo sforzo. È bene che l'Italia ci sia, è importante per l'Italia stessa, è importante per la nostra industria, per la nostra economia e per il nostro ruolo nel mondo.
Sono particolarmente contento di concludere la mia visita qui. Dicevo poco fa al dottor Alessandrello che in luglio ad Accra, in Ghana, abbiamo constatato in un altro cantiere italiano (per la costruzione di un nuovo stadio), che la presenza di imprese italiane, e anche di manodopera qualificata, di tecnici, capi cantiere, è una testimonianza molto importante della nostra capacità di operare nel mondo d'oggi. Ho visto da lontano, avvicinandomi a questa sala improvvisata, delle belle bandiere tricolori e vi posso assicurare che è una cosa che colpisce e commuove.
Quindi, vorrei esprimere il mio vivissimo apprezzamento a tutti i dirigenti che lavorano qui, in questo grande impianto che ha - voi lo sapete meglio di me - un'importanza assolutamente strategica per la vita delle popolazioni e per lo sviluppo economico del Qatar.

Domanda: Trabalza GR
Presidente, allora possiamo dire che queste missioni che Lei sta facendo in Paesi che aprono al dialogo e alla mediazione tra i popoli è un po' il legame dell'Italia con alcuni paesi anche nuovi che si affacciano sulla scena internazionale. Quindi, un messaggio comune di mediazione e di dialogo anche con il Qatar, per esempio il Libano, per tutta questa regione difficile?

Presidente
Credo che ci sia anche un'affinità riconosciuta. È emersa in questi colloqui un'affinità tra un atteggiamento molto prudente, equilibrato e sensibile che ha il Qatar, in una regione così complessa e insidiata da gravi rischi, e l'atteggiamento che ha l'Italia. Siamo un paese che ha le sue responsabilità - responsabilità nell'Unione Europea, nell'Alleanza Atlantica - tuttavia cerchiamo di portare il nostro contributo anche nel modo di atteggiarci di fronte a situazioni di crisi o che potrebbero diventare di crisi. Ci auguriamo che si riescano a limitare questioni gravi che potrebbero insorgere in quest'area, che preoccupano molto il Qatar: parlo, in modo particolare delle tensioni con l'Iran. Poi, siamo molto impegnati per dare uno sbocco al conflitto israeliano palestinese, e c'è qualcosa di molto simile nel nostro modo di muoverci e del modo di muoversi del Qatar.

Domanda: Giuntella TG1
Presidente, ci sono, tra l'altro, elezioni ravvicinate in Libano:, quindi un elemento in più di interesse e di preoccupazione?

Presidente
Ravvicinate ma ancora incerte nella data e soprattutto ancora incerte nella soluzione del problema della candidatura a Presidente. Abbiamo visto anche qui molta attenzione per le incognite che presenta questa scadenza ravvicinata. Ovviamente è essenziale per stabilizzare la situazione nel Libano, come noi siamo intenzionati a fare, per la parte che ci tocca, sia partecipare alla missione e sia più in generale partecipare alle iniziative politico diplomatiche dell'Unione Europea.

Domanda: Cacace Il Messaggero
Presidente come viene vista l'Europa in Qatar? C'è anche qui una presenza insoddisfacente dell'Unione Europea oppure no?

Presidente
Qui c'è la questione - di cui si vocifera da parecchio tempo - delle possibili collaborazioni, in particolare di un possibile accordo quadro tra il Consiglio di Cooperazione del Golfo e l'Unione Europea. Naturalmente sono due entità diverse, perché l'Unione Europea ha alle spalle un lungo processo di integrazione e il Consiglio di Cooperazione del Golfo è da tanti anni già all'opera, ma è ancora in una fase di integrazione embrionale. Però credo che si stanno creando le condizioni perché si concluda questo accordo tra queste due aree, e fra queste due esperienze si possa realizzare il massimo scambio.

Domanda: Barbara Bibbò Gulf News
Presidente, l'Italia si è fatta promotrice di una campagna per la messa al bando alla pena di morte. Vorrei sapere se avete affrontato questo problema ieri sera.

Napolitano
Quello che sappiamo è che c'è una moratoria di fatto nella pena di morte: in Qatar rimane la pena di morte ma da parecchio tempo non ci sono esecuzioni. Poi, quale possa essere l'atteggiamento del Qatar al momento del voto delle Nazioni Unite, naturalmente non sono in grado di anticiparlo, ma abbiamo ancora una volta difeso i nostri argomenti e abbiamo trovato sensibilità nell'interlocutore, anche se questo è un paese di religione e tradizione araba per cui ci sono delle difficoltà maggiori rispetto a un paese occidentale nell'aderire a questa campagna.